mercoledì 14 ottobre 2009

Da Parigi alla Calabria

In questi giorni si sono definite le liste in appoggio a Marino come segretario del PD. Io mi sono occupato delle liste all'estero, in Europa (24 candidati) e in America del Nord (4 candidati). Poiché ho fatto questa opera di coordinamento cercando di formare una buona squadra per questa fase finale e soprattutto per la costruzione del PD all'estero dopo il 25 ottobre, non sono tra i candidati all'estero. Ignazio Marino e il coordinamento nazionale, a partire da Michele Meta, hanno compreso questi motivi ma hanno pensato che dovessi comunque rappresentare la mozione anche in questa fase. Sono stato per questo candidato in Italia, nel collegio Calabria 6 che come potete leggere qui comprende parte della provincia di Reggio Calabria e tutta la provincia di Vibo Valentia. "Calato da Parigi", ho pensato di scrivere questa lettera per le democratiche e i democratici calabresi:

Care democratiche e cari democratici,

con un po’ di stupore ma con molto piacere ho saputo che avrò l’onore di essere il primo nella lista di appoggio alla candidatura di Ignazio Marino a segretario nazionale del PD nel collegio dove voi militate. Una lista dove sono presenti volontarie e volontari che più di me si sono spesi in questi mesi per Marino in un territorio molto grande e diversificato che comprende tanti comuni della provincia di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia. Dallo Ionio al Tirreno passando per le alte e verdi vette dell’Aspromonte. Zone che ho avuto il piacere di frequentare in passato non per motivi legati a questa esperienza politica ma per motivi familiari. Da Locri a Palmi, da Gioia Tauro a Riace ai tanti paesi che si attraversano quando si deve andare da una costa all’altra. Ricordo Gerace, borgo medievale di bellezza inappagabile, sicuramente troppo dimenticato e poco valorizzato per quello che invece meriterebbe. E la lista sarebbe lunga, di quei paesi che ho conosciuto, come di tanti altri che non ho potuto ancora conoscere.

Questa notizia inaspettata tanto per me quanto per molti di voi (o forse per tutti), mi fa sentire in dovere di presentarmi, per cercare insieme il senso di come possa, sicuramente indegnamente, simboleggiare le idee e lo spirito della candidatura di Marino. Per trovare insieme quelle motivazioni e quello slancio indispensabili per portare a termine, nel miglior modo possibile, la fase finale di una campagna che ci ha visti partire come inesistenti politicamente ma che con il lavoro costante di tutti, in Italia e all’estero, ci ha visti diventare interlocutori politici all’interno del partito democratico. Vivo e lavoro a Parigi, dove sono ricercatore in chimica-fisica presso il CNRS (il Centro Nazionale della Ricerca Scientifica francese). Arrivato in Francia senza conoscenze e amicizie importanti, grazie alla stima di superiori e colleghi, e con un po’ di fortuna, ho ottenuto il famoso “posto fisso” che in Italia è ormai un miraggio - quando non un sinonimo di parassitismo, come vorrebbe far passare una certa retorica cara alla destra italiana, brunettiana e non solo.

Nella vulgata, o meglio nell’immaginario collettivo, sarei un “cervello in fuga”. Io mi sento più semplicemente un emigrante come tanti, come i tanti studenti che dal Sud, come ha fatto mio padre 40 anni fa quando è partito per Roma, sono andati a studiare e poi sono rimasti a lavorare in una grande città, lontana e sconosciuta, diversa nei modi di vita e spesso difficile da decifrare nelle abitudini. Come i tanti lavoratori che si trovano all’estero, provenienti da ogni parte di Italia, di ogni strato sociale, economico e culturale. Così in questi anni abbiamo fondato un circolo del PD anche a Parigi e con la candidatura di Marino il mio impegno è stato quello di coordinare i tanti volontari che in tutto il mondo, da Berlino a Madrid, da New York a Monaco di Baviera, si sono mobilitati, come voi avete fatto in Calabria. Una militanza diversa nelle forme, più sul web (inevitabile date le distanze) che stringendo mani (anche se ognuno poi nelle sue città, come facciamo a Parigi, stringe le mani e parla fisicamente con le persone), ma comune nella sostanza, nelle idee. Abbiamo tutti contribuito, e tutti stiamo contribuendo e contribuiremo nei prossimi giorni a rendere forte la candidatura di Marino, una candidatura che vuole rompere gli schemi che hanno asfissiato il centro sinistra italiano e, di conseguenza, l’Italia intera in questi ultimi quindici anni. Quando il campo progressista è debole e litigioso, la destra facilmente si impossessa dell’opinione pubblica e della società. Operazione ancor più facile quando si dirige, direttamente o indirettamente, tutta l’informazione italiana.

Ecco, ora mancano pochissimi giorni al 25 ottobre. Noi di Marino non facciamo promesse, non chiediamo di votarci per dare lavori o favori. Non abbiamo nulla da elargire. E l’elargizione non farebbe parte della nostra cultura repubblicana. La forza che potremo però avere sarà nella determinazione delle nostra volontà di cambiamento, nell’onestà intellettuale e nel realismo che hanno fatto sì che Marino sia stato l’unico a parlare alla convenzione nazionale del PD di criminalità organizzata. Noi non possiamo e non vogliamo dimenticarci mai, neanche per un solo istante, che una metà del paese ha un male unico in Europa, che è quello della Mafia e del suo equivalente politico che è il clientelismo, che tarpa le ali ad ogni volontà di rinnovamento, ad ogni tentativo di scardinare quelle consuetudini che asfissiano la società e l’economia meridionali e dell’Italia intera. Il merito, le persone, le opportunità, che sono al centro della visione dell’Italia che vuole portare Marino nel PD e nella politica italiana, non possono valorizzarsi e concretizzarsi finché la criminalità organizzata e il clientelismo avranno l’importanza, nefanda, che occupano attualmente nella società italiana.

Spero in questi pochi giorni di poter entrare in contatto con quanti di voi sono stati volontari per Marino fino ad oggi, con quanti siano interessati a farne parte, ad appoggiare la sua volontà di rinnovamento. Con quanti, quale che sia il risultato numerico, dal 26 ottobre coglieranno questa straordinaria occasione che ha finalmente messo in rete tante nuove energie, per migliorare il PD e così facendo migliorare la politica e la società italiana.

Un ringraziamento sentito a tutti, con il profondo dispiacere di non potervi ancora guardare tutti negli occhi stringendovi le mani, salutandovi calorosamente,

Riccardo

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