mercoledì 29 febbraio 2012

Siamo tutti pecorelle



Tante volte abbiamo criticato il comportamento delle forze dell'ordine, e quindi in questo caso non possiamo che avere più forza, unendoci al comandante generale dell'arma dei Carabinieri e al ministro Cancellieri, nell'encomiare il comportamento di questo povero carabiniere che ha dovuto subire gli insulti vergognosi di un manifestante.

Sarà banale, ma tutto ciò non può non far rivenire in mente i famosissimi versi di Pasolini:

Adesso i giornalisti di tutto il mondo (compresi quelli delle televisioni)
vi leccano (come credo ancora si dica nel linguaggio delle università)
il culo. Io no, amici.
Siete paurosi, incerti, disperati (benissimo)
ma sapete anche come essere
prepotenti, ricattatori e sicuri:
prerogative piccoloborghesi, amici.
Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte coi poliziotti
io simpatizzavo coi poliziotti!
Perché i poliziotti sono figli di poveri.
Vengono da periferie, contadine o urbane che siano.
Quanto a me, conosco assai bene
il loro modo di essere stati bambini e ragazzi
le preziose mille lire, il padre rimasto ragazzo anche lui,
a causa della miseria, che non dà autorità.



Qualcuno può leggerli a chi manifesta per non avere una ferrovia?

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