domenica 20 marzo 2011

Come Rommel ?



A quasi ventiquattr'ore dall'inizio dell'attacco dei francesi, come sempre tutto può ancora succedere, nel futuro "prossimo". Vediamo riprendendo dall'inizio.

1) Dopo Tunisia ed Egitto, anche in Libia cominciano in febbraio manifestazioni contro il regime quarantennale di Gheddafi.

2) Il regime sembra scricchiorale, o quanto meno sembra così sui media occidentali, presi forse dall'entusiasmo dei successi di Tunisia ed Egitto.

3) La Libia non è uno stato organizzato né ad alta densità. Non ci sono imponenti manifestazioni come al Cairo, anche perché non esistono città come il Cairo in Libia.

4) La Cirenaica forma un consiglio indipendente e dalla sua parte passano molti esponenti del regime, ambasciatori, capi-tribù.

5) Gheddafi però passata la buriana, tenuto duro grazie ai mercenari, inizia a riorganizzarsi, anche politicamente all'interno. E da una settimana, dieci giorni a questa parte inverte la tendenza, cominciando piano piano a riconquistare postazioni, quando sembrava che ai ribelli mancasse oramai solo Tripoli.

6) Approfittando della distrazione dell'opinione pubblica internazionale che guardava il Giappone, Gheddafi riconquista quasi tutto, arriva alle porte di Bengasi e si appresta all'assedio. Che la guerra nel deserto libico avviene aggirando le città della costa passando attraverso il deserto ad alta velocità lo si sapeva. Bastava leggere i piani di Rommel.

7) A questo punto, quando i ribelli sembravano sul punto di capitolare, Francia e Inghilterra premono sull'accelleratore ed intervengono, per evitare che Gheddafi si riappropri di tutto il paese.

E siamo ad oggi. Se l'intervento fosse avvenuto per aiutare i ribelli a dare l'ultima scossa a Gheddafi allora si sarebbe potuto immaginare un intervento breve. Ma ora? Come diceva Luttwak, bisogna "sperare" che come conseguenza agli attacchi, i ribelli riusciranno a prevalere. A spanne però sono diverse le cose che possono succedere, nel tempo di un mese, diciamo.

A) I ribelli riconquistano le posizioni e, con il supporto degli aerei occidentali, vincono militarmente, entrando a Tripoli. Questa è chiaramente l'opzione che tutti auspicano. Capovolgimenti veloci sono sempre possibili da quelle parti, come ci insegnano le guerre nel deserto, finché restano guerre e non diventano guerriglie.

B) I ribelli conquistano stabilmente la Cirenaica e si arriva de facto ad una divisione della Libia in due stati, Cirenaica e Tripolitania, magari con un cessate il fuoco. In pratica una situazione instabile e confusa per anni.

C) Si continua con continui capovolgimenti e conquiste a terra, con la coalizione che bombarda, ma con bombardamenti che man mano diventano sempre meno giustificabili dalla risoluzione ONU. E' di queste ore il parziale dietro-front della lega araba. Un pantano inestricabile, in pratica.

D) Gheddafi, seppur colpito, prevale sui ribelli a terra.

Il problema di fondo è che l'ONU non ha dato mandato di rovesciare Gheddafi, ma solo di imporre una "no-fly-zone". E su questa ambiguità molti giocano, anche nel campo occidentale. Perché ricordiamo che Gheddafi era amico di molti e un nuovo stato guidato dai ribelli sarebbe troppo filo-francese per tanti.

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