E' di oggi la notizia di una sentenza della Cassazione che sancisce che l'esigenza di garantire la tutela della legalità alle frontiere prevale sulle esigenze di tutela del diritto allo studio dei minori.
Considero un principio repubblicano quello per il quale l'educazione dei minori è la fonte della cittadinanza, perché è l'istruzione che forma i cittadini e la cultura. Non il sangue né il censo né la religione.
Stasera preferirei andare in piazza contro le leggi che provengono da una politica nazionalista e anti-democratica. Una cultura che vuole "proteggere" la cittadella.
Quando difendiamo le leggi dovremmo ricordarci che quello che si deve difendere, quello che i principi democratici devono difendere, non sono le norme in sé, ma i principi che difendono le norme. E per questi principi, oggi, manifesto la mia avversione a queste norme e alla loro applicazione.
Oggi vorrei vedere denunciare la legge e la sua applicazione.
Quando si difendono norme in quanto tali e in quanto inviolabili, dimenticando il senso di quelle norme, quando si manifesta per il sacro rispetto delle leggi, si puo' poi con altrettanta serietà manifestare contro norme (e applicazioni di norme) ingiuste?
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