mercoledì 28 dicembre 2011
1939 - 2012
Questo è un post della serie "pessimismo". Ho letto da qualche parte (e lo riporto parafrasandolo perché non riesco a ritrovare le parole esatte) che si ha l'impressione di essere qui ad attendere il 2012 come i polacchi attesero il 1939.
Immagine suggestiva, che però non restringerei ai soli polacchi.
Tutti pensiamo che il nuovo anno non potrà essere che peggiore del precedente, e così succede da non pochi capodanni, anche se tra lustrini e paillettes, tra una festa ad Arcore e un botto (a proposito pare che li vogliano vietare a Bari e Torino, iniziativa magari anche lodevole ma sicuramente sintomo di qualcosa di negativo, se i botti servivano per allontanare gli spiriti del male nel passaggio da un anno all'altro direi che sono quanto mai necessari) non ce ne eravamo troppo accorti.
Siamo stati come la famosa "rana nell'acqua" che si scalda lentamente. E ora ci stanno per scolare, impanare e friggere.
Come si sentivano i nostri progenitori in quel capodanno 1939? Lo scopriremo presto.
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