venerdì 30 dicembre 2011

Un nuovo blog

E da qualche giorno anche MaGa ha aperto un blog! E non le poteva mancare, un ultimo passaggio sul web 2.0 ma già lanciati verso il 3.0.

Su blogspot, Il blog di Maga, per ora ci sono una serie di interessantissime ricette siciliane ... e a breve le prime relative foto!

mercoledì 28 dicembre 2011

1939 - 2012



Questo è un post della serie "pessimismo". Ho letto da qualche parte (e lo riporto parafrasandolo perché non riesco a ritrovare le parole esatte) che si ha l'impressione di essere qui ad attendere il 2012 come i polacchi attesero il 1939.
Immagine suggestiva, che però non restringerei ai soli polacchi.

Tutti pensiamo che il nuovo anno non potrà essere che peggiore del precedente, e così succede da non pochi capodanni, anche se tra lustrini e paillettes, tra una festa ad Arcore e un botto (a proposito pare che li vogliano vietare a Bari e Torino, iniziativa magari anche lodevole ma sicuramente sintomo di qualcosa di negativo, se i botti servivano per allontanare gli spiriti del male nel passaggio da un anno all'altro direi che sono quanto mai necessari) non ce ne eravamo troppo accorti.

Siamo stati come la famosa "rana nell'acqua" che si scalda lentamente. E ora ci stanno per scolare, impanare e friggere.

Come si sentivano i nostri progenitori in quel capodanno 1939? Lo scopriremo presto.

sabato 24 dicembre 2011

Dall'Europa agli USA



La bufera finanziaria mi ha costretto lo scorso novembre a capire un po' meglio come funzionano i pochi spicci investiti che ho (e spero abbia costretta anche i tanti pigri come me che prima lasciavano tranquillamente a giacere i propri quattro spicci). Così dopo un mese a studiare e a monitorare, ho fatto un primo "arbitrage" e ho diviso in tre parti alcuni spicci che erano su un fondo di investimenti della zona euro: una parte resta, una parte va ad un fondo analogo US e una parte va verso un fondo specifico del mercato energetico.

Sono veramente spiccetti e il 2012 sarà quindi dedicato a seguire e capire meglio, cosa utile non solo per i suddetti pochi spicci ma anche per capire meglio cosa sono (e chi sono, e su questo penso che ci sia molto di vero quando si dice "i mercati siamo noi") questi "fondi di investimento" che hanno un impatto non trascurabile sulla vita quotidiana. C'è poi il non trascurabile divertimento di seguire dei numeri che salgono e scendono (sperabilmente salgono ...) in funzione del tempo ...

Speriamo quindi non solo nella ripresa EU ma anche US (che mi pare siano già previsti in ripresa, si sa l'americani so' forti ...).
Ne tengo d'occhio poi un altro paio per il futuro (volete sapere quali?) Si tratta di investimenti a lungo termine quindi con un paio di spostamenti ("arbitrages" appunto) l'anno e non frenetiche operazioni quotidiane in borsa.

Bene, non so chi possa interessare tutto ciò, ma tanto per fare anche un post in controtendenza natalizia.
O forse sarebbe stato più saggio investirli giocando a tombola?

giovedì 22 dicembre 2011

Un trapanese alle fosse Ardeatine



Arrivato a Roma ho letto un breve libro che racconta la storia di un trapanese morto alle fosse ardeatine, Pietro Ermelindo Lungaro. Una storia non proprio definita nei particolari, piuttosto qualche sprazzo: un ufficiale di PS che viene catturato dai nazisti e rinchiuso a via Tasso perché sospettato di fiancheggiare la resistenza. Muore così alle fosse Ardeatine e ai posteri risulta come un attivista del glorioso Partito d'Azione.
Anche se tutto questo resta fumoso, una cosa è fondamentale di questo libro. Ricorda la mistificazione fascista sul collegamento via Rasella - fosse Ardeatine (e anche qualche altra sul processo a Kappler).
Perché la vulgata (fascistoide) vuole che i nazisti abbiano chiesto agli attentatori di via Rasella di consegnarsi pena una rappresaglia nei confronti della popolazione.
La richiesta è un falso e soprattutto uno "scambio" impossibile da mettere in atto in una città come la Roma del 1944 (dove cioè non esistevano le comunicazioni veloci di oggi).
Già perché sapete quanto tempo è passato dall'attentato di via Rasella all'eccidio delle fosse Ardeatine? VENTIQUATTRO ORE

Ogni ulteriore commento è superfluo.

martedì 20 dicembre 2011

Concorsi universitari

Su iMille pubblico oggi un articolo sul senso dei concorsi universitari.

Un’altra volta ancora, come oramai accade con ciclicità, un po’ come i monsoni o le occupazioni studentesche, si infiamma la polemica sui «concorsi truccati» dell’Università. L’ultimo caso riportato è quello dell’Università del Piemonte Orientale, dove su 13 candidati è risultato vincitore quello che, in base ad una classifica stilata utilizzando diversi parametri quantitativi bibliometrici sul lavoro passato dei candidati, è risultato essere l’ultimo. Ma certo, aveva scritto un lavoro con il presidente della commissione. Concorso truccato, si è quindi detto, con tanto di petizione della comunità scientifica in questione, perché questi comportamenti, si dice, minano la «credibilità dell’ateneo e della ricerca in Italia».[1] Ora non vogliamo fare sterile e stupida ironia sulla credibilità dell’ateneo in questione, anche perché è in buona compagnia nel panorama nazionale: nessuna Università italiana figura tra le prime 100 del mondo, come avevo già scritto circa un mese fa, e un perché ci sarà. O meglio un insieme di perché tra cui figura anche il metodo di selezione.


(continua sul sito)

lunedì 19 dicembre 2011

Innovazione nel 2011 - Top 100



Ho scritto un breve decalogo sull'innovazione nel 2011 per il Post.

Eccolo.

L’Europa, come è noto, è al centro di una grave crisi, economica, occupazionale e di debito. Sembra anche una crisi industriale, e l’anno che sta per cominciare sarà probabilmente l’anno della recessione. Qualche elemento di speranza arriva in questi giorni da un’indagine sui 100 maggiori innovatori del mondo condotta da Thompson Reuters, che descrive una gerarchia del mondo un po’ diversa da quella che siamo abituati a sentire. Il rapporto analizza e descrive l’evoluzione mondiale dell’innovazione scientifico-tecnologica nell’anno che sta per finire, stilando una classifica delle aziende e degli enti che hanno ottenuto i maggiori risultati nel settore, sia tra quelli pubblici che tra quelli privati. I suoi contenuti fondamentali possono essere sintetizzati in dieci punti.

Brevetti
La gerarchia dei continenti vede in testa c’è il Nord America con 40 aziende o enti presenti in classifica, seguito dall’Asia (31) e dall’Europa (29).

E la Cina?
L’Asia è rappresentata soprattutto da Giappone e Corea del Sud, mentre la Cina non figura affatto. Ecco una prima cosa insolita rispetto a quello che siamo abituati a pensare: quella che è diventata la nazione prima produttrice di brevetti al mondo non ha però nessuna azienda o ente che sia tra le prime 100 innovatrici del mondo.

Chi innova di più in Europa
Tra i paesi europei con più aziende o enti leader mondiali dell’innovazione c’è in testa la Francia, con 11. Prima in Europa e terza nel mondo dietro Stati Uniti e Giappone.

Francia
La Francia ha anche un primato mondiale: è stata l’unica nazione a presentare in questa classifica ben tre enti di ricerca (per tutti gli altri stati si tratta di società private): il Centro Nazionale per la Ricerca Scientifica (CNRS, completamente pubblico), il Commissariato per l’Energia Atomica (CEA, parzialmente pubblico) e IFP-Energie Nouvelles (l’ex Istituto Francese del Petrolio ora riconvertito verso lo studio delle nuove fonti di energia).

L’Europa
L’Europa è anche, cosa meno inaspettata, il continente con il numero maggiore di Stati presenti nella classifica. Oltre alla Francia troviamo la Germania, i Paesi Bassi, la Svizzera, la Svezia e persino il piccolissimo Lichtenstein. L’Inghilterra è presente solo parzialmente con l’azienda anglo-olandese Unilever.

L’Italia non c’è
Italia non pervenuta. Nessuna azienda o ente italiano figura tra i primi 100 innovatori del mondo. Niente, né nella chimica, né nell’elettronica, né nella motoristica, né nella componentistica. Nulla. D’altra parte nessuna università italiana è tra le prime cento del mondo.

Lavoro
Le 100 aziende o enti presenti nella classifica hanno creato più di 400.000 posti di lavoro nel 2010, con un significativo incremento rispetto al 2009 (e senza contare l’impatto indiretto sull’indotto). Le stesse aziende o enti hanno avuto un incremento dei ricavi del 12,9 per cento tra il 2009 e il 2010 e conseguentemente un aumento del valore delle loro azioni in borsa.

Modelli
Non esiste un solo modello per sviluppare innovazione. Se da una parte ci sono modelli basati sulle aziende private come attori centrali e le Università a fornire “mano d’opera”, il modello francese testimonia come sia possibile innovare anche con enti di ricerca pubblici o parzialmente pubblici. La presenza del settore pubblico che non è necessariamente sinonimo di apatia, assistenzialismo e spreco.

Innovare conviene
Quanto sia “conveniente” investire in scienza e tecnologia non arriva dagli ambienti accademici o politici “di area” ma da una importante società nel campo dell’informazione economico-finanziaria. Che conferma una volta di più come per crescere serva sviluppare e incentivare ricerca e innovazione tecnologica.

Il mondo non è cambiato, ancora
L’Europa non è in testa alla classifica ma nemmeno condannata al declino come sembrerebbe osservando altri indicatori. Le economie emergenti, quelle dei cosiddetti BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) ancora non si vedono dietro Stati Uniti e Giappone.

domenica 18 dicembre 2011

Ai miei tempi ...



Su Avvenire di mercoledì (già per motivi che non sto qui a spiegare a Parigi mi arriva Avvenire a casa per posta) si legge in prima pagina, nel "mattutino":

Ci sono difetti che sembrano oggi concepiti già nel ventre delle madri: parlo dell'infatuazione per la gente dello spettacolo, per le auto e i calciatori. Quanto tempo può concedere agli studi un animo assediato e preso da questi pensieri? E dove troviamo un giovane che parli di qualcos'altro a casa sua? E se entriamo in una scuola, che altri discorsi possiamo sentire tra i ragazzi? Persino i maestri non parlano d'altro!

Una ennesima filippica sulla decadenza dei nostri tempi? Non tanto, perché in realtà il passaggio, sostituendo le parole in grassetto con "istrioni, cavalli e gladiatori", è tratto addirittura dal De oratoribus di Tacito (I secolo d.C.).

A prova che si dice "ai miei tempi" dalla notte dei tempi. L'età dell'oro lasciamola ai nostalgici di nulla e teniamoci giusto una birra scozzese (che chissà se esiste ancora).

venerdì 16 dicembre 2011

Milizie?



L'articolo di ieri è stato commentato sia qui che su Agoravox da un certo Armando che sostiene che non posso citare Militia Christi tra i gruppi fascisti. Se siano o meno fascisti rimando alla risposta di Emanuela, certo sul loro sito leggo: "Tra i nostri principali nemici figurano [...] il sionismo [...] e la massoneria collegata al precedente". Ora se un messaggio come questo non ha una base "culturale" (tra virgolette perché la Cultura ha poco a che vedere con queste cose) fascista ditemelo voi. E si potrebbe andare avanti scorrendo il loro programma.
Ma poi un gruppo "cristiano" da quando in qua si identifica nell'avere un nemico?

Ma la cosa "sorprendente" è che esiste un'altra Militia Christi! Questa è un'associazione di diritto pontificale fondata niente meno che nel 1209! Hanno l'aria di essere un po' conservatori (anzi reazionari si direbbe dall'iconografia), però come è possibile che un movimento politico di estrema destra come quello romano possa avere lo stesso nome di una congregazione religiosa? E' come se Vendola fondasse un partito e lo chiamasse "Francescani" ....

E soprattutto, ma quante milizie ci stanno in giro? Troppe, a mio parere ...


Postilla sulla Militia Christi religiosa: Wikipedia dice che sono stati fondati per combattere gli albigesi (=sterminarli). E leggo pure sulla "Directory of International Associations of the Faithful, published by the Pontifical Council for the Laity" che hanno un "dipartimento della Verità", dove chissà di cosa si discute ...

giovedì 15 dicembre 2011

Fascisti in parlamento



Il deputato Barbato ha ieri divulgato le "confessioni" di Razzi, riprese di nascosto dallo stesso Barbato. Sicuramente una violazione e pure forse un reato, ma è allucinante la risposta della Mussolini. Che lei sia fascista è ovvio, lo dice il nome stesso. Mi domando in quale paese civile si potrebbe arrivare ad eleggere un discendente diretto di un ex-dittatore, il fatto che sia deputato e pure con un certo seguito popolare la dice lunga sul livello raggiunto dalla società italiana, ben rappresentata da questa classe politica di cui a parole tutti sono bravi a lamentarsi.

Il ragionamento della Mussolini è assurdo: il presidente della Camera dovrebbe "allontanare" dalla Camera un deputato perché ha fatto qualcosa di "scorretto o illegale"? Un atto poi palesemente compiuto nelle sue funzioni di parlamentare e quindi non punibile. E giustamente, aggiungo. Questa norma fu inserita dai padri fondatori che conoscevano i metodi del nonno della suddetta e allontanare un deputato d'imperio da parte del presidente della Camera è un atto fascista. Che poi non sono gli stessi che fanno un putiferio quando i loro deputati sono accusati dalla magistratura per atti non legati all'attività parlamentare (voto di scambio, associazioni mafiose o para-mafiose non direi lo siano, anche se magari sono state la chiave per farsi eleggere)? Mi pare che Cicchitto sonnecchi troppo da quando c'è il nuovo governo, svegliatelo!

Così, usando il tipico sofismo fascista, è Barbato a fare scandalo e non Razzi! Un mondo di folli ...

Ai fascisti il 5X1000 ?



Una volta l'Italia era antifascista, e una volta una legge vietava la ricostituzione del partito fascista. Una legge non fatta a caso, ma fatta da chi sapeva cosa volesse dire fascismo: violenza, menzogne (e in primis negare sempre la violenza e le responsabilità), soprusi, istigazione all'odio.
Fascista ha un significato che va ben al di là del momento storico, è tutto questo e anche di più. Sono fascisti quelli del Ku Klux Klan, come quelli di Militia Christi*, Forza Nuova come CasaPound, Blocco Studentesco come Movimento Politico (che fu giustamente sciolto) e il movimento di Saia.

Ora era in evitabile che nel momento in cui quelli che sfilavano con le celtiche e facevano il saluto romano (di cui non si vergognano neanche) diventano ministri e sindaci di grandi città, questa "diga" contro i mostri si sarebbe inevitabilmente sgretolata. Ma leggere sul sito di CPI (che non linko per principio) che è possibile finanziarli con il 5X1000 è veramente troppo.

Non riesco quasi a crederci. Altro che ristrutturazione economica, qui è tutto il contesto che è marcio fino all'inverosimile. I fascisti dovremmo mandarli su Marte e invece li sovvenzioniamo pure.


*P.S.: evidentemente l'autore quando ha scritto Militia Christi (MC) pensava che fosse la stessa Militia condannata per antisemitismo dai ROS di Milano. Comunanza non solo nominale ma anche perché così riportato da il Giornale (e mi direte: ma vedi a fidarti del giornale! e vabbé uno pensa che almeno su ste cose ....). Poi così mi sono andato a vedere questa MC italiana e non è che ho trovato un pensiero politico così lontano dal fascismo: omofobo, antisemita ... Infine scopro pure che c'è un gruppo religioso fondato nel 1209 con lo stesso nome che però non ha niente a che vedere con il primo. Ma le dispute interne alla chiesa non mi riguardano ...

mercoledì 14 dicembre 2011

La lista si allunga



Ecco la lista delle storie di ordinario nazismo si allunga con una velocità e un'escalation notevoli:

3) un militante neo-fascista (quelli della pseudo-cultura di destra di "Casa Pound") scende in strada e spara ai primi africani che incontra uccidendone due e ferendone gravemente uno. Quasi da presidenza onoraria del Ku Klux Klan.

martedì 13 dicembre 2011

Emanuela sul web

A furia di scribacchiare su fb e dopo aver messo qualche rado pensiero sul suo blog, finalmente Emanuela passa alla stampa online!
Una lettera di risposta ad un prof un po' montato ...

domenica 11 dicembre 2011

Storie di ordinario nazismo



Dunque recentemente nell'ordine:

1) un campo rom incendiato a Torino da una fiaccolata di "normali" cittadini. Poi ora iniziano a dire che sono degli ultrà infiltrati (come se l'essere ultrà giustificasse o meglio ci giustificasse, come fossero corpi estranei venuti da marte e non frutti coerenti della società), ma dimentichiamo gli incitamenti o quanto meno gli apprezzamenti che pare ci siano stati da parte delle cosiddette "persone per bene";

2) un deputato della Repubblica ha detto che essere orgogliosi di essere omosessuali è come essere orgogliosi di essere ladri. Ma questo è il meno che ha detto nella stessa intervista sull'argomento. Farfugliava di una "anomalia genetica". Che sia stato proposto come presidente di un partito nazifascista non stupisce. Stupisce che sia stato eletto in un partito del centrosinistra;

Poi oggi è domenica, anche se la serie A è stata ridotta a spezzatino basterebbe guardare in quelle curve rimaste o ascoltare qualche coro a caso per allungare facilmente la lista.

sabato 10 dicembre 2011

La saga dell'ICI



Se ne parlava da mesi, ma da quando sono arrivate le misure del governo Monti, grazie soprattutto alla reintroduzione dell'ICI (ora IMU) sulle prime case la richiesta "anche la Chiesa paghi l'ICI" ha ripreso, inevitabilmente, vigore.
Una faccenda che però è più intricata di quanto sembri perché regolata da norme sull'esenzione che sono di varia natura. Mi sono perciò chiesto quale sia esattamente la normativa e cosa voglia esattamente dire "la manovra ce la paghi la Chiesa" (che detta così ha veramente un sapore populista che porta inevitabilmente a dubitare della cosa, e se lo dico io che non posso certo essere accusato di avere simpatie per quella parte del mondo ...).

Inizia a parlarne Andrea Sarubbi che divide bene la storia dalla vulgata. Anche se non approfondisce esattamente la normativa, lasciandomi quindi ancora insoddisfatto. E' però un primo passo che chiarisce meglio l'esistenza di zone grigie date dalla frase "non esclusivamente commerciali" contenuta nella normativa.

Qualche giorno dopo Mario Berlanda invece ci spiega in modo molto diffuso la normativa. E' un articolo lungo e dettagliato, l'unico che sono riuscito a trovare finalmente esauriente e che quindi pone i termi della questione. Li provo a riassumere chiedendo anticipatamente venia a Mario per inevitabili leggerezze.

L'esenzione riguarda la chiesa per:
1) proprietà del Vaticano. Queste sono pochissime e comunque se anche si levasse questa parte sarebbero ugualmente escluse perché appartenenti ad uno stato estero (e gli stati esteri come gli organismi sovra-nazionali non pagano le imposte, come stabilito da norme reciproche internazionali ovvie);

2) gli enti no-profit. E qui Mario entra nei dettagli delle zone d'ombra. Ci sarebbe da discutere se siano veramente no-profit alcuni di questi che sono esentati, non solo nell'elusione della norma ma anche nella regolamentazione della stessa. Gli ospedali convenzionati sono no-profit? Non ho capito se le scuole parificate sono anche no-profit (ma penso di sì). Mario fa notare che i "rifugi dei pellegrini" aprono dei facili varchi all'elusione. Ovviamente non possiamo non essere d'accordo sul fatto che "attività caritatevoli" non dovrebbero pagare l'ICI, ma quando Bagnasco dice "se si vuole che il no-profit paghi l'ICI che lo facciano tutti" è "sofista" perché non distingue neanche lui. Ma lo fa scientemente, secondo me, adottando la solita tecnica del "buttarla in caciara" e riportare tutto in una guerra tra bande.

3) i luoghi di culto. E qui ovviamente è una questione "Politica". I luoghi di culto sono attività "sociali"? Aiutano la società e quindi la società li esenta da partecipare al proprio sostentamento? La domanda è aperta e vale per tutte le confessioni. Anche qui la normativa apre ad alcune possibili elusioni o zone d'ombra (conventi, oratori, etc ...), però resta il motivo di fondo. Per questo bisognerebbe riprendere il senso della tassa sugli immobili, spiegato bene da Monti alcuni giorni fa (nella famosa intervista con Bruno Vespa). L’ICI, anzi l’IMU, la si dovrebbe vedere come una tassa sui servizi che lo stato e/o i comuni mettono a disposizione per l’immobile: accesso all’immobile (strade, porti, aeroporti), servizi per l’immobile (acquedotti, fognature etc …). Ora di questi servizi ne beneficiano anche i luoghi di culto. Il culto religioso è un servizio “sociale”? Ovviamente è una scelta politica, dipende da quale si pensa sia il ruolo dei culti religiosi all’interno di una società.

Riusciranno i nostri eroi a riportare la discussione ai fatti? Purtroppo ne dubito ...

venerdì 9 dicembre 2011

La perfida Albione



In pratica l'Europa tutta, zona Euro più gli altri tranne uno, hanno deciso che si daranno regole anche fiscali e finanziarie. Cosa ottima e inevitabile. Peccato per quel tranne uno. Ma ci saremmo sicuramente (positivamente) meravigliati se quello stato avesse accettato una vera unione degli stati che cerca di andare verso una diminuzione della sovranità nazionale per contribuire a costituirne una europea. Intendiamoci, non è che i governi di Francia, Germania, ma anche della stessa Italia, sono lì pronti a spostare i loro poteri verso un potere federale. Ma procedono in questa direzione, volenti o nolenti.

Ancora, il più direi, è da fare. Per farlo bisogna dare pienezza alla democrazia europea. Questa ha un suo strumento, l'Europarlamento, sempre troppo sbeffeggiato ma che è l'unico luogo dove rappresentanti del popolo europeo democraticamente eletto discutono e decidono insieme di molte cose. Ancora non di tutte, purtroppo. Ma come può questo parlamento ora essere la democrazia della nuova Europa se è eletto dai 27? Non sarebbe atto di onestà da parte di quello stato uscire completamente o entrare completamente? Restando sulla soglia, fuori dalle decisioni dell'unione fiscale ma dentro l'unico luogo democratico dell'Unione, non svilisce ancor più quest'ultimo, privandolo ancor di più della sua già bassa autorevolezza e importanza?

lunedì 5 dicembre 2011

Padania barbarica



A me questa immagine dell'europa divisa in "regioni" presentata da Bossi al sedicente parlamento padano (mi domando sempre: chi l'ha eletto e quando?), mi sembra una di quelle cartine dell'Europa medievale con i regni barbarici.
Ostrogoti, visigoti, vandali, unni ...

domenica 4 dicembre 2011

Socrates



Oggi invece ci lascia pure Socrates, "il dottore". I più se lo ricordano ai mondiali '82 con la maglia del Brasile, ma sicuramente gli "esperti" dei campionati italiani tra l'84 e l'88 se lo ricordano raffigurato nella sua bella figurina Panini con la maglia della Fiorentina.

sabato 3 dicembre 2011

Goldrake



Dal blog di AdF vengo a sapere che è morto il creatore di Goldrake e grazie a lui ritrovo questa bella sigla, che ricordo passare su un vecchio televisore in bianco e nero, anche se dentro di me l'ho sempre pensata a colori (magie dell'immaginazione). Chissà dove hanno riposto l'alabarda spaziale.

Ma Cicchitto dove stava?



E' di questa settimana la rinuncia da parte di Scattone della cattedra di supplente (supplenza annuale del provveditorato) di Storia e Filosofia al liceo Cavour di Roma, lo stesso frequentato da Marta Russo, la studentessa di Giurisprudenza della cui morte è stato condannato in via definitiva per omicidio colposo aggravato. Pena di sei anni scontata. Interdizione dai pubblici uffici levata (non so se finita di scontare, non è sempre una pena "perenne" o se revocata da qualche passaggio giuridico). Quindi Scattone, come ogni cittadino, aveva il diritto di rientrare nella società e fare il lavoro che conosce: insegnare storia e filosofia. Cosa che fa da anni nei licei della capitale (mia madre e anche mia zia, mi pare, lo hanno avuto come collega già diversi anni fa). Per un caso di quelli che solo la burocrazia è capace di combinare (quando la realtà supera l'immaginazione) a settembre è stato nominato dal provveditorato a coprire una cattedra al Cavour. E due-tre mesi dopo se ne sono accorti i giornali, sollevando un putiferio che qualcuno ha giustamente condannato come "da Italia medioevale". O meglio da stato di non-diritto.
Non voglio stare qui a discutere nel merito del processo (ha avuto una condanna, punto), né sul fatto che lui si dichiari innocente (è un diritto anche questo, o no?). La polemica, come ho già detto, è stata veramente indegna, una risposta "fascista" (e infatti fascisti doc, di forza nuova, erano quelli che hanno esposto un indegno striscione davanti alla scuola). Ma ancor più fascista è stato il silenzio, l'aver, come si dice, lasciato solo Scattone davanti alle polemiche, all'odio e all'astio. Un colpevole che è diventato vittima, privo di ogni protezione delle istituzioni.
E infatti mi domando le istituzioni devono essere vicine solamente alle alte cariche dello stato? Ai "famosi" che incappano in qualche inchiesta? Dove stavano Cicchitto, Capezzone e la folta la schiera dei cosiddetti "garantisti", di tutti quelli che difendono Dell'Utri, Previti, Berlusconi (già dov'era Berlusconi?)?

Già allora anche le dimissioni di Guarguaglini sono state una forzatura del diritto? Si e no, perché non bisogna confondere il diritto con l'opportunità, soprattutto quando si tratta del mantenimento di una posizione "privilegiata" nella società. Mi spiego: una cosa è dire che è poco opportuno che qualcuno che sia in odore di mafia, o che sia implicato in vicende di corruzione (a prescindere dall'iter giudiziario) resti o prenda posizioni di "comando" o "politiche", potendo invece ovviamente continuare (o riprendere) il suo normale lavoro, un'altra è che scontata la pena non si possa ricominciare il proprio lavoro.
Soprattutto perché non si tratta di fare il manager o il politico a 15000€ al mese (minimo) ma il professore precario di storia e filosofia per scarsi e insicuri 1000€ al mese.
Insomma la "buonauscita" è stata data a Guarguaglini e il povero Scattone a casa.
E Cicchitto troppo occupato con il nuovo governo, evidentemente.