venerdì 2 marzo 2012
Tutti insieme?
E' la "provocazione" quotidiana, che se ha una parte di chiaro sofisma ferrariano (soprattutto quando elencava le divisioni passate degli schieramenti, una lista inutile che si poteva ridurre in un nome: Berlusconi) dall'altro ha il merito di mettere in luce le contraddizioni interne degli schieramenti attuali. Soprattutto del PD.
La lista che "divideva", anche ridotta al solo Berlusconi non la darei così passata, anche perché nel 2013 non mi risulta che il cavaliere voglia ritirarsi in una sua villa ai caraibi. Anzi l'anno prossimo ci sarebbe un'altra carica da rinnovare, oltre al parlamento: quella del presidente della Repubblica. E chiaramente Berlusconi punta al colle (l'ha anche ammesso in una intervista dopo Milan-Arsenal ad una radio francese), manovra che per riuscirgli ha bisogno di mantenere almeno fino al 2014 Monti a Palazzo Chigi (perché altrimenti sarebbe quest'ultimo un ottimo candidato).
La lista che unisce è anch'essa un sofismo ma con una base di verità. Su lavoro, pensioni e liberalizzazioni (e anche sulla TAV per essere d'attualità) come la pensa il PD? Come il Bersani ministro di Prodi, come Ichino, come Letta o come Fassina, Vendola e Landini? E' chiaramente una trappola perché se il PD liberasse le sue energie moderne troverebbe in sé molte divisioni, molte differenze con il PDL e con il centro. Differenze nella visione del mondo: familistico-baronale da una parte, moderno liberal dall'altro. E il protezionismo della sinistra che vorrebbe congelare il mondo è molto più vicina alla prima che alla seconda. Paradossalmente.
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