martedì 28 febbraio 2012

Decrescita farneticante



All'ottimo articolo di Antonio Pascale sul Corriere di alcuni giorni fa, risponde oggi un a dir poco farneticante Sandro Veronesi, sempre sul Corriere.

E' quasi impossibile seguire il suo "ragionamento" (tra virgolette perché di razionale c'è ben poco nella sequenza del suo discorso) perché si affollano le più disparate chiacchiere da bar. Tanto per ricordare alcune perle: il progresso come concetto in sé viene accusato di aver prodotto le tragedie dell'amianto (È chiaro che ti riferisci alle innovazioni scientifiche e tecnologiche, e allora io ti faccio un esempio: l’introduzione dell’asbesto nei materiali da costruzione, cioè dell’amianto, è stata senza dubbio una grande innovazione, in termini di prestazioni coibentanti fratto costi di produzione — peccato però che ci fosse un altro problema) o il progressivo, spaventoso anticipo dell’età mestruale nelle bambine.

Se non fossero tragiche vicende sarebbero da prendere con uno sberleffo gli esempi di Veronesi. Possiamo farlo con la frase di chiusura: il povero scrittore che si accorge tutti i giorni di esseere più povero di venti anni fa ha la seguente idea del progresso scientifico: «Ho inventato l’acqua in polvere, ma non so in cosa scioglierla».

Dopo la "decrescita felice" siamo alla decrescita illogica, farneticante ...

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