domenica 21 agosto 2011

Viaggi pericolosi



Mentre molti tornano da vacanze in giro per i luoghi più svariati, con viaggi più o meno "avventurosi" (chi è rimasto bloccato in un'isola greca, chi si è fatto Parigi-Banja Luka in moto, non è che mi riferisco necessariamente a vere avventure ma comunque a viaggi importanti e/o eventi legati a questi viaggi), nella nostra riposante estate Ischitana/Umbra due sono stati i momenti di maggior rilievo (e pericolo!?) per quanto riguarda i viaggi:

1) Il bus a Napoli, dalla stazione al porto. Un'avventura, un luogo quasi mistico. Prima le indicazioni su quale parte prima (questo, non quello, il tram etc ..), poi l'affollamento in una torrida giornata di fine luglio (quando a Roma, dove in genere non si scherza a folla, non ci sarebbe stato quasi nessuno), ma soprattutto il continuo dialogare tra passeggeri e conducente e dei passeggeri tra loro, a voce "sostenuta". Tra l'incazzato e il canzonatorio. ("Conducente ma ci volete mettere un po' più di delicatezza?", ad una frenata, o "Ma chi vi ha dato la licenza?", alla discesa di un passeggero che non si capisce perché ce l'aveva con l'autista) E poi la cortesia verso noi che chiedevamo dove dovessimo scendere per andare al molo Beverello, sfociata in un lungo racconto sulla figlia del signore che aveva appena vinto un concorso ad un ministero a Roma (ma li fanno ancora? evidentemente sì ...). Insomma bisogna organizzare delle gite per prendere i mezzi pubblici napoletani (e poi magari succede come nel video).



2) La navetta che a Forio ci portava dall'Hotel Nettuno al Tritone guidata da un signore napoletano che nel suo grosso pulmino Mercedes ("Ma che vi mettete la cintura? E non ve la fanno la multa?", o "Signora e qui nessuno ce l'ha il permesso!", riferendosi alle case), ci allietava, con sprezzo del pericolo, sfrecciando nelle anguste stradine dell'isola, durante i dieci minuti di viaggio (fattibile a piedi, come abbiamo scoperto dopo un po'). E qualche giorno prima di partire la perla: quando una macchina davanti si ferma, il conducente scende e il "nostro" (l'autista) gli chiede cosa succede, "un gatto che non si leva" gli risponde quello, allora ecco che sbuca fuori il gatto, nero! E cosa fa (giustamente?) l'autista, dopo aver sottolineato il colore ("pure nero era!")? Si segna i numeri della targa, la data e il gatto nero ... mo mi gioco una bella quaterna. Speriamo abbia vinto!!

Morale: basta arrivare a Napoli e provincia per il brivido dell'avventura!

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