lunedì 22 settembre 2008

Altri mondi

Ritrovarsi il 20 settembre con l’inverno che sta finendo, su una spiaggia rossa, che sembra quasi terracotta, grandi onde alzano in volo temerari surfisti, salire in auto guidando sul lato sinistro, e nel cielo la notte non riconoscere quelle poche sicurezze che ci danno le più note costellazioni. E poi uno strano accento d’oltre manica che utilizza espressioni americaneggianti, generando un modo di parlare che può suonare non poco buffo. Ecco si lascia una città che sembra l’Inghilterra trapiantata al sole e si penetra nel cuore di un continente, l’Australia. Ricordandosi così quanto certi comportamenti non siano altro che convenzioni, usanze, proiezioni, causate da secoli di abitudini, da un affollamento forse eccessivo di un continente lontano, dalla pigrizia di considerare naturali modi di fare che potrebbero essere tranquillamente cambiati. E allora dall’altra parte del mondo esistono cieli diversi, strade che girano al contrario, animali che usano una tasca per badare ai loro piccoli, che passano ore a mangiare placidamente foglie di eucalipto. Gli uomini, gli stessi di Roma, Parigi, Londra, popolano blandamente terre sterminate, paesi su strade dell’interno usciti da un Far-West americano senza sceriffi, pistoleri e bounty killers. Gli stessi che si azzuffano negli stadi, che hanno paura di venir rapinati anche dalla propria ombra, lanciati in un territorio vasto, libero, dove non si vedono i confini, ritrovano forse rapporti più rilassati, tranquilli. Ma forse è solamente il vedere dall’esterno, con l’occhio del turista, di chi non vive quotidianamente una terra, a farci spesso notare solo quello che vorremmo avere nelle nostre città, relazioni che crediamo perdute, qualità pensate impossibili. Probabilmente dicono lo stesso, o qualcosa di formalmente diverso ma con lo stesso spirito di sogno, gli abitanti di questi altri mondi quando passano fugacemente nel nostro mondo abituale.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

non ho capito, la bistecca di canguro è buona o no?
;)

g.

Anonimo ha detto...

E bravo!!! Te la godi nell'emisfero sud a quanto vedo!! Mi raccomando se ti perdi cerca la croce del sud, perché la Polare non credo che la trovi da quelle parti...E quando torni portami un magnetino!!
Sir Alex.

Anonimo ha detto...

anche noi potremmo non avere confini, se solo imparassimo a usare la separazione come principio di relazione. Non serve avere un territorio sconfinato. Per capire che non ci sono punti di riferimento fissi e immutabili basterebbe pensare che le persone, anche quando le conosciamo, sono un segreto per noi, che nessuna scienza può penetrare, non la neurofisiologia, non la psicoanalisi. Se proprio non si può fare un viaggetto dall'altra parte del globo...

emanuela