giovedì 24 maggio 2012

Piccola vittoria politica



Lunedì, dopo tutta la giornata passata nella commissione specialistica per il concorso di Maitre de Conferences a Evry, mi sono anche sorbito la riunione di condominio, particolarmente attesa perché si doveva discutere di un lavoro proposto da alcuni condomini: la chiusura totale (anche se non era veramente così) della residenza, con dei cancelli alti due metri e cinquanta. Per motivi di "sicurezza". Infatti da alcuni tempi nella piazza della chiesa stazionano spesso dei giovani fino a notte fonda e alcuni condomini sono stati aggrediti in vario modo (da spinte e furtarelli a insulti, mi pare di aver capito). Ora mi direte voi: e mettere un cancello che cambia?
Sicurezza, sicurezza! quasi gridavano alcuni. Sembrava di sentire Sarkozy e Le Pen. Altri invece non erano d'accordo (e io tra questi). A cosa serve un cancello? Una divisione che non fa che peggiorare il quartiere, bisogna abitarlo e viverlo per aumentare la sicurezza, interagendo con la polizia e con la Mairie.
Dopo un fervente dibattito, ad una signora che faceva tutta la fighetta qualcuno ha anche urlato: "ma vattene ad abitare nel settimo!" (il quartiere di Parigi dove Sarkozy sfiora il 70% dei voti), si è arrivati ai voti.

E la proposta è stata bocciata. C'est le changement, non solo nelle urne e nelle parole ma, soprattutto, nelle piccole decisioni che ognuno di noi può contribuire a prendere. Quindi, per fortuna, niente gabbia, abbiamo dato un piccolo contributo per evitare l'effetto fortino. Proviamo ad allontanare il mondo descritto da Octavia E. Butler in La Parabola del Seminatore.

Mi dispiace solo per il tecnico che era venuto a mostrare il progetto: forse la prossima volta è meglio prima decidere se fare una cosa e poi pensare a far venire la ditta ...

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