martedì 6 marzo 2012

Se Auschwitz è nulla - una (breve) recensione



"Se Auschwitz è nulla" è l'ultimo lavoro di Donatella Di Cesare. Un libro breve e agile il cui cuore è nel sottotitolo "Contro il negazionismo".
Se si cerca un'approfondita analisi storica o una lunga riflessione filosofica bisogna cercare altrove. Qui si può invece trovare un'utilissima rassegna su come negare il negazionismo, utilissima per non cadere nelle sue trappole. E la prima è proprio la trappola storicistica. Questa viene declinata dai negazionisti con il sofismo dei dettagli: ci si appiglia ad un dettaglio e così confutando l'uno si confuta il tutto. Ci pensavo quando una se-dicente storica usava proprio questa tecnica a proposito delle foibe, facendo notare un'inesattezza in una foto per negare anche quell'eccidio (che resta diverso, un punto importante è la diversità della Shoah).

Più interessante dal punto di vista concettuale è la fine, ovvero la discussione sulla singolarità di Auschwitz: troppo facile (negazionismo subconscio?) relegarla ad un unicum, ad una follia della storia. Invece va ripensata, prendendo in prestito l'immagine utilizzata da Primo Levi di buco nero della storia: Auschwitz è inscritto nella modernità, fa parte del mondo nel quale continuiamo a vivere e di cui resta un orizzonte possibile.

Un libro da leggere e da tenere a portata di mano, utile per controbattere i tanti negazionismi che si annidano tra noi: a destra, tra chi nega le camere a gas e chi propugna la teoria del complotto e a sinistra, tra chi vorrebbe negare Israele, negando la sua eticità. Ma appunto, usate le parole del libro, migliori e più incisive delle mie.

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