Il governo tecnico provoca strani effetti in alcuni.
Ma si, tienilo da conto ... anche se non so per cosa.
sabato 26 maggio 2012
venerdì 25 maggio 2012
Ma che belli ...
Auguri al ragazzo di Dinkytown
giovedì 24 maggio 2012
Piccola vittoria politica
Lunedì, dopo tutta la giornata passata nella commissione specialistica per il concorso di Maitre de Conferences a Evry, mi sono anche sorbito la riunione di condominio, particolarmente attesa perché si doveva discutere di un lavoro proposto da alcuni condomini: la chiusura totale (anche se non era veramente così) della residenza, con dei cancelli alti due metri e cinquanta. Per motivi di "sicurezza". Infatti da alcuni tempi nella piazza della chiesa stazionano spesso dei giovani fino a notte fonda e alcuni condomini sono stati aggrediti in vario modo (da spinte e furtarelli a insulti, mi pare di aver capito). Ora mi direte voi: e mettere un cancello che cambia?
Sicurezza, sicurezza! quasi gridavano alcuni. Sembrava di sentire Sarkozy e Le Pen. Altri invece non erano d'accordo (e io tra questi). A cosa serve un cancello? Una divisione che non fa che peggiorare il quartiere, bisogna abitarlo e viverlo per aumentare la sicurezza, interagendo con la polizia e con la Mairie.
Dopo un fervente dibattito, ad una signora che faceva tutta la fighetta qualcuno ha anche urlato: "ma vattene ad abitare nel settimo!" (il quartiere di Parigi dove Sarkozy sfiora il 70% dei voti), si è arrivati ai voti.
E la proposta è stata bocciata. C'est le changement, non solo nelle urne e nelle parole ma, soprattutto, nelle piccole decisioni che ognuno di noi può contribuire a prendere. Quindi, per fortuna, niente gabbia, abbiamo dato un piccolo contributo per evitare l'effetto fortino. Proviamo ad allontanare il mondo descritto da Octavia E. Butler in La Parabola del Seminatore.
Mi dispiace solo per il tecnico che era venuto a mostrare il progetto: forse la prossima volta è meglio prima decidere se fare una cosa e poi pensare a far venire la ditta ...
iMille analizzano il M5S
Stanno uscendo "a puntate" su iMille delle analisi sul (cosiddetto) programma del M5S. Molto meno caustiche dei miei commenti (ovviamente).
Oggi è uscita quella su Istruzione, Università e Ricerca, cui ho contribuito (un mio post personale lo metterò qui a breve, molto meno "asettico", ovviamente), dopo quelle su Stato e Cittadini ed Energia dei giorni scorsi.
Buona lettura. Le ultime due puntate nei prossimi giorni, sempre sullo stesso sito.
Te la do io la ricerca!
E’ il movimento politico del momento. Vola nei sondaggi, vince a Parma (che non è un feudo del centro-sinistra, il sindaco uscente era di destra ...), tutti ne parlano. La sua forza è l’appeal mediatico di Beppe Grillo ? Manco per niente ti rispondono loro, "abbiamo un gran bel programma, fatto in maniera orizzontale, elaborato dai cittadini", continuano inevitabilmente, come un mantra.
Anche se mi pare curioso che possa esistere UN programma politico dei cittadini, ovvero comune e buono per tutti i gusti. Perché un programma politico comporta delle scelte, che si generano da una visione della società e del futuro. Siccome martellano in continuazione con "noi abbiamo un programma, fatto dal basso, gli altri che propongono?", allora spinto da un po’ di curiosità sono andato a vedere. Magari sono io che mi sbaglio, sono anche io un vecchio del secolo scorso che in fondo in fondo ragiona secondo dei canoni destra-sinistra.
Ho trovato così il programma del Movimento a 5 Stelle, facilmente scaricabile qui e sono andato a vedere cosa dicono in particolare di Università e Ricerca, come feci per il programma del PD alcuni mesi fa. Nota: così per chi dice che solo loro hanno un programma, ce l'ha anche il PD, distribuito nel mese di novembre. E non si tratta né delle centinaia di pagine che aveva l'Unione né le quindici pagine (sì sono quindici) del M5S (ah, dimenticavo, questo non è quello definitivo, lo dicono da mesi, francamente mi sono un po' stufato di aspettare e prendo questo per buono).
Sono andato quindi a leggere, per cercare di capire cosa propongono. Su iMille trovate delle analisi più "scientifiche", qui invece quella mia, personalissimamente personale e ovviamente di parte. La mia.
Iniziamo subito dalla Ricerca, che è in genere sempre maltrattata, oscurata dal capitolo Università. In questo caso è ancora più oscurata, perché non esiste. Anzi non esistono nessuna delle due : Università è nel capitolo Istruzione (e ci può stare), Ricerca invece sapete dove sta ? Niente meno che con Salute. Già con salute … come se la ricerca volesse solamente dire ricerca medica, o ricerca di come inceneritori/termovalizzatori nuociono alla salute (per citare un tema sempre caro a Beppe Grillo nei suoi interventi).
Quindi la ricerca per loro, e per il pool di "esperti dal basso" che hanno costruito il programma, è solo applicata, e in più in ambito medico/ambientale (probabilmente). Un po’ come al bar, la ricerca fondamentale non esiste, come non esiste neanche quella tecnologica. Per la seconda è forse una scelta politica (ah, ma non era un programma dei cittadini ? è mai possibile che non ci siano cittadini che pensino che sia necessaria una ricerca tecnologica ? pare strano …), per la prima non mi stupisce, è appunto l’ignoranza dell’uomo della strada, giustificabile per quest’ultimo, un po’ meno per il pool di esperti dal basso, dei cittadini e tutte queste cose.
Ma vediamo cosa dicono sulla ricerca:
1. Possibilità dell’8 per mille alla ricerca medico-scientifica. Questo è già possibile, AIRC e tante fondazioni già concorrono nella caccia al per mille. Li si vuole far passare a 8 ? Non mi pare una rivoluzione epocale …
2. Finanziare la ricerca indipendente attingendo ai fondi destinati alla ricerca militare. Indipendente ? Facile dire di spostare i soldi dai militari brutti e cattivi ai buoni indipendenti. Ma da chi concepisce la ricerca come un sottoinsieme della Salute come capire cosa intendono per indipendente ? Perché non è chiaro qual è il loro progetto di sistema della ricerca. Ho paura in effetti che non ce ne sia nessuno …
3. Promuovere e finanziare ricerche sugli effetti sulla salute, in particolare legate alle disuguaglianze sociali e all’inquinamento ambientale dando priorità ai ricercatori indipendenti. Voler fissare delle priorità della ricerca non è certo un male al contrario è legittimo (è un tipico esempio di quella che si chiama scelta politca). Qui ritorna la domanda precedente: cosa sono e come contano costruire dei "ricercatori indipendenti" ? Mi pare si cada nel mito dell’indipendenza astratta, che non esiste ma a cui ci si può avvicinare solo indicando un sistema in cui la ricerca si sviluppa. Dire semplicemente "ai ricercatori indipendenti" non significa assolutamente nulla.
4. Promuovere la ricerca sulle malattie rare e spesare le cure all’estero in assenza di strutture nazionali. La prima parte segue inevitabilemente dal punto precedente (priorità alla ricerca medica), mentre la seconda non ha nulla a che vedere con la ricerca ma con il sistema di organizzazione della Sanità.
5. Introdurre, sulla base delle raccomandazioni dell’OMS, a livello di Governo centrale e regionale, la valutazione dell’impatto sanitario delle politiche pubbliche, in particolare per i settori dei trasporti, dell’urbanistica, dell’ambiente, del lavoro e dell’educazione. Il candidato è andato fuori tema. Qui stiamo parlando di organizzazione dell’assistenza sanitaria e non della ricerca. Cosa c’entra ?
E con quest’ultima perla finisce il grandioso programma del M5S sulla ricerca. Un programma che è piuttosto un elenco di frasi fatte, superficiali e spesso fuori contesto. Da cui traspare un’idea della ricerca ... che non esiste. Nel senso che non si capisce assolutamente come si pensa di strutturare la ricerca. Si capisce che si vuole dare la priorità a quella medico/ambientale (per sottrazione, visto che delle altre non se ne parla) e che sono tanto belli i ricercatori indipendenti, che però non si capisce da dove dovrebbero uscire fuori. Non si capisce se si basa sulle Università, sugli enti di ricerca pubblici, su entrambi, non si capisce quanto deve essere guidato dal Ministero e quanto autonomo. Non si capisce nulla. Se non che i militari sono cattivi e che bisogna finanziare i buoni ricercatori indipendenti. Senza capire dove questi possano trovarsi.
Passiamo quindi all’Università. Anche questa non ha un capitolo a parte, ma è in Istruzione, senza neanche un paragrafo specifico, ma completamente mischiata. Vediamo quindi quali dei punti che vanno nella paginetta Istruzione possono interessare l’Università.
1. Abolizione della legge Gelmini. Così tout-court, senza se e senza ma. Come sapete penso da sempre che al contrario ci siano non poche cose buone nel quadro della riforma. Prendo atto che il M5S vuole ritornare al sistema di Berlinguer, visto che non propone null’altro in sostituzione.
2. Abolizione del valore legale dei titoli di studio. Anche questo come il precedente detto così è poco più di uno slogan. Bisogna capire che sistema di valutazione e di interazione tra società e istruzione si vuole mettere in piedi. Invece mi pare si cerchi la bella frase di moda che acchiappi un po’ a destra (questa) e un po’ a manca (la precedente).
3. Valutazione dei docenti universitari da parte degli studenti. Quindi si elimina la valutazione prevista dalla legge Gelmini e si introduce SOLO quella degli studenti? Ottimo, si passa da una valutazione prevalentemente sulle proprie attività di ricerca (come avviene praticamente ovunque) ad una unicamente centrata sulla didattica? Una rivoluzione copernicana (o polpottiana …).
4. Accesso pubblico via Internet alle lezioni universitarie. Questo esiste già, hanno mai sentito parlare del consorzio Nettuno ? Erano quelli che una volta facevano passare lezioni sugli argomenti più impensati di notte in televisione. Ora sono ovviamente su internet. Oppure si vogliono mandare tutte ? Una sorta di invasione della banda … Poi non si capisce come tutto ciò si possa sposare con un sistema universitario basato sull’assenza di valore legale dei titoli. Ma forse si chiede troppo.
5. Investimenti nella ricerca universitaria. Così, che più vago non si può. Anche qui senza se e senza ma, e soprattutto senza come. A pioggia? Su progetto ? Ma non si era detto che si privilegiava la ricerca medico/ambientale? Ora invece si parla di ricerca universitara. In che senso?
6. Integrazione Università/Aziende. Come di grazia?
7. Sviluppo strutture di accoglienza degli studenti. Ovvero? A parte dare più soldi per le case dello studente, in quale quadro? In un sistema di poche Università per i migliori che ovviamente vengono da tutta Italia e quindi devono avere degli alloggi economici? A pioggia per tutte le Università, indipendentemente visto che si è abolito il valore legale?
Per concludere, anche sull’Università non si capisce quale sia le proposte effettive del M5S, cosa abbiano in mente. Qualche slogan ma quello che stupisce è l’assenza di un progetto e di una visione del ruolo dell’Università (come anche della Ricerca) nella società.
Se questo è il prezzo che si deve pagare per avere movimenti post-ideologici, dal basso e tutto quanto, a me viene fortemente il dubbio che sia una gran sola.
mercoledì 16 maggio 2012
Su ArXiv !
Dopo averne tanto parlato, l'abbiamo finalmente fatto. Abbiamo messo nella piattaforma di dominio pubblico ArXiv due articoli:
- Charge localization in multiply charged clusters and their electrical properties: Some insights into electrospray droplets (ovvero "Sulla localizzazione della carica in aggregati e loro proprietà elettriche : alcuni spunti per l'elettronebulizzazione")
- Structure and stability of charged clusters (ovvero "Struttura e stabilità di aggregati carichi")
Si tratta di due articoli di argomento prevalentemente fisico (materia condensata) e per questo ArXiv è un ottimo posto. Purtroppo i chimici usano ancora troppo poco queste piattaforme gratuite per la diffusione dei propri lavori. Arriveranno presto, spero.
mercoledì 9 maggio 2012
Tra palle di Lennard-Jones e sali di torio
Oggi, sul fronte articoli, due aggiornamenti:
- E' uscito il primo articolo su un modello generale per comprendere il fenomeno dell'elettrospray. Un modello molto fisico (un po' della serie: un cavallo? in prima approssimazione consideriamo una sfera) ma per questo molto elegante, con delle conclusioni molto generali. E ovviamente se avete domande specifiche dovete proiettare il modello generale (quello delle mitiche unità ridotte) sul vostro caso specifico. Un po' come quando nei libri di analisi (o nel Landau) si dice: lasciamo allo studente i semplici passaggi ... Ovviamente è uscito su The Journal of Physical Chemistry, e vista l'attesa dell'uscita dell'articolo su International Journal of Quantum Chemistry, diventa ufficialmente il primo articolo del 2012. Si inizia con le palle di Lennard-Jones cariche ...
- E' stato accettato su Journal of Physical Chemistry B un bell'articolo sulla struttura di sali di torio (sali di cloro e bromo) dove abbiamo accoppiato delle simulazioni di dinamica molecolare con la spettroscopia di assorbimento di raggi-X. Uno dei frutti dei miei viaggi a Minneapolis e della collaborazione con Laura Gagliardi, oltre che a quelle con Paola D'Angelo di Roma e Rodolphe Vuilleumier dell'ENS-Parigi.
martedì 8 maggio 2012
1985
Nel 1985 avevo 10 anni.
Nel 1985 il Verona di Osvaldo Bagnoli vinse lo scudetto.
Nel 1985 la Juventus vince la coppa dei Campioni a Bruxelles, quella ricordata per la tragedia dell'Heysel dove persero la vita 39 dei suoi tifosi. Decise un rigore di Michel Platini.
Nel 1985 Cossiga fu eletto Presidente della Repubblica.
Nel 1985 Ronald Reagan era Presidente degli Stati Uniti d'America.
Nel 1985 Bettino Craxi era Presidente del Consiglio dei Ministri.
Nel 1985 Margaret Thatcher era Primo Ministro del Regno Unito.
Nel 1985 Michail Gorbacëv fu eletto segretario del PCUS.
Nel 1985 Leoluca Orlando divenne sindaco di Palermo.
lunedì 7 maggio 2012
Socialista!
E in Francia un socialista ha vinto. E la Bastiglia si riempie di bandiere rosse e di tutti i paesi del mondo.
Una felicissima bolgia.
Ora che la destra distruttiva di Sarko ha perso, speriamo che il clima più pacificatore di Hollande possa servire a riprendere un filo di logica. Senza dimenticare che ci sono le legislative tra un mese, per dare una maggioranza al nuovo presidente. Una maggioranza che speriamo sia puramente socialista.
domenica 6 maggio 2012
Sul biologico
Dice bene, lucidamente e con precisione Antonio Pascale in questa intervista su Linkiesta.
Mi piace solo "estrapolare" (e mi scuseranno) alcune frasi:
Insomma, mio nonno, che era contadino, coltivava biologico, e non per un’idea etica della natura, ma perché le prime innovazioni non erano così diffuse e soprattutto costavano. Ecco, quali erano le sue lamentazioni? La fame, gli insetti che si mangiavano tutto, la schiena spezzata perché doveva togliere le erbacce manualmente.
Allora io, che mi considero di sinistra, comincio un po’ a infastidirmi quando persone che dicono di essere di sinistra avanzano argomentazioni di destra. Per me è di sinistra una buona alimentazione garantita a tutti e siccome fra un po’ passeremo a nove miliardi, non vedo come l’obiettivo possa essere quello di produrre di meno. Chi ci pensa alle persone che devono ancora nascere?
E per finire, una cosa cui non si pensa, ma che in effetti è così:
E, d’altra parte, la pianta non cresce per noi, ma per se stessa.
sabato 5 maggio 2012
I am a scientist
Ma pensa, non la conoscevo questa canzone, come il gruppo, "Guided by voices", d'altra parte. Simpatica no ?
E tutto merito della web radio "The Current", Minnesota public radio!
Google research profile
Google ne inventa una al giorno. Questa è molto interessante per il mondo accademico: il google research profile.
Dove si può avere non solo la lista dei propri articoli, ma soprattutto quanto sono citati e tutte le statistiche correlate (h-index, i10-index etc ..). Per darvi un'idea di cosa si tratta, qui potete trovare il mio.
Fino ad oggi l'unico modo per avere delle statistiche aggiornate, era andare su ISI web of science, sito web a pagamento.
Con google ognuno può creare il proprio profilo e renderlo liberamente accessibile a tutti.
In tempi in cui i sistemi di valutazione della ricerca pervadono l'Europa, non è male.
giovedì 3 maggio 2012
Ambra, un taglio di 20 anni fa
Allora sono proprio diventato vecchio, c'è poco da dire. Alcuni miei più giovani amici hanno messo su fl (faccialibro) questo video, dal mitico programma di Boncompagni, il famoso "Non è la Rai", che, tanto criticato, ha comunque segnato la storia del costume italiano. Si parla tanto di Arbore (a ragione) ma il Boncompagni, suo collega nei primi programmi, non è stato da meno: in modo diverso ha rivoluzionato la TV italiana (e quindi anche il costume della società).
All'epoca non vedevo la trasmissione, ma a rivedere oggi questo video non si possono non notare la moda di quegli anni, modi di vestire, appunto, che si vedevano a scuola, per la strada, le scenografie televisive che sembravano tanto moderne e che fanno già un po' antico, ma soprattutto il taglio dei capelli! Cavolo, perché non si usano più i capelli ricci/mossi a mezza lunghezza come quelli che aveva Ambra ?
martedì 1 maggio 2012
Sarkozy dovrebbe conoscere meglio la Francia
E' uscita alcuni giorni fa una doppia intervista a Sarkozy e Hollande su Nature a proposito della ricerca in Francia.
Sarkozy, a proposito di CNRS e INSERM, dice: "France is a very special case. Just after the Second World War, we created agencies separate from the universities to do basic research. At the time, such a set-up was found only in Communist countries, in particular the USSR and China. Now, even these countries have abandoned this model. "
Secondo lui la Francia è un caso speciale nell'avere delle agenzie di ricerca separate dall'università. Gli consiglio di cambiare consigliere scientifico. Infatti basterebbe passare il Reno per scoprire che in Germania i Max Planck Institutes sono leader nella ricerca. Sono un po' come il CNRS, solo che hanno sedi proprie e molti più soldi, mentre i laboratori CNRS sono per la maggior parte dei casi fisicamente nelle Università (le famose "unità miste" tipiche quelle sì del sistema francese). Poi negli USA, forse non lo sanno al governo francese, ma ci sono i grandi National Laboratories che sono completamente separati dalle Università. In Italia, per chi se lo fosse dimenticato, ci sono CNR, ENEA, INFN. Certo in questi ultimi anni sono in declino, ma come un po' tutto in Italia.
Quindi non solo in Francia non sono separati dalle Università (come sostiene), ma non sono neanche un'eccezione nel panorama mondiale.
L'impressione che ho, è che i politici guardino solo le varie classifiche delle Università dove vorrebbero trovarsi. Già, ma a parte che se uno guarda bene, le classifiche sono stilate per un modelle anglosassone (la Germania che è leader nella ricerca scientifica è per esempio sotto-rappresentata) e appunto valutano le università. Forse se la Francia vuole migliorare la posizione in classifica delle proprie università, si dovrebbe iniziare a risolvere la dicotomia francese università-grandi scuole. E poi se uno vuole centrare la ricerca sulle università, dovrebbe prima fare in modo che ci vadano i migliori studenti.
Oppure qualcuno potrebbe far notare agli esperti del ministero l'esistenza di altre classifiche oltre a quelle sulle università, come per esempio quella della Thompson Reuters di cui ho scritto alcuni mesi fa e che vedeva il CNRS tra le organizzazioni di punta nel mondo per innovazione tecnologica.
Per il momento non ci resta che sperare che Holland vinca e che altri esperti spieghino al prossimo governo quale è la realtà.
Primo maggio
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