sabato 3 settembre 2011
Verrai a trovarmi d'inverno - pensieri
Va bene, non aspetterò l'inverno per recensire il nuovo libro di Cristiana Alicata ("Verrai a trovarmi d'inverno", Hacca Edizioni), ma approfitto di una pausa in questo insperabilmente caldo pomeriggio di settembre parigino, forse uno degli ultimi, sicuramente a fine mese, al ritorno dalla Corea, saranno solo freddi e umidi i pomeriggi, come le giornate. E allora, mentre la valigia si va lentamente componendo, mi prendo qualche minuto per lanciare qualche riga sul libro che ho letto la settimana scorsa.
Non è mai facile recensire il libro di un'amica ma ci provo lo stesso. Se volete la trama compratevelo (ed è un invito a farlo, non solo un passaggio retorico), qui mi limiterò alle impressioni.
E' un libro che scorre e va, con un intreccio ben composto che dopo un alternarsi iniziale tra passato e presente si va focalizzando, levando lentamente i veli della storia. Ben scritto, con uno stile proprio secco e deciso, a volte un po' troppo "a bulldozer", ma conoscendo l'autrice ne riflette la personalità, che lo fa affrancare dalla letteratura "di genere", pur restando chiaramente "impegnato", anche se marginalmente - inevitabilmente impegnato perché quando si parla di uno o più aspetti della società si prende già così una "parte", si fa politica insomma - lasciando alla storia, che si svolge tra Roma e Pantelleria, e all'interiorità della protagonista, il primo piano.
Simpatico anche il finale "a sorpresa".
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