giovedì 10 marzo 2011

Un anomalo anno zero

Stasera è andato in onda un "anomalo" anno zero, in un clima tranquillo, senza parlarsi uno sull'altro, senza isteriche deputate o sottosegretarie pidielline che se ne vanno offese.
Certo quando si inizia con Tremonti alla lavagnetta seguito da Scalfari per "svegliare" e poi Bertinotti e De Bortoli è inevitabile. Tranquillità che forse può venir tacciata di essere "soporifera", che è la prova di quanto si è spesso abituati alle urla che meccanicamente tengono svegli

Sicuramente la cosa migliore sono stati i servizi dalla Libia. La televisione che ogni tanto si ricorda di ciò che la rende diversa: le immagini, i servizi che ti fanno entrare nella quotidianeità, anche tragica e bellicosa.
Poi si è continuato con una lunga discussione su globalizzazione e crisi, con le solite posizioni di Tremonti. Sicuramente il dibattito è stato interessante per molti aspetti, mi pare però che si girava intorno al convitato di pietra, mai nominato, se non marginalmente alla fine da una vignetta di Vauro.
Si è parlato delle speculazioni finanziarie e delle rivolte nei paesi arabi, della Cina e delle nuove classi medie.

Ma non si è mai detto di quanto la crisi energetica sia allo stesso tempo causa ed effetto, in un avvitarsi continuo.
Un convitato di pietre, appunto, che troneggiava da lontano.
"La Cina è vicina", diceva una delle ultime vignette di Vauro, "Si ma con quello che costa la benzina ci dovremmo andare a piedi", finiva. Appunto.

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