domenica 7 ottobre 2007

L'hanno fatta complicata

Manca solamente una settimana a queste famose primarie del PD, finalmente. E a volte mi capita di informare le persone su questa possibilità, e allora la maggior parte di queste mi dice "ma tanto ha già vinto veltroni". All'inizio ho provato a spiegare che si vota per delle liste e indirettamente per il candidato, che si può provare a far entrare nel nuovo partito persone diverse, che anzi si può entrare in prima persona, che l'assemblea costituente non è tutto, anzi. E poi però mi trovo a dover rispondere: "ma la bindi non si presenta?" (poiché in europa non ci sono liste bindi), e ancora a dire che sono le liste e non i candidati. Oppure a raccontare che ci sono liste bloccate (ma guarda che cosa terribile!), che non c'è il collegio Francia, ma Europa, e invece in Italia ci sono collegi piccoli piccoli dove diverse liste anche in appoggio allo stesso segretario propongono prospettive diverse (ma "a macchia di leopardo" non in tutti i collegi). Oppure a domandarmi quali sono i mille che possono votare, e lì ancora a dover rispondere che dipende da quale è il loro collegio uninominale ("collegio che? boh e chi lo sa ..").

Insomma, di un evento che poteva essere partecipativo, grazie all'amore sviscerato che troppi hanno per regole elettorali contorte, se ne è fatto un ridicolo simulacro di elezioni nazionali, ma dimenticando due "piccoli" particolari:
1) si votano in pratica i delegati per un "super"-congresso, non per un parlamento, "non si vince nulla";
2) nessuno è obbligato a votare, e soprattutto nessuno si sente obbligato a votare, perché tanto "il segretario c'è già".

Se inizialmente votare il segretario poteva servire per rendere più interessante mediaticamente il tutto, in queste condizioni penso che si sia ritorto contro.

Vedremo quanti andranno a votare domenica prossima .... qui a Parigi non ci si attende certo la folla (anche per ovvi motivi...).

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma io posso votare a Lodi?
Se ogni volta che cambio casa devo cambiare la residenza...
Ciao e

Riccardo ha detto...

ecco appunto, in italia ci sta pure sto concetto staticissimo di residenza (mentre qui in francia, il paradiso della burocrazia, è paradossalmente molto più fluido, dove vivi risiedi ... come parrebbe logico fosse solo dalle parole), quindi se vivi a lodi dovresti andare a "segnarti" da qualche parte per poter votare lì, se ci stai per motivi di studio o lavoro.
Se hai tempo, vedi sul sito dell'ulivo ....
ma certo che pure su sto punto hanno messo tutta una serie di regole rigidissime come se fossero elezioni ufficiali ....

Anonimo ha detto...

Non ci crederai, si può. Ma questa cosa della residenza che mi perseguita è assurda, a parte il voto, per farti un esempio il comune di milano non mi rilascia il certificato di cittadinanza - ! - devo andare ai Ponti di Spinaceto...con i contratti di luce e gas è un casino, poi ci sono le ricette del medico che al contrario valgono solo per la regione lombardia, per cui se sono a Roma ed ho bisogno dei miei antiemicranici - costosi e mutuabili - devo pagare perchè le ricette del medico di Milano non sono valide (!!!!)...etc. Tutto qui è staticissimo, non solo l'Università - nota dolente e su cui non voglio neppure entrare - ma in Spagna quanto a burocrazia è persino peggio, sto litigando con il Ministerio de la educacion di Madrid per una faccenda di documenti universitari, che rasenta l'assurdo. Non eravamo in Europa? L'Ambasciata di Roma, dove devi recarti personalmente, è passaggio obbligato per ogni tipo di comunicazione. Eh.
Ciao
e