sabato 10 novembre 2012
42.5/5 vs 42/10
42.5/5 vs 42/10. Non sono degli strani codici, ma il nocciolo del grande scontro di questi giorni sulla modifica alla legge elettorale.
A parte il fatto che una legge elettorale non si dovrebbe cambiare a meno di un anno dal voto, la cosa che capisco poco è : possibile che in Italia sia sempre necessario cambiare la legge elettorale?
Durante la cosiddetta prima repubblica la legge è restata praticamente sempre la stessa. Con l'eccezione della legge truffa, che non scattò e quindi fu accantonata, e l'aver alla fine messo in fase l'elezione del Senato con quella della Camera (un sistema di elezione alternata all'americana era inizialmente previsto, ma mai attuato).
Negli anni '90, dopo che nel decennio precedente si era iniziato a parlottare di riforme costituzionali e legge elettorale senza alcun risultato, abbiamo assistito ad una girandola di riforme. Riassumiamole brevemente:
1. Preferenza unica. Il referendum del 1991 (quello dell'andate al mare) ridusse le preferenze per l'elezione dei deputati ad una sola. Nel 1992 si voterà con questa legge, ovvero un proporzionale con una preferenza unica (e nessun premio, come era sempre stato fino allora).
2. Mattarellum. Attuato grazie al referendum del 1993. Un maggioritario a turno unico con una quota proporzionale (il 25%, rinormalizzata con il famigerato scorporo). Si votò così nel 1994, nel 1996 e nel 2001.
3. Porcellum. La legge concepita da FI-AN-Lega-UDC qualche mese prima delle elezioni del 2006. Un proporzionale con definizione di coalizioni per l'assegnazione del premio di maggioranza, uno sbarramento variabile a seconda se il partito è in una coalizione o meno, e "indicazione" del presidente del consiglio (indicazione che è solo tale visto che per Costituzione è compito del Presidente della Repubblica nominare il presidente del consiglio dei ministri) e liste elettorali precostituite per definire i deputati e senatori (al Senato il premio di maggioranza è su base regionale). Si è votato con questa legge nel 2006 e 2008.
Dal 1987 al 2008, in soli ventuno anni quindi, si è votato con ben quattro leggi elettorali diverse, e chissà che nel 2013 non sarà la volta della quinta legge. Quella buona? Se il problema è tra mettere al 42.5% o al 40% il premio di maggioranza e/o mettere al 5% o 10% il premio di consolazione al primo partito se non scatta il "superpremio", ne dubito fortemente.
Proviamo a contare quante leggi elettorali diverse hanno usato inglesi, tedeschi, francesi, americani per eleggere i loro parlamenti negli ultimi venti anni?
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