mercoledì 7 settembre 2011
Nota sulla Pravda
Mentre sono dall'altra parte del pianeta mi giungono le eco dello sciopero della CGIL che come al solito ha più portato polemiche su "perché si, perché no" che altro (o almeno da qui è quello che percepisco da una strana lettura dei giornali, strana perché sfasata di sette ore).
Ieri Ivan aveva scritto sulla sua incomprensione a proposito di questo sciopero e sui motivi di questa incomprensione.
Oggi arriva quella che secondo lo stile della vicina Corea del Nord si classificherebbe come "nota sulla Pravda": il vice-presidente del Partito non capisce ciò che il partito di cui è una figura istituzionale decide. "Mi pare anche l'indizio di una certa difficoltà a passare da battitore libero a figura semi-istituzionale" chiosa l'emulo fedele alla linea.
Ora uno può essere o non essere d'accordo con Ivan sull'argomento, ma quando dall'altra parte si reagisce così viene veramente voglia di dire che la distruzione della sinistra è ampiamente meritata dalla sinistra.
C'è qualcosa di veramente grottesco in questa incapacità ad uscire da un'ottica di "linea del partito" da parte di parte della politica italiana ... poi dice che uno Berlusconi e tutto lo schifo non se lo merita.
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