giovedì 25 agosto 2011
Eliminazione diretta
Udinese-Arsenal, finalmente una partita come non se ne vedono più tanto spesso. Per fortuna esistono ancora i preliminari di Champions, dovremmo dire, perché poi la competizione diventa in autunno e in inverno un noioso alternarsi di partite, pausa infrasettimanale dove sbadigliare non meno che nei campionati, per risvegliarsi poi inaspettatamente in primavera.
Ma come può un semplice preliminare essere stato tanto avvincente? Per un semplice motivo, vige qui (ancora) la sana regola dell'eliminazione diretta: andata e ritorno.
Le coppe (le tre coppe Campioni, delle Coppe e UEFA) si differenziavano fino a non molti anni fa proprio per le emozioni che solo un sistema del genere poteva dare. Così ieri l'Udinese, dovendo rimontare l'1-0 dell'andata, ha giocato un primo tempo all'attacco, ma anche l'Arsenal non si è chiuso, perché un gol subito avrebbe voluto dire quasi qualificazione. Raggiunto il vantaggio, non ci si è quindi fermati, mentre in un girone probabilmente una squadra come l'Udinese avrebbe cercato di mantenere il risultato (come dire: fare catenaccio) davanti alla blasonata formazione straniera. Così è ancora un susseguirsi di "colpi": rigore per l'Udinese che avrebbe riaperto la gara e reso i minuti finali un vero assedio (a quel punto serviva il 3-1 all'Udinese per passare) ma Di Natale fallisce e immancabilemnte l'Arsenal si portata in vantaggio. Ancora azioni pericolose fino alla fine ed eliminazione "a testa alta" (come si dice) dei friulani tra gli applausi (rigeneranti per lo sport) del proprio pubblico.
Tra qualche giorno invece ci saranno i sorteggi per definire i noiosissimi gironi di una competizione che ha ben poco senso. O si fa un vero campionato europeo, oppure era sicuramente più spettacolare vedere le vincitrici di ogni campionato sfidarsi tra loro, le vincitrici delle coppe sfidarsi tra loro e le altre che erano terminate nelle parti alte della classifica fare altrettanto. Ora invece abbiamo gironi su gironi, partite su partite. Questioni di affari, dicono. Ma se le partite sono più noiose e le competizioni meno avvincenti (la coppa delle coppe non esiste più, mentre la UEFA è diventata meno interessante della serie B), siamo sicuri che si porta più pubblico in TV e allo stadio?
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