lunedì 24 ottobre 2011

Politica universitaria



La settimana scorsa ci sono state ad Evry le elezioni "indirette" per il nuovo presidente (qui si chiama così, non rettore). Indirette perché si vota per i membri di vari consigli (amministrativo, scientifico etc ...) che poi eleggono il presidente (e il consiglio amministrativo è quello che ha il peso maggiore in queste elezioni).
Il presidente uscente con la sua lista era dato come sicuro vincente e infatti non c'era molto fermento. Qualche mail, qualche noiosa e inutile riunione, insomma nulla di avvincente. E infatti non me ne ero molto interessato (poi io non sono dipendente dell'Università, anche se ho diritto di voto). Invece ora sembra arrivare il bello. Pare infatti che la lista "dissidente", che si chiamava "Rinnovamento", che aveva come piattaforma principale quella di manifestare scontento nei confronti dell'amministrazione uscente ha avuto un enorme successo, che nessuno si immaginava, così che i due gruppi hanno un numero uguale di rappresentanti. I "dissidenti" erano i primi a non aspettarsi questo successo, tant'è che non avevano un leader che proponevano (anche se non si propone esplicitamente) come presidente.
Ora il presidente uscente pare non voglia scendere a compromessi con i dissidenti (che pare fossero disposti a votarlo in cambio di qualche vice-presidente) e cercherà i voti di due rappresentanti degli studenti.
E dovrà tentare di governare poi l'Università con una maggioranza risicata, in un momento cruciale quale è questo. Infatti in Francia è appena passata la legge sull'autonomia delle Università e quindi sono necessarie politiche più aggressive. Una linea politica che sarà difficile attuare così. Un immobilismo molto probabile che rischia di essere letale.
Vi ricorda qualcosa?

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