martedì 1 maggio 2012

Sarkozy dovrebbe conoscere meglio la Francia



E' uscita alcuni giorni fa una doppia intervista a Sarkozy e Hollande su Nature a proposito della ricerca in Francia.

Sarkozy, a proposito di CNRS e INSERM, dice: "France is a very special case. Just after the Second World War, we created agencies separate from the universities to do basic research. At the time, such a set-up was found only in Communist countries, in particular the USSR and China. Now, even these countries have abandoned this model. "

Secondo lui la Francia è un caso speciale nell'avere delle agenzie di ricerca separate dall'università. Gli consiglio di cambiare consigliere scientifico. Infatti basterebbe passare il Reno per scoprire che in Germania i Max Planck Institutes sono leader nella ricerca. Sono un po' come il CNRS, solo che hanno sedi proprie e molti più soldi, mentre i laboratori CNRS sono per la maggior parte dei casi fisicamente nelle Università (le famose "unità miste" tipiche quelle sì del sistema francese). Poi negli USA, forse non lo sanno al governo francese, ma ci sono i grandi National Laboratories che sono completamente separati dalle Università. In Italia, per chi se lo fosse dimenticato, ci sono CNR, ENEA, INFN. Certo in questi ultimi anni sono in declino, ma come un po' tutto in Italia.

Quindi non solo in Francia non sono separati dalle Università (come sostiene), ma non sono neanche un'eccezione nel panorama mondiale.

L'impressione che ho, è che i politici guardino solo le varie classifiche delle Università dove vorrebbero trovarsi. Già, ma a parte che se uno guarda bene, le classifiche sono stilate per un modelle anglosassone (la Germania che è leader nella ricerca scientifica è per esempio sotto-rappresentata) e appunto valutano le università. Forse se la Francia vuole migliorare la posizione in classifica delle proprie università, si dovrebbe iniziare a risolvere la dicotomia francese università-grandi scuole. E poi se uno vuole centrare la ricerca sulle università, dovrebbe prima fare in modo che ci vadano i migliori studenti.

Oppure qualcuno potrebbe far notare agli esperti del ministero l'esistenza di altre classifiche oltre a quelle sulle università, come per esempio quella della Thompson Reuters di cui ho scritto alcuni mesi fa e che vedeva il CNRS tra le organizzazioni di punta nel mondo per innovazione tecnologica.

Per il momento non ci resta che sperare che Holland vinca e che altri esperti spieghino al prossimo governo quale è la realtà.

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