domenica 18 dicembre 2011
Ai miei tempi ...
Su Avvenire di mercoledì (già per motivi che non sto qui a spiegare a Parigi mi arriva Avvenire a casa per posta) si legge in prima pagina, nel "mattutino":
Ci sono difetti che sembrano oggi concepiti già nel ventre delle madri: parlo dell'infatuazione per la gente dello spettacolo, per le auto e i calciatori. Quanto tempo può concedere agli studi un animo assediato e preso da questi pensieri? E dove troviamo un giovane che parli di qualcos'altro a casa sua? E se entriamo in una scuola, che altri discorsi possiamo sentire tra i ragazzi? Persino i maestri non parlano d'altro!
Una ennesima filippica sulla decadenza dei nostri tempi? Non tanto, perché in realtà il passaggio, sostituendo le parole in grassetto con "istrioni, cavalli e gladiatori", è tratto addirittura dal De oratoribus di Tacito (I secolo d.C.).
A prova che si dice "ai miei tempi" dalla notte dei tempi. L'età dell'oro lasciamola ai nostalgici di nulla e teniamoci giusto una birra scozzese (che chissà se esiste ancora).
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2 commenti:
Ma che ti vergogni di leggere Avvenire? Che pazienza con te, sai benissimo che è meglio di tanti altri giornali, ha i suoi limiti e le sue firme ottuse, ma è anche un giornale che apre su molti temi, alcuni in parte taciuti dalla maggior parte degli altri, soprattutto per quanto concerne le notizie dall'Africa o dall'Asia.
Emanuela
Ma no che mi vergogno, ma un lettore abituato a questo blog se ne potrebbe stupire e/o uno nuovo (magari uno dei nuovi commentatori dei post precedenti) potrebbe pensare chissà cosa :)
Comunque si, certe cose sono illegibili ma siccome è un giornale basta non leggerle, mentre altre sono molti migliori dello standard, sia gli esteri che in genere gli approfondimenti "culturali". Per questo si può leggere anche una settimana dopo ...
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