Il fatto è noto : commentando su twitter
l’intervista a Vendola su La7, dopo il passaggio in cui il governatore
della Puglia si diceva sicuro delladi sconfitta di Renzi alle primarie,
M., assessore al bilancio del comune di Ferrara e sostenitore del
sindaco di Firenze (non penso sia utile al nostro ragionamento scrivere
esplicitamente di chi si parla, penso che l’interessato abbia fin troppo
scontato e subito il suo errore, e sperimentato su di sé cosa sia nei
fatti la cosiddetta gogna mediatica, perciò lo chiamerò M. per
provare ad astrarre questo ragionamento), ha mandato a quel paese il
candidato di SeL cercando di scimmiottare il modo di parlare di
quest’ultimo. Diciamo subito che ha sbagliato, ma cerchiamo di capire
meglio cosa è successo, non per giustificare qualcuno, ma perché magari
possiamo usare il caso M. per capire meglio qualcosa su di noi e sulla
società italiana. Userò il termine vaffa per sintetizzare il
concetto, non riuscendo purtroppo a trovare alcuna espressione meno
volgare. Diciamo che ho cercato di minimizzarne la volgarità, per quanto
questo si possa fare quando il punto di partenza del nostro
ragionamento è un insulto volgare. E semanticamente omofobo, come
cercherò di spiegare nel seguito.
(continua su iMille)
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