martedì 16 giugno 2009

La lezione verde di Cohn-Bendit

Non si può mancare qualche giorno, e non aggiornare il blog, che ti pubblicano su l'Unità ...

Immaginazione e unità. Con queste due parole chiave si riassume il metodo che ha portato Cohn-Bendit a compiere due miracoli: riunire in un progetto politico europeo e innovatore le tante anime ecologiste francesi e portare questa unione ad una eclatante vittoria. Una vittoria ancor più atipica nel panorama politico uscito dalle elezioni europee, poiché Europe Ecologie – la lista condotta da Dany il rosso – è l’unica forza non solo innovatrice ma anche convintamente europeista ad affermarsi il 7 giugno, quando in tanti paesi europei le pulsioni nazionalistiche e protezionistiche prendono il sopravvento. Unità e immaginazione. Cohn-Bendit riesce facilmente a convincere elettori del PS e del MoDem grazie ad un progetto chiaro e onesto, unendo rigore intellettuale e un’oratoria semplice e diretta. Il progetto ecologista, anche sulla scia dei primi passi dell’amministrazione Obama, delinea una proposta politica realizzabile per uscire dalla crisi, dorandosi al tempo stesso del più nobile dei propositi, quello di salvare il pianeta. Ma Dany è ancor più travolgente perché non si fa invischiare nella palude del localismo e del nazionalismo da parte di giornalisti e avversari che tentano di portare il confronto nei piccoli confini interni. Riesce infatti ad esporre sulle questioni principali, lavoro, ecologia, politica estera, una visione europea, una risposta necessariamente europea. È questo che hanno premiato gli elettori progressisti francesi. Immaginazione. Il vecchio leader del maggio francese sembra non aver perso lo smalto di 40 anni fa, quando chiedeva l’imagination au pouvoir. Ora l’immaginazione sembra la sola salvezza per la sinistra francese ed europea. Immaginare come uscire dai soliti schemi delle social-democrazie, unire il campo dei progressisti come si è riusciti a riunire quello degli ecologisti, elaborando un progetto innovatore, volto al futuro. Un vasto campo che Cohn-Bendit individua, non solo in Francia ma in tutta Europa, composto di ecologisti, socialisti e liberal-democratici. Un campo dove è necessario riconsiderare le proprie rassicuranti antiche parole d’ordine e crearne di nuove adatte alle sfide del tempo attuale. Un campo che in Francia è tutto da costruire. Un progetto che da noi è nato in anticipo rispetto all’Europa: Ulivo e Pd ne rappresentano la versione italiana. Un progetto cui però è mancato finora il coraggio delle azioni. Se quindi il Pd può mostrare come l’immaginario sia possibile, deve imparare come questo immaginario possa realizzarsi e affermarsi uscendo dalle imbolsite e tristi usanze politiche del secolo scorso.

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