giovedì 7 febbraio 2008
AAA cercasi candidata/o per L'Europa
Le elezioni saranno il 13 aprile prossimo, e si voterà in Europa con lo stesso sistema di due anni fa, ovvero proporzionale con possibilità di esprimere ben due preferenze.
Gli eletti all’estero sono tutti esponenti della “vecchia immigrazione”, per vari motivi: organizzati in patronati e sindacati controllano capillarmente il territorio, sono tutti iscritti all’AIRE mentre gli immigrati “viaggiatori” non lo sono quasi mai, o molto raramente, e non hanno alcun luogo organizzato di aggregazione. O meglio, ne hanno uno ma non è reale, è internet.
E’ però indubbio, semplicemente per questioni anagrafiche, che questi sono il futuro dell’immigrazione italiana in Europa e nel mondo, anche se non sono ancora maggioranza.
Ma seppure “minoranza” (e soprattutto disaggregati) non meritano di essere totalmente dimenticati, tanto più che quasi sempre votano per il centro-sinistra (dal PD a Rifondazione).
Perché questa parte non trascurabile venga totalmente dimenticata, credo che almeno uno dei candidati per la camera debba poter rappresentare anche questa fascia di elettorato. Non una candidatura di rottura rispetto all’immigrazione storica, ma di ponte.
Provo a fare un profilo “ideale”:
- di età compresa tra 35 e 45 anni (così mi auto-escludo e nessuno può dire che lo faccio pro domo mia);
- che viva in Europa (non necessariamente nello stesso paese) da una decina d’anni;
- che abbia una certa esperienza di politica all’estero, ma non solo nei vecchi canali (Comites, CGIE, tutte sigle che per i nuovi immigrati normalmente non vogliono dire nulla);
Un “pontiere” che possa capire le richieste della vecchia immigrazione ma che sia al tempo stesso rivolto più all’Europa che al paese di origine. Una candidatura che non sia rappresentativa di uno stato, un candidato insomma non in quota Svizzera o Belgio o Germania o qualsiasi altro stato, ma un candidato “sovranazionale”, veramente Europeo.
Se la dirigenza del PD pigramente vuole semplicemente ricandidare gli stessi di due anni fa, commetterebbe un grave errore, rischiando anche di perdere una fetta di elettorato che potrebbe facilemente volgere il proprio voto verso un partito più di sinistra e più laico.
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16 commenti:
caro Riccardo,
sono molto d'accordo con te. Se il PD presenta ancora come candidati all'estero i funzionari di partito, saranno in molti a non votarli.
Ci vuole assolutamente un candidato delle professioni
luciano
Penso che si sia tutti d'accordo sulla necessità di un "homo novus".
Ci si deve dar da fare in fretta.
Quindi da un punto di vista strettamente pratico mi sembra che sarebbe utile scegliere di concentrare tutte le proposte, commenti ecc. a riguardo in un solo sito preferenziale, o , in alternativa, ripetere lo stesso commento su differenti siti.
questo commento per esempio sarà anche risposta al post di riccardo nel sito "partitodemocraticofrancia.il cannocchiale.it"
Eh fosse facile ... purtroppo molto (se non tutto) verrà deciso il 16 all'assemblea nazionale del PD e credere che i nostri amabili uomini delle segreterie leggano blog e appelli ... bhe ci si spera ma insomma ...
in questo caso sarà tutto inutile, un fuoco di paglia... ammettendo che il fuoco prenda.
Che dire, da qui al 16 bisognerebbe provarci, poi il 21 ci riferiranno e vedremo.
Bisognerebbe che qualcuno faccia capire a lor signori che la campagna elettorale se la facessero da soli poi.
anch' io penso che sarebbe un errore presentare scialbi funzionari di partito. Sarebbe come dire che i seggi all'estero si danno per acquisiti, mentre vanno conquistati al pari degli altri. A me piacerebbero personaggi che ci rappresentano con onore nel mondo, o che comunque hanno il merito di essersi affermati per il loro talento. Meno indispensabile mi sembra il requisito che tu indichi, di pregresse esperienze politiche.
Piuttosto io aggiungerei una spiccata laicità, che consenta di rappresentare valori ed esigenze "europei" che assai raramente hanno ingresso nel Parlamento italiano.
Personalmente indicherei Renzo Piano, un uomo che ammiro molto (anche se ad essere sincera non conosco benissimo le sue idee politiche). Oppure che so, Scalfarotto, mi era piaciuto nelle primarie e poi è giovane, omosessuale, simpatico : insomma, un volto nuovo che rifletterebbe abbastanza bene la nuova comunità italiana nel mondo. Infine, non mi dispiacerebbe se si trovasse un ricercatore italiano giovane e apprezzato all'estero, che possa portare avanti la battaglia per promuovere una ricerca più moderna, con maggiori finanziamenti e possibilmente meno condizionata dai diktat vaticani.
Sandra, ho cercato di incorporare un po' di realismo per due motivi:
1) spesso la nuova immigrazione non è iscritta all'aire;
2) servono circa 18000 preferenze per essere eletti, e considera che moltissime sono controllate dai patronati.
Personalmente sono abbastanza contraria alle candidature di « nomi » eccellenti. Proporre un Renzo Piano o un’altra figura conosciuta é continuare sulla linea di una politica “spettacolo” fatta di persone note messe li’ per prender voti facili.
Se si vuole davvero un rinnovamento bisogna cominciare a costruirlo (e direi quasi anche a costo di perderle queste elezioni!)
Il rinnovamento deve passare per la candidatura di “gente normale” : certo con idee , capacità, magari anche diplomi (ma questi ultimi non mi sembrano nemmeno indispensabili).
Saro’ anche idealista, ma il parlamento deve essere una rappresentanza della popolazione, non la cosiddetta élite della nazione. Perché un deputato puo’ anche essere deputato e basta, e partecipare all’elaborazione di leggi col buon senso. La tecnica(si spera ) é nei funzionari dei ministeri!
Al contrario una persona “comune” puo portare il buon senso “comune” e la conoscenza della realtà della gente, che é quel che più si rimprovera alla politica attuale.
Dico cio’ perche nel mio lavoro ho dovuto spesso confrontarmi con leggi -francesi, ma in Italia é lo stesso- bellissime sulla carta, ma ... “cartesiane”, discendenti dal “cielo” dei ministeri, che poco tenevano conto delle realtà (la creazione delle “zones franches” nelle banlieues 10 anni fa (dx) , le 35 ore (sin), e altre, più piccine, meno conosciute ma altrettanto “casse-tête”...).
D’altro canto quando oggi portiamo al parlamento persone che hanno attività e responsabilità importanti altrove, ci diamo la zappa sui piedi, perché lo stipendio di un parlamentare (stipendio netto diaria inclusa sono circa 10000 € al mese netti, senza contare i viaggi sul territorio nazionale gratis) non é poi cosi’ mirobolante da fare sperare che queste persone si dedichino completamente, a tempo pieno alla loro nuova attività (lo so vado a controsenso di quel che si dice, ma é quasi lo stipendio di un quadro dirigente di un istituto finanziario, di un buon chirurgo, o anche solo di un buon “commerciale” in certi settori). Se queste persone si sono autocandidate, si puo sperare nella buona volontà di mettere da parte per un po’ la loro attività privata, ma ...se li andiamo a cercare...
Per venire ai commenti di Riccardo sulla difficoltà di far passare un candidato vista la necessità di fare “lobbying” sui patronati : ok, capisco benissimo il tuo punto di vista e so benissimo ( ancora per esperienza vissuta nella mia attività professionale) la politichetta delle alleanze (e degli sgambetti) é dappertutto, anche ai livelli più modesti. Immagino che sarà effettivamente impossibile far passare un candidato “esterno’”.
Ma per principio ritengo che ci si debba provare. Anche solo per dire ... che lo vogliate davvero o no, il cambiamento é già in atto.
Perché cambiamento sia non si devono far compromessi col rinnovamento, il segnale deve essere forte e “puro”. E perché a forza di compromessi... ci si compromette!
Scusa Eos ma ho proposto Renzo Piano Scalfarotto o un ricercatore universalmente stimato, mica Fiorello o la Carrà! Che c’entra la politica spettacolo?
Una candidatura eccellente non va confusa con una nazional popolare…
Dal mio punto di vista, un candidato forte consentirebbe di sdoganare temi che in Italia sono considerati “scottanti” e di cui in concreto nessuno vuol sporcarsi le mani, sia a destra che a sinistra (soprattutto, aimé, nel partito democratico). Mi riferisco alla eguaglianza di genere (tutti i generi), alla libertà di ricerca, al rispetto del principio di legalità, alla separazione tra Stato e Chiesa, allo svecchiamento delle classi dirigenti, alla tutela del paesaggio e dell’ambiente, alla creazione di infrastrutture efficienti e pianificate ecc.
Purtroppo nel nostro Parlamento, molti di questi obiettivi ordinari vengono considerate provocazioni massimaliste (laiciste scientiste ecc.) così si preferisce mollare la patata bollente alle future generazioni. Con effetti chiaramente disastrosi. Dubito che un oscuro deputato, per quanto volenteroso e diligente, sia in grado di opporsi con efficienza a questo attendismo unanime.
Per questo sono piuttosto propensa a candidature “tematiche”, dirette a favorire determinate battaglie senza tentennamenti. Il che naturalmente non impedisce che lo stesso parlamentare possa proficuamente interessarsi anche ad altre faccende.
Sono invece d’accordissimo con te per quanto riguarda la necessità che il ruolo di parlamentare, indipendentemente dalla convenienza economica e professionale, sia vissuto come una vera missione e non come una onorificenza da aggiungere alle altre.
Eos e sandra: prima di fare nomi bisogna verificare anche la disponibilità delle persone. Renzo Piano non lo conosco e non ho modo di proporgli di tentare di candidarsi (che deve passare il vaglio dei "signori delle liste"). Scalfarotto si ma ancora non si sa nulla.
Con un compagno in svizzera pure ci siamo domandati se c'era un ricercatore disposto etc ... per ora siamo a zero ....
Scalfarotto lo aspettiamo! Ma il suo impegno é conosciuto.
Il senso del mio messaggio che se la candidatura non é spontanea (anche rispondere ad un annuncio va bene, ma on mettiamoci a fare i cacciatori di teste!) ... non é spontanea!
Non dubito che eccelse persone possano avere eccelse idee. Ma credo che buone persone possano avere buone idee e, un po' di "normalità" nel parlamento italiano (e non solo) non farebbe male.
Nelle more, c'è già chi parla di ricandidare gli uscenti...io potrei essere anche d'accordo, ma credo che in questo caso sia doveroso da parte loro un resoconto di quel che hanno fatto nei 18 mesi di legislatura, ovvero se hanno presentato disegni di legge, interrogazioni, quale è stata la percentuale di presenze in aula ecc...mi sembra davvero il minimo!
al 100%
http://enricolettablog.go.ilcannocchiale.it/
cosa hanno fatto? bella domanda, a parte vantarsi di aver spillato più soldi alle scuole italiane all'estero e all'amministrazione estera (come se le inefficienze del consolato fossero causate da mancanza di soldi ....). Poi ricordo varie interpellazioni geriatriche e poco più ....
...missa ditta est, andate a votare in pace ...
Ameeen
ecco più o meno ... ergo poi non si lamentino troppo ....
oppure ci candidiamo noi, candidamente ...
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