giovedì 15 settembre 2011

Dalla Corea (10) - 14 settembre 2011


Oggi una giornata tranquilla, di passaggio tra il lungo fine settimana pieno di eventi (Seoul, con i palazzi reali rifatti, i musei, i grattacieli in acciaio e cristallo del centro, i parchi e vicino i grandi palazzoni dove abitano i coreani e poi la visita al tempio Bhop-chun, pare si scriva) e i prossimi giorni finali. Quindi sveglia tranquilla, mattinata al laboratorio, una bella giornata di sole avrei dovuto portare la macchina fotografica per immortalare il campus, cerco di ricordarmelo domani, qualche cartolina (sempre che riesca a mandarle da qui) e poi si va a pranzo. Ki si porta tre studentesse, che sembrano bambine ma in realtà vanno al quarto anno di università, quindi tanto piccole non sono. C’è da dire che a tutti i coreani sembro molto più giovane, e loro sembrano a me sempre più giovani, quindi forse non è una questione che gli orientali si portano meglio gli anni, ma semplicemente abitudine. Qui poi sapere gli anni di una persona è fondamentale per parlargli, infatti le espressioni cambiano se ci si rivolge ad una persona più giovane o ad una più anziana. Per esempio queste studentesse sono dello stesso anno accademico di Woochurl (Ciccio), solo che sono più giovani perché Ciccio prima dell’Università si è fatto due anni di servizio militare (ma ce lo vedete Ciccio a fare il militare? Una sua foto arriverà ma se avete capito il tipo, orientale, pienotto, faccia simpatica, insomma Ciccio!) e quindi si rivolgono a lui con rispetto. Dopo pranzo ritorno in laboratorio, mi barcameno tra i proofs del PCCP, l’articolo che devo finire e per cui abbiamo discusso con Ki su una figura da aggiungere e le solite traiettorie (anche se per questo sistema sono meno complicate ma quindi anche meno interessanti), qualche tentativo di chiacchiera con Ju-Yahn che mi offre un’ottima pesca coreana e poi alle quattro Ki va a giocare a Badminton (pare che sia forte come anche a ping-pong, io al primo non ci ho mai giocato e al secondo sono tanti anni, un coreano mi farebbe a fettine!). Cena quindi con altri due giocatori di Badminton, leggera per fortuna che non so come faccia Ki a mangiare sempre fuori, ma dopo più di una settimana inizio a desiderare un piatto di spaghettini al pomodoro, o anche una fessa fettina, insomma cose fatte in casa, ma la difficoltà è che ... si mangia alla coreana, ovvero per terra! Ormai con le bacchette sono un asso (mangio vongole, pesce, alghe, noodles, il tutto senza mai avere un coltello tra l’altro, solo un cucchiaio piatto) e quindi non mi resta che passare al livello successivo, accosciato, che è un problema perché dopo un po’ le gambe iniziano ad anchilosarsi, si addormentano gambe e piedi con successivo formicolio, e poi vi voglio vedere a mangiare brodetti con il loro cucchiaio piatto in quella posizione senza sbrodolarvi! Sono riuscito a minimizzare gli sbrodolamenti, mi pare.
Finisco questa breve cronaca, approfittando dei pochi eventi quotidiani da annotare, ritornando su un paio di discussioni della giornata di ieri.
La prima, al tempio buddista Ki mi spiegava degli oggetti tra i souvenirs e tra questi c’erano delle specie di rosari, formati da 108 grani, mi diceva. Perché 108? Perché sei sono i sensi, che sono connessi quindi a sei attività, ma ovviamente si possono incrociare, quindi sei per sei trentasei. Ma le azioni possono avvenire nel passato nel presente e nel futuro, quindi trentasei per tre ecco 108! Non vi sembra che ci sia qualcosa di anomalo? E sì, perché i sensi mi pareva ci avessero insegnato essere cinque, ma ecco che il sesto senso me lo elenca senza particolare differenza ed enfasi, ovvero l’intelletto! E questa la dice lunga sulla nostra perpetua difficoltà e fatica a fare nostri molti concetti e visioni del mondo orientale, l’intelletto come la vista e quindi, incrociando possiamo vedere con l’intelletto e ragionare con la vista!
Infine sulla serata al pub ho raccontato del buddismo coreano che Ki mi ha tentato di spiegare succintamente, ma non ho detto che infine gli ho anche chiesto sulla Corea del Nord, come sia possibile che il regime regga, economicamente e internamente. Secondo lui, per farla breve, il regime ha fatto il lavaggio del cervello a tutti gli abitanti che quindi non si vedono più come individui ma come un’entità unica emanazione dei due leaders, il padre e il figlio (ed è pronto anche il nipote). Che sia veramente così e che non ci sia repressione e propaganda (ovvero quanti vediamo noi da fuori comportarsi veramente come se fossero un unico corpo, mi raccontava un paio di casi, siano messi a bella posta dal regime) mi pare difficile, in Europa dell’Est, anche nelle peggiori dittature, o nei paesi arabi dove i dittatori sono (anzi oramai molti erano) venerati, un colpetto venuto dall’esterno o anche semplicemente una insostenibilità economica hanno fatto cascare il castello. Certo la repressione può molto ma quando il sistema non si sorregge più economicamente in genere crolla (e i cinesi lo sanno e per questo fanno arricchire la popolazione). E’ anche però vero che tutti questi stati (dell’Europa dell’Est, del Medio Oriente) non sono vissuti in un isolamento totale, anche per pure questioni geografiche. Invece la Corea del Nord pare sia veramente impenetrabile.
E così la Corea del Sud è diventata ... un’isola!

Nessun commento: