venerdì 16 settembre 2011

Dalla Corea (11) - 15 settembre 2011



Anche oggi una giornata di relativa routine universitaria. Sveglia con comodo, passeggiatina per andare dalla residenza al dipartimento - è nuvoloso e appiccicoso al mattino, ma comunque faccio qualche foto al campus, poi le rifaccio nel pomeriggio quando esce il sole - Ciccio è già arrivato, poi arrivano anche gli altri. Sbrigo la posta e tento di spiegare ad Ara come dovrebbe analizzare le sue traiettorie, nel mentre l’altra studentessa filma con l’iphone così poi non si dimentica e può rivedere! Tutte le pensano con la tecnologia! Non credo che andrò a finire su internet ... o forse sì, chissà! A pranzo andiamo per la prima volta alla mensa, molto semplice ed essenziale, si prende un vassoio di quelli con le forme per metterci varie cose in fila su un ripiano, riso, carne, l’immancabile chimci, delle polpettine di pesce e la tipica zuppetta di verdure e tofu. Così vedo dove sta l’ufficio postale cui vado dopo pranzo. Mandare quattro cartoline sembra più difficile del previsto, non so se sono io o è l’addetto, mi pare una cosa non difficile da spiegare a gesti in un ufficio postale con quattro cartoline in mano che voglio spedirle, e mostrando la carta di credito che voglio pagare con quella. Prima l’addetto dice “solo cash”, poi dopo invece gli va bene ... poi prende una cartolina e la guarda, la gira, la pesa un paio di volte, io gli dico “Europe”, “Italy”, mi domanda se sono tutte per “Italy”, io dico una per “France” (anche se dubito cambi qualcosa!), poi chiede alla sua collega che mi pare più sveglia, quella gli dice qualcosa, lui rismanetta in una sua macchina e finalmente è a posto! Pago con la carta di credito e fa spuntare quattro francobolli che mi fa segno che metterà lui ... speriamo bene! Intanto è uscito il sole, rifaccio le foto e ritorno in dipartimento tosto perché fa abbastanza caldo, afoso, e in laboratorio grazie alla presenza di molti computer c’è l’aria condizionata. Un pomeriggio anch’esso tranquillo, alle cinque poi devo fare il seminario, nell’ultima ora del corso di Ki per i graduate students (che sarebbero al quinto anno di università, su sei anni totali). L’aula è molto tecnologica, collego il mio computer ad un aggeggio che si collega automaticamente al proiettore, con un computer fisso sotto e una serie di opzioni per il controllo del proiettore. Insomma non poteva mancare neanche qui la tecnologia. Al seminario ci sono praticamente i suoi studenti (anzi studentesse! sono tutte donne, forse perché questa è una scuola per insegnanti), più alcuni del dipartimento. Cerco di spiegarmi nella maniera più elementare possibile, anche se certe cose mi pare evidente che siano un po’ troppo specifiche, comunque Ki ogni tanto spiega in coreano le parti che lui sa che loro non sanno. Finché alle sei meno un quarto, quando per fortuna oramai mi mancavano solo un paio di esempi finali ... va via la corrente, black out in tutta la Corea pare. Sono abbastanza sconcertati all’inizio, forse anche un po’ preoccupati finché non si accertano che si tratta di un black out e basta (tra guerre e terremoti in effetti è la cosa più tranquilla che possa capitare, e comunque non mi meraviglia, visto che fa caldo e avranno tutti acceso condizionatori e ventilatori), dopo questo primo momento però non si scompongono, metto il computer sul primo banco e continuo, certo vedere ora dal mio schermo non è facilissimo, ma tant’è. Finisco spiegando le possibili strade per fare un PhD in Europa e in effetti cito alla fine il programma Erasmus Mundi di cui ho solo sentito parlare vagamente a Roma ma che bisognerebbe approfondire. Dopo il seminario foto di gruppo (purtroppo la mia macchina fotografica ha finito le batterie, riesco a fare qualche ultima foto scambiandole un po’) e poi cena di gruppo. Andiamo in un ristorante tradizionale molto bello che sta vicino al campus, un edificio di legno tradizionale, su una collinetta, attorniato da un prato molto curato, con alberi, qualche stele, delle fontane. Per fortuna però ci sono anche dei tavoli con le sedie, anche se oramai ... La cena consiste in un continuo affluire di piatti, piattini, ciotole e zuppiere con verdure, carne, pesce, alcune cose le avevo già viste singolarmente, altre mai. Ora viene molto difficile spiegare, tante cose, quando potrò scaricare le foto me ne ricorderò di più. Comunque mangiare i gamberetti con le bacchette e il cucchiaio è impossibile, a me portano una forchetta (che uso per i gamberi solamente) ma loro come fanno? mi chiedo. Bene sia Ciccio che una coreana tutta “fine” davanti a me i gamberi li mangiano semplicemente interi! Ciccio pure la testa si mette in bocca (dice che sua mamma gli dice sempre che è nella testa che sta la parte migliore, e allora se lo dice la mamma). Sfido io che alla fine si sentiva “un po’ pieno”, però le sue tre fette di torta di riso se l’è mangiate, d’altra parte è il suo dolce preferito, come poteva dire di no! Scopro comunque che lui e Ara vanno tutte le mattine a fare una camminata tra i boschi (ovvero lì dietro) alle sei del mattino! Ti credo che poi alle otto di sera la cena è finita ...
Per stasera è tutto, provo a scrivere queste poche righe e guardare la TV coreana (vedo le figure, non di più ovviamente ...), oramai mi mancano pochi giorni, e poi si ritorna. Non capire nulla intorno è faticoso alla lunga, soprattutto quando non si capisce neanche cosa c’è scritto, e molto peggio che se fosse tedesco o olandese (per dire due lingue poco comprensibili), perché qui non si riesce neanche ad avere una vaga idea di cosa dicano cartelli e indicazioni.

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