sabato 14 luglio 2012
L'Europa vista dal parabrezza
Robert Byron (un cognome importante, soprattutto quando si va in Grecia) parte nell'agosto del 1925 da Londra in direzione Atene con i suoi amici Simon e David a bordo di Diana, un'automobile che epicamente raggiunge la Grecia passando per Berlino, Norimberga, il Brennero, Verona, Roma, Brindisi, Patrasso e infine Atene.
Una visione dell'Europa in un momento cruciale della sua storia, compressa tra due guerre mondiali, già colpita dal fascismo (cui non lesina critiche, seppur dal punto di vista di un inglese dell'epoca) e che presto riceverà la mazzata del nazismo - e con questo sembrano stonare i proto-hippies "Wandervogel" che incontrano ripetutamente sul loro tragitto.
Dal parabrezza non si vede chiaramente la tragedia che arriverà ben presto, ma si può vedere ancor più lontano nel tempo: "Mentre mi chinavo in avanti per scaldarmi le mani al calore del fuoco, provai un nuovo orgoglio di razza, l'orgoglio di essere, oltre che inglese, europeo", è infatti l'ultimo pensiero di Byron.
p.s. devo ringraziare Ottavio che mi ha fatto conoscere questo bel libro commentando le "Cronache dalla Corea". Ottavio che ringrazio anche per il paragone, che non può che farmi piacere vista la gradevolezza del libro di Byron.
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