martedì 31 gennaio 2012
Capotavola
"Capotavola è dove mi siedo io" avrebbe detto qualcuno. Qui però Monti sta proprio a capotavola, con un Sarko dall'aria dello studente un po' abbacchiato e la Merkel di quello che cerca di dialogare con il prof.
Carucci ...
domenica 29 gennaio 2012
Di nazismo si muore sempre
A proposito della dichiarazione del M5S del piemonte che proprio il 27 gennaio, giorno della memoria, equiparava il nazismo al sionismo, qualcuno in una delle tante mailing list ha scritto: "di nazismo non si muore, di sionismo sì". Questo qualcuno pur non essendo né un revisionista, né un idiota, né un ignornate, dopo essersi scusato (a fronte di una reazione parecchio dura in risposta), dà però segno di continuare a cadere nelle trappole sofiste di chi scientemente fomenta l'antisemitismo. Trappole in cui cadono in molti a sinistra, dove un certo antisemitismo strisciante ha sempre troppa presa, magari celato dietro i buoni propositi della difesa della causa palestinese che è facile risorsa per rendere non indegno quanto dovrebbe un certo antisionismo. Per questo rispondo pubblicamente ad un certo numero di considerazioni che facilmente possono attecchire anche a sinistra.
"Non ho responsabilità diretta nè cattiva coscienza per quel che è successo nel '39-'45. Mi sento più toccato da quel che di male succede ADESSO nel mondo." Certo nessuno nato dopo il '45 (o che nel 45 era troppo piccolo) ha delle responsabilità dirette, ma ciò non toglie che è la nostra società, ovvero quella "bella" società europea occidentale che, volenti o nolenti, è parte di noi, ad avere ancora quelle responsabilità. E quindi abbiamo ancora tutte le responsabilità. Commemorare il 27 gennaio dovrebbe proprio servire a questo, e infatti in Germania è chiamato "giornata della colpa", colpa che non fu di marziani arrivati a portare morte e distruzione, ma di uomini, umani i carnefici quanto umane erano le vittime, che costituirono una società della morte a partire da una società non tanto dissimile dalla nostra. Che poterono basarsi da una parte, nell'europa orientale, sulla "tradizione" dei pogrom, ma che trovarono terreno fertile anche i europa occidentale: Italia, Francia, Paesi Bassi, i massacri, gli assassini, le deportazioni non furono fatte separatamente dalla cultura e dalla popolazione locale. In alcuni paesi la nazistificazione avvenne più rapidamente, in altri più lentamente, ma avvenne in relativamente poco tempo. Etty Hillesum, ebrea olandese che viveva nella già liberale e cosmopolita Amsterdam, descrive bene questo processo di graduale marginalizzazione che consentì poi la deportazione nei suoi Diari.
Ebbene, quelle società erano state fertilizzate dalle propagande dei complotti "giudaico-massonici" che sempre tornano nei periodi di crisi economica. La crisi dei banchieri, dei massoni, vi dice nulla? Dovrebbe riportare alla memoria gli opuscoli di fine ottocento, le caricature del banchiere plutocratico con compasso e stella di Davide. E quindi l'adesso comprende anche quello che fu possibile qui, negli stessi posti che calpestiamo quotidianamente, con la complicità e l'indifferenza.
E qui mi allaccio alla seconda obiezione: "Non credo che lo stato di Israele abbia tecnicamente commesso alcun genocidio, credo però che di morti innocenti sulla coscienza ne abbia." che ha tanto credito, purtroppo, presso molta opinione pubblica. Lo stato di Israele come tutti gli stati purtroppo commette errori e omicidi di innocenti, come lo fanno tutti gli stati che fanno guerre e come gli altri che esercitano la pena di morte. Non stiamo qui a fare una classifica di buoni e cattivi. Ma lo stato di Israele e la sua legittimazione hanno una profonda connessione con il nazismo (di ieri, oggi e domani, declinato e rappresentato come lo si vuole) e il negazionismo. E quindi perché connettere il sionismo che è innanzi tutto un movimento di autodeterminazione di un popolo, una risposta alle persecuzione secolari (è un movimento del XIX secolo, nazionalista, parte anch'esso della nostra cultura occidentale) che ha poi dato vita ad uno stato con le politiche di questo stato? O non vogliamo dire, come i nazisti, come Ahmadinejad, che Israele non ha diritto di esistere?
Quindi certo, genocidi ce ne sono nel mondo e ce ne sono stati, anche in tempi più recenti. C'è anche l'annullamento dello stato di Israele che è auspicato da molti, vicini e lontani. E c'è soprattutto il fatto che il genocidio nazista è una possibile piega che può prendere la nostra società occidentale, per questo dobbiamo ricordarlo e parlarne noi in modo diverso. Certo ci sono stati il genocidio degli Armeni, quello del Ruanda, come quelli commessi in Unione Sovietica e le pulizie etniche della ex-Jugoslavia. Ma nessuno di questi è un frutto della nostra società, della cultura dell'europa occidentale, della liberale Francia, della buona Italia, della profonda Germania. E perciò se da una parte il nazismo non è il male in sé per l'umanità tutta lo è sicuramente per la nostra società. Perché è parte di un passato che è ancora presente. Assolutizzare il bene e il male non ha nessun senso, certo, ma non ha senso neanche relativizzarlo, relegarlo ad altri nello spazio e nel tempo, ponendosi così nella comoda posizione di giudici, di osservatori, che possono scandalizzarsi e ammonire i propri figli sul male commesso da altri. Il male assoluto nazista è tale per noi perché commesso da noi, non da altri. Dall'Europa delle fabbriche e del progresso, dall'Europa della musica, della letteratura, della poesia come noi le conosciamo e le sentiamo vicine quotidianamente. Dall'Europa di letterati ed operai, di democratici e liberali, di cristiani ed atei, di laici e di religiosi. Tutti uniti, nell'indifferenza e nella complicità in quegli anni che sono però anche i nostri anni, quando il tempo viene ricucito dall'appartenza culturale.
Per questo quando dici: "preferirei una giornata per la memoria di TUTTI gli stermini," cadi nell'errore della rimozione, nel "tutti uguali". Noi oggi ricordiamo a noi stessi quello che noi abbiamo fatto, per un motivo semplice: non farlo. Perché sappiamo che abbiamo i geni che possono portare lì, abbiamo una società che ha costruido da sé quelle linee ferroviarie che possono portarci velocemente da una parte all'altra, possono abbattere le frontiere e farci conoscere l'uno con l'altro, ma quelle stesse rotaie possono anche portare diritti sulla rampa di Auschwitz. Se poi Dio sia morto o non sia morto ad Auschwitz, come dici tu ("Non racconterò che ci sono i buoni e i cattivi, che l'uomo si è redento o che Dio è morto ad Auschwitz."), non so se citando un cantautore o un filosofo, lo lascio discutere e decidere ad altri più competenti di me. Ma sicuramente quei buoni e quei cattivi eravamo, anzi siamo, noi, noi carnefici e noi vittime. Noi che abbiamo costruito, o lasciato costruire da una parte di noi, una organizzazione spersonalizzante che annullava l'umanità per rinchiuderla nelle baracche di Birkenau, per finirla nelle docce allo Zyklon B, che mistificava le cose nascondendone i nomi, Endlösung (soluzione finale) per sterminio, Sonderaktion (azione finale) per selezione. Per questo non dobbiamo e non possiamo mischiare il nazismo con altro e tanto meno con errori che può compiere lo stato di Israele, errori che possono compiere tutti gli stati ma per nessuno di questi stati c'è qualcuno che ne disconosce il diritto ad esistere. Con quale conseguenza poi? Una diaspora o un nuovo sterminio?
Perciò, e concludo, no, non si può accumunare il nazismo al sionismo, né il 27 gennaio né alcun altro giorno dell'anno. E questa non è una "storia dei vincitori" come dici tu, ma ciò che è successo e che ancora, quasi per istinto, sembra non volersi né raccontare né ammettere. Non solo arrivando all'estremo della negazione, ma già solo con la sottile arte della piccola provocazione, del "ma", del "nazismo=sionismo". Fenomeni che nascono nella nostra società e che si riflettono in un movimento che non ha strutture e che si basa su "quello che pensa la gente". Ecco, mi tocca alla fine essere anche "dalemiano" quando, se ce ne fosse ancora bisogno, bisogna far presente che la tanto vituperata accusa di "populismo" che si fa al M5S rivela qui una delle sue tante facce. Ti fa "rabbrividire" che si denuncino queste derive di movimenti "dal basso" come M5S? Accanimento contro i bravi "grillini"? Perché attaccano gli intoccabili partiti? A me fanno molta più paura tutte quelle attività politiche che non creano un filtro, di qualsiasi tipo, tra certe pulsioni purtroppo congenite alla nostra società, e l'attività e la rappresentanza politica. Un giorno forse queste pulsioni non ci saranno più, ma non si elimineranno lasciandogli libero sfogo.
Quelle stesse pulsioni che accomunano la sinistra alla destra macabramente proprio in un antisemitismo strisciante, che usa capziosamente la questione palestinese per alimentare i mostri dell'occidente. Alimentare appunto quella propaganda che vede il nemico nel complottista "giudaico-massone", nei poteri "forti e occulti" delle banche e della grande finanza, dando la colpa delle proprie crisi come sempre all'estraneo, al diverso che non è solo l'immigrato che ruba il lavoro e che "non ha diritto a cittadinanza" ma è anche il misterioso complottatore che accatasta richezze, che le nasconde per affamare il buon lavoratore popolo europeo.
Non dice nulla tutto ciò? Non dovrebbe ricordare altri racconti ed altre mistificazioni?
Ecco di nazismo purtroppo si morirà ancora per molto e si muore tutti i giorni nella nostra civiltà occidentale.
sabato 28 gennaio 2012
Che resterà?
Ci resterà qualcosa di discorsi di questo tipo dopo il governo Monti? O saranno travolti dal populismo leghista, grillino, forzanuovista da una parte e dalla timidezza (o anche da un certo nazionalismo latente) della sinistra dall'altra?
venerdì 27 gennaio 2012
Stato di concentramento
Ho trovato su internet questa agghiacciante mappa dove si trovano non solo i campi di concentramento e sterminio più famosi, ma tutti i campi della germania hitleriana. Praticamente ovunque. Uno stato basato sui lager.
Da Vattani a Casa Pound. Apologie nella rete
Esce oggi, giorno della memoria, in cui è bene non dimenticare che il fascismo ebbe un ruolo primordiale nella definizione e nell'attuazione della Shoah, un mio articolo per il blog de iMille.
Nell’ordinamento italiano esiste una legge, la legge Scelba (che ricordiamo fu un ministro dell’interno non proprio di simpatie progressiste) che stabilisce il reato di “apologia del fascismo”, ovvero per chiunque “faccia propaganda per la costituzione di un’associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità di riorganizzazione del disciolto partito fascista”, ma anche per chiunque “pubblicamente esalti esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche”.
Apologia è un reato sottile e delicato, che si avvicina a censura, come l’istigazione a delinquere si avvicina a reato d’opinione. Eppure sono reati che, giustamente, esistono in tutti gli ordinamenti. Ma altrettanto giustamente (perché le leggi non sono scritte nel marmo, non calano dall’altro, sono frutto della società e si può e si deve opporsi eventualmente alle leggi ingiuste) sono sempre oggetto di critiche e discussioni.
(continua sul sito)
giovedì 26 gennaio 2012
Prendi questo mio strale
Registrazione non ad altissima definizione ma una bella interpretazione dell'evergreen Amarilli di Giulio Caccini (che era un mio cavallo di battaglia e posso penso dire lo sia tuttora).
mercoledì 25 gennaio 2012
Pelandroni e raccomandati
Non mi potevo esimere un commento all'uscita del sottosegretario Michel Martone, che ieri ha detto in un convegno sulla formazione:
Dobbiamo fare lo sforzo di dare ai giovani dei messaggi veri, tipo: “se a 28 anni tu non sei ancora laureato sei uno sfigato; se a 16 anni tu scegli di lavorare o di fare un istituto tecnico professionale e decidi di farlo bene: bravo!”
Lasciando perdere tanti aspetti, alcuni dei quali ben analizzati da Marco Campione, la cosa che mi stona della dichiarazione è il termine "sfigato". Non solo e non tanto perché non è politically correct sulle labbra di un rappresentante del governo (diciamo che è una "brunettata", ma questo non stupisce visto il dichiarante) ma perché è anche sbagliato proprio il termine. E questo per almeno due motivi:
1) al limite chi (senza fare altro, senza lavorare, senza avere problemi di salute gravi, per esempio) ci mette quasi il doppio di quanto previsto dall'ordinamento (19+5=24 per arrivare a 28 ci sono altri 4 anni, come essere bocciati ogni anno) sarebbe casomai un “pelandrone”, o inadatto, o semplicemente scarso;
2) il vero paradosso italiano però è che gli “sfigati” sono gli altri, ovvero quelli che si laureano in tempo ma che dopo aver preso “il titolo” con merito sono poi nella stessa posizione di quelli che ci mettono 10 anni. Anzi peggio perché se il “pelandrone” ha però un papà che può piazzarlo da qualche parte, o che è avvocato, o che è farmacista, o qualsiasi altra posizione di rilievo, avrà un futuro probabilmente più di prestigio, ma sicuramente una carriera anche non necessariamente prestigiosa ma più facile e meno faticosa del primo.
Per il resto sottoscrivo quanto detto da Marco per la parte istruzione e per la parte università penso che è il quadro “università di massa” che con trent’anni di ritardo in italia non si è saputo gestire. Di alcuni di questi aspetti ne parlavo più di un anno fa e penso che il nodo centrale sia sempre lì.
martedì 24 gennaio 2012
Grillo - Martone - Vauro
Un semplice riassunto degli "highlights" della giornata:
1) Grillo che scrive sul suo blog: "La cittadinanza a chi nasce in Italia, anche se i genitori non ne dispongono, è senza senso." Una frase questa si senza senso, anzi con un senso preciso: di destra, nazionalista e xenofoba. Così tanto per ricordarlo ai tanti "di sinistra" spesso abbindolati dall'ex-comico. E giustamente lo sfida a singolar tenzone Andrea Sarubbi.
2) Martone che interviene a gamba tesa sull'annoso problema della lunghezza degli studi in Italia. Come ho detto su twitter (con i pro e i contro dei 140 caratteri): "ora al netto del fatto che #martone sia un raccomandato e che poteva dirlo un po' meglio, il concetto di base non è così farlocco ..." Il sottosegretario si è scusato dei toni e ha precisati, ma il problema è grande e mai risolto, ed è quello del non essere riusciti ancora (dopo trent'anni) a gestire la transizione tra università d'elite a università di massa. Quest'ultima è sicuramente da preferire. E meriterebbe un post specifico (magari a breve).
3) Peppino Calderola condannato per aver giustamente a mio parere tacciato di antisemitismo una vignetta di Vauro di alcuni anni fa. Rappresentare Fiamma Nirenstein alla maniera dei fascisti con naso adunco e con una bella stella di Davide cucita sul cappotto non è abbastanza? Giustamente Emanuele Fiano si augura che l'appello ribalti la sentenza. On verra ...
Il mio tesoro intanto
Don Giovanni di Mozart è, inutile dirlo, una delle più belle opere liriche in assoluto. E quest'aria per tenore è forse la più bella tra quelle di Don Ottavio (o almeno io la preferisco), e forse una delle più difficili, perché non deve essere né troppo "sdolcinata" né troppo "guerresca".
Questa interpretazione di Michael Shade (dal vivo) mi pare una delle migliori. O certamente una delle mie preferite.
HDR - di che si trattava
Come ho già scritto qualche giorno fa ho "sostenuto" l'HDR, ovvero l'abilitazione a dirigere la ricerca francese. I più curiosi di voi si saranno chiesti: ma che è? A che serve? Come si fa?
Cosa è lo dice il nome stesso: è un titolo francese che non ha il corrispondente italiano, e che "abilita" a dirigere le ricerche, ovvero ad essere il direttore di una tesi di dottorato nel sistema francese e a fare parte dei "jury" di tesi sempre nel sistema francese. Nell'immediato quindi serve a questo, consente poi di "qualificarsi" presso il CNU (consiglio nazionale delle università) francese come professore nelle università francesi (che serve per poi poter concorrere ai posti di professore che si aprono nelle singole università) e nei prossimi anni a partecipare al concorso per diventare direttore di ricerca al CNRS.
Come si fa ad ottenerlo? Allora innanzi tutto diciamo che normalmente si è già strutturati nel sistema francese (quindi ricercatore CNRS o di altro ente o Maitre des Conferences presso una Università) e si ha il dottorato da una decina di anni. O meglio si sono già condotte a termine una serie di progetti di ricerca (ovviamente i dettagli cambiano da disciplina a disciplina). Poi bisogna avere la voglia di passarci un po' di tempo, mettere insieme il proprio CV, un sunto dei propri lavori e scrivere quali sono i progetti di ricerca che si vogliono sviluppare negli anni a venire. Con queste cose si va in una Università e si chiede di poter essere iscritti all'HDR. Si progetta quindi un jury, composto da tre "rapporteurs" e un numero variabile di altri esaminatori. Una volta finito il manoscritto lo si invia ai rapporteurs che devono appunto scrivere un rapporto scritto che autorizza (o non autorizza) a sostenere l'abilitazione orale.
Qui ovviamente arriva il bello: trovare una data in cui tutti i membri del jury sono disponibili. Ci ho messo un po', tra lezioni, conferenze e vacanze (anzi intreccio di vacanze tra le varie zone della Francia), ma alla fine il 20 gennaio è stata una data possibile per tutti.
Quindi organizzano i biglietti per tutti, le mappe per come arrivare, il "pot" (ovvero il rinfresco da fare in laboratorio dopo la "soutenance").
Ah e ovviamente anche la presentazione che consiste in un seminario di 45 minuti (che ho fatto in inglese poiché un membro della giuria era olandese) più le domande (in francese e inglese). Il tutto è iniziato alle 14:30 circa di venerdì ed è finito alle 17. Vi sembra tanto? Qui è abbastanza normale (anzi avrebbe potuto essere anche più lunga la cosa). Esposto, risposto e preso il mio primo titolo francese :)
Bene, ora sono abilitato cambia tutto ...
domenica 22 gennaio 2012
Il regno periodico
Ho letto da poco un bel libro di Peter W. Atkins dal titolo "Il regno periodico". Lo consiglio così su Anobii e lo riporto anche qui.
Un bel libro divulgativo sulla chimica a partire dai suoi elementi. Per viaggiare nel regno della tavola periodica, adatto a studenti ma anche a chi già conosce la chimica perché è sempre interessante capire come può essere proposta in modo semplice e perché è un modo diverso di vedere cose note che è sicuramente istruttivo.
sabato 21 gennaio 2012
Non sarò quel cielo grigio quel mattino
Questo è un post della categoria "ombelicale".
Casualmente stasera sono ritornato su Claudio Lolli, e c'è veramente da dire che certe sue canzoni sono proprio uniche, si vorrebbero quasi ascoltare in continuazione. Anzi si vorrebbe poterne avere di più a disposizione di questa qualità. Anche se forse se fossero tanti i brani di questo tipo (parlo in generale, non solo di Lolli) allora li giudicheremmo "normali". E invece sono particolarmente pesanti (che non ha solo un senso negativo) e penetranti.
Squallor
Preso dai giorni concitati dell'HDR, non mi ero accorto che giovedì ci ha lasciato Giancarlo Bigazzi, paroliere dei grandissimi Squallor (ma anche di molte canzoni "tradizionali").
Come non ricordare grandi canzoni come, tanto per citarne una 'O tiemp se ne va, manco a farlo apposta.
E come dimenticarsi il film "Arrapaho", le storie di magnifici e immaginifici personaggi (Palla Pesante, Scella Pezzata, Arrapaho ...) di questa tribù indiana inframmezzati da break pubblicitari congeniti al film. Come per esempio il "Tranvel Trophy", l'antesignano del "Ryan Trophy" ....
HDR
Bhe c'era un motivo per cui non postavo molto ultimamente. Avevo un impegnuccio: sostenere l'HDR, ovvero l'Habilitation à Diriger la Recherche, quella cosa francese che ti consente di essere direttore di una tesi di dottorato francese, di partecipare ai jury delle tesi di dottorato francesi, e ovviamente di avanzare (ma questo non subito) di "carriera".
E per fare ciò mi sono dovuto pure vestire così :)
E per fare ciò mi sono dovuto pure vestire così :)
mercoledì 18 gennaio 2012
1975: classe di ferro
Così oggi per caso scopro che Natalie Imbruglia è nata nel 1975. E così frugando scopro che sono nati nello stesso anno:
Charlize Theron (chissà il film che hanno girato nella casa di Fabrizio a Minneapolis ...), Giovanni van Bronckhorst, Drew Berrymore (che poi ho scoperto che Drew sarebbe un nome da uomo in inglese, è anzi uno dei più diffusi in US), Eva Longoria, Roberto el pampa Sosa, Isolde Kostner, David Beckham, Enrique Iglesias (uno dei figli del grandissimo Julio!), Angelina Jolie, Hernan Crespo, Martina Colmbari, Asia Argento, Andrea Agnelli (il presidente che è più giovane di Del Piero ...).
O almeno queste sono le persone che quando ero "pischello" erano già famose. Non avevo mai notato (anche perché non esisteva wikipedia) che erano miei coetanei. Come non avevo mai notato che Alfredino Rampi (come non ricordarsi il fallimento di salvataggio in diretta tv?) era anche lui del 1975.
Ma questi erano quelli "del passato", sportivi oramai a fine carriera, cantanti alcuni dei quali hanno magari già passato l'apice del successo, attrici oramai non più alle prime armi.
Ma ci sono anche Pippo Civati e Alessia Mosca e tanti altri meno famosi ma che sono sicuro ci ricorderemo tra non molti anni.
lunedì 16 gennaio 2012
Una furtiva lagrima
Qualcuno dubitava (ed era lecito, visto che erano anni che non le cantavo) che potessi cantare arie d'opera, bhe allora invece mi sono rimesso e le ricordo ancora, riesco ancora a farle (certo non mi metto dentro casa a tutta voce alle sette di sera che mi cacciano, poi accompagnandomi da solo è un impiccio).
Una delle mie preferite è questa e Carreras è quello che forse la interpreta meglio di tutti.
Una delle mie preferite è questa e Carreras è quello che forse la interpreta meglio di tutti.
domenica 15 gennaio 2012
"Er progggetto" va (?)
Quest'anno non mi sono ancora lanciato nelle pagelle di singole partite, però un commentino l'evoluzione della Roma da agosto (eliminazione dall'Europa) a oggi (convincente serie di partite, escludendo il pantano di Catania che non è classificabile) se lo merita.
Ad agosto la squadra dava già l'impressione di giocare bene, era piacevole a vedersi, solo che non segnava mai. Anzi neanche tirava. Osvaldo e Lamela ancora non c'erano, Totti era relegato in panchina come molti altri "senatori" (Taddei, Perrotta etc ...).
Un inizio stentato, tant'è che il malumore tra i tifosi era palpabile dopo le prime sconfitte. Però ricordando quelle prime partite se pur perse si poteva aver fiducia: c'era il famoso gioco di base anche se mancava quel qualcosa in più. Quel qualcosa che sarebbe potuto arrivare. E' bastato verticalizzare un po' di più e mettere Osvaldo e il meccanismo si è sbloccato. Si è sbloccato a tal punto che anche senza Osvaldo (come è stato contro la Fiorentina in coppa e sarà per un paio di mesi) la squadra sembra continuare a girare e finalizzare.
Certo non tutto è perfetto, anzi. In difesa anche se Kjaer sembra migliorato e Juan sembra dare un po' più di sicurezza la situazione è più che instabile. Taddei terzino è una buona idea però si fa bucare troppo mentre a destra tra Rosi, José Angel e Cicinho non si trova ancora uno che dia sufficiente sicurezza. E infatti la Roma viene bucata troppo spesso, anche centralmente quando non gioca De Rossi (come nel primo tempo contro la Fiorentina).
Il centrocampo è un cantiere continuo, dove De Rossi dovrebbe essere inamovibile (sperando per il futuro che resti), Gago sembra migliorare, incostante Simplicio, ancora da stabilirsi Pjanic, non male il rientro di Perrotta.
Davanti Osvaldo sembrava aver preso un buon ritmo, e ora si ritrasforma con la coppia Totti-Lamela che potrebbe veramente essere superba affiancati per il momento da un poco convincente Bojan. Rientra intanto Borini che potrebbe soffiare il posto a quest'ultimo.
mercoledì 11 gennaio 2012
Police in Paris
Stasera tornando a casa, all'uscita del garage che si trova proprio davanti il mio portone trovo una macchina della polizia e le guardie francesi, in assetto di contrasto a dei duri criminali, mosse decise, manette, modi burberi.
I criminali? I quattro ragazzini che scorrazzano con le motorette tra il parchetto, la posta e casa propria.
Ora ci sentiamo tutti più al sicuro ...
lunedì 9 gennaio 2012
Il Titanic delle FS (anzi trenitalia)
In rete girava voce che trenitalia (le FS per chi non è aggiornato sul valzer dei nomi che sempre seguono le compagnie che erano statali e che diventano private con i soldi dello stato) sul frecciarossa avesse istituito ben quattro classi.
E pare che così effettivamente sia nel "nuovo frecciarossa su misura per te", come campeggia sul sito.
Chiamarle classi e numerarle pare non sia sufficientemente "politically correct", quindi meglio dare i nomi in inglese e venderle come "ciò che più si addice al cliente".
Sul sito cercando bene si trova la grande "novità": i viaggiatori della categoria "standard" (ovvero contando dall'alto quella che di fatto sarebbe la quarta classe) non possano avere accesso al ristorante-bar, per loro solo il carrellino. Su faccialibro (link valido solo per chi è iscritto) giustamente mi dicono che è la teoria del creare un privilegio così da far pagare di più non per un servizio ma per usufruire di un privilegio.
A me agghiaccia abbastanza il poter pensare di interdire parti di un treno ad alcuni viaggiatori. Mi ricorda la terza classe del Titanic ...
domenica 8 gennaio 2012
2012 più canterino?
Ho avuto un po' il tempo di scartabellare tra gli spartiti e ho trovato qualcosa che si può fare con i Madrigalisti Democratici, ovvero 4 voci (SATB) a cappella.
Come "poetica" abbiamo quella di fare brani antichi in italiano (che hanno una letteratura sterminata, quindi non è certo una limitazione), però qualche eccezione si può fare.
Una potrebbe essere questo bel pezzo di Janequin, qui in una insuperabile versione dei King's Singers.
quindi come primo proposito del 2012: che sia un anno più canterino?
Come "poetica" abbiamo quella di fare brani antichi in italiano (che hanno una letteratura sterminata, quindi non è certo una limitazione), però qualche eccezione si può fare.
Una potrebbe essere questo bel pezzo di Janequin, qui in una insuperabile versione dei King's Singers.
quindi come primo proposito del 2012: che sia un anno più canterino?
lunedì 2 gennaio 2012
2011 - gli articoli
Forse questo post andava fatto qualche giorno fa, ma trovo solo ora un po' di tempo per un "bilancio" 2011 degli articoli scientifici, che posso sicuramente considerare molto proficuo.
- Esce il mio primo articolo su Inorganic Chemistry, un articolo molto bello di "sinergia" (come si potrebbe dire) tra simulazioni ed esperimenti EXAFS;
- Esce il Physical Chemistry Chemical Physics su una lunga collaborazione con Lille e Roma (che spero darà altri articoli nell'immediato futuro) sulla spettroscopia vibrazionale della peridinina. Una molecola che mi porto appresso dai tempi del dottorato, e dopo lunghe sessioni anche domenicali con Alberto penso che la cover (oltre al record di due "as is" come referaggi) ce la siamo meritata;
- Esce su Journal of Chemical Physics l'articolo sul force field degli attinoidi in acqua con tanto di giustificazione teorica sull'estrapolazione dei parametri del potenziale di Buckingham a partire dall'andamento dei raggi ionici;
- Esce su Journal of Physical Chemistry A l'articolo della tesi di dottorato di Joao sugli effetti di solvente nella dinamica di fotoisomerizzazione. Surface hopping combinato ad una dinamica di Langevin generalizzata. Tosto ma istruttivo;
- Esce su Journal of Physical Chemistry B un articolo sulla differenza tra uranile e protoattinile in acqua;
- Esce su International Journal of Mass Spectrometry un articolo sull'effetto dell'energia rotazionale sulla frammentazione indotta da collisioni dell'urea protonata. Un primo assaggio di qualcosa che potrebbe espandersi e diventare più tosto;
- Abbiamo mandato l'articolo sui sali di torio in acqua, frutto della collaborazione con Laura a Minneapolis (e dei lunghi viaggi dell'anno scorso), arricchito dagli esperimenti di Paola;
- Abbiamo mandato due articoli sui modelli di electrospray, in collaborazione con Mark di Cambridge;
Quindi in attesa dei risultati degli articoli inviati, ora HDR e poi ci possiamo dedicare ad inviare quanti sono già in canna e a sistemare i dati accumulati.
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