domenica 14 ottobre 2012

"Ideali di gioventù"



Ora, diciamocelo, qualcuno dovrà pure essere saltato sulla sedia come me quando Bersani oggi ha detto: "Fare politica significa restare fedeli agli ideali di gioventù". La SUA gioventù (e quella dei suoi che evidentemente è la stessa), ovvero quella del PCI degli anni 60 e 70 (è del 1951 ma inizia a fare politica da giovanissimo seguendo tutto il cursus honorum delle regole del partito).

E allora, a parte l'assurdità logico-politica che vorrebbe la seguente reazione immediata : "ma allora prendiamoci gli ideali di chi è giovane oggi, saranno magari più adatti al futuro di chi era giovane quarant'anni fa", mi si sono materializzate delle immagini passate, e non solo quella di Peppone e Don Camillo (immagine evocata dal luogo già indipendentemente dalle parole) ma soprattutto quella di una vecchia Trabant!

Come scrive bene Claudio Velardi: "Se gli ideali di gioventù non fossero per fortuna morti, gireremmo in Trabant, avremmo figli vestiti da pionieri, faremmo le code per il pane." Anzi leggiamoci tutto l'articolo di CV che merita anche per altri spunti.

E poi il PD, nato giusto cinque anni fa, non doveva lasciarsi alle spalle quel passato? Anzi non dovevano averlo già fatto il PDS e i DS ? Allora non ha tutti i torti Berlusconi quando dice che sono "i soliti comunisti", è lo stesso Bersani a dargli ragione. No dico, ma siam passi?

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