martedì 17 luglio 2012

Sistemi elettorali sotto l'ombrellone



E' quasi 20 anni che si parla fittamente di modificare il sistema elettorale. Intanto che se ne parla in Italia si è votato con almeno quattro sistemi diversi dal 1987 al 2008: proporzionale con preferenze multiple nel 1987 e con preferenza unica nel 1992; Mattarellum nel 1994, 1996 e 2001 e infine Porcellum nel 2006 e 2008.

Ora non direi che cambiando i sistemi si sia cambiata poi molto la sostanza del contendere. Così lascerei ad amene discussioni da ombrellone il dibattito sui sistemi elettorali che sembra invece tornare molto di moda. Certo è molto affascinante districarsi tra sistemi uninominali, maggioritari, a due turni, all'australiana o alla francese. Ma così, prendiamola un po' come un Sudoku particolare, nulla più. Perché tanto nulla faranno e anche se faranno qualcosa non è da un sistema che si giudica (e si crea) una classe politica.

Infine a chi invoca il maggioritario come sistema per avvicinare elettori a eletti, vorrei domandare: ricordate i nomi di chi avete votate e/o eletto nel 1994, 1996 e 2001 ?

Io (che si sa sono un po' patito ...) ricordo i miei. Ecco i profili di chi si presentò alla Camera l'alleanza "i Progressisti" prima e "l'Ulivo" poi nel collegio Eur-Garbatella dove vivevo all'epoca. Inutile commentarli.

1994 Robeto Villetti, giornalista e poi direttore (dal 1989) dell'Avanti in epoca craxiana candidato in quota "socialisti buoni" (infatti con mani pulite entrò in conflitto con Craxi) con i Progressisti, non fu eletto. Era un collegio difficile, nel 2001 riuscì nell'impresa (sempre col maggioritario) facendosi paracadutare in Toscana.

1996 Andrea Guarino della Lista Dini (la lista Dini era in desistenza, non c'era neanche il candidato "Ulivo), eletto, entra prima nel gruppo parlamentare "Rinnovamento Italiano", passa poi nell'Ulivo e a gennaio 2001, a pochi mesi dalle elezioni perse dal centrosinistra, si trasferisce in Forza Italia.

2001 Riccardo Milana, in quota Margherita e in particolare persona molto vicina a Rutelli che, ricordiamolo, era sindaco di Roma all'epoca e, costretto a dimettersi, era il candidato premier per il centrosinistra. Anche se l'Ulivo perse le elezioni, fu eletto. Di lui noi semplici elettori niente sapevamo prima e niente sapemmo dopo. O meglio trova posto nel listone del porcellum nel 2006 sempre alla Camera e poi nel 2008 passa al Senato tra le liste del Partito Democratico. Resta con Rutelli e quindi lascia il PD per aderire all'API.

Quindi divertiamoci sotto l'ombrellone a disquisire delle virtù che un sistema o l'altro introdurrebbe magicamente. Poi però ripensiamo a parlare della ciccia e di chi è stato votato, con un sistema o con l'altro.

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