sabato 28 aprile 2012

L'alibi della casta



Insieme al mantra della crescita, l'altro tormentone mediatico è quello dei "costi della politica", figlio della "casta", che andava di moda già alcuni anni fa.
Nel calderone dei costi della politica ci andrebbero tante cose, molte delle quali hanno prodotto "privilegi" a non pochi cittadini. Per questo ci si ferma in genere agli stipendi dei parlamentari, alle auto blu e ai consiglieri provinciali.

Già, ma sono veramente (solo) questi i costi? Non sono forse quelli di assunzioni non giustificate in ministeri, regioni, provincie, comuni, come anche nei tanti enti para-pubblici? E non sono anche le finte gare e la finta concorrenza?

Ecco, non sono questi "costi" che gravano veramente sull'Italia ma che sono vivi e incancreniti perché tutto sommato convengono a tanti?

E' facile urlare contro le ruberie del politico di turno. Meno contro un sistema di facilitazioni e di gestione delle attività pubbliche che fa (o farebbe) comodo a tante persone.

Allora quando apriamo la bocca per palesare la nostra "indignazione" contro i costi della politica, pensiamo a quali costi la società ha dovuto pagare per mantenere la calma sociale con impeghi pubblici gonfiati di cui tutti in un modo o nell'altro abbiamo beneficiato. E che ora vanno ripagati da tutti. Nessuno escluso.

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