venerdì 26 febbraio 2010
domenica 21 febbraio 2010
mercoledì 17 febbraio 2010
Piccolo giro
Una settimana fermo e poi Venezia venerdi' e Pavia sabato per discutere di energia, ambiente e territori. Poi da domenica a mercoledi' a Zurigo per il workshop "Aqueous solvation of ions". E poi alcuni giorni romani ...
Belle le locandine.
Belle le locandine.
lunedì 15 febbraio 2010
Paola Binetti se ne va
Oggi, Paola Binetti ha deciso di lasciare il PD per aderire all’UDC. Non posso certo essere annoverato tra chi non criticava la nostra ex-compagna di partito per molte sue prese di posizione, sul testamento biologico, sull’omosessualità, sul rapporto tra credenze personali e regole democratiche. Per non parlare di quando fece mancare il suo voto alla fiducia posta da Romano Prodi.
Pero’, al contrario di molti dei miei compagni di strada, laici, democratici, di sinistra, attenti alle questioni dei diritti e della laicità, che stanno gioendo in queste ore, io non riesco a farlo. Perché l’uscita di Paola Binetti sta a significare, secondo me, alcune cose che sono paradigmatiche per come sta diventando il PD e per come non sia riuscito a diventare cio' per cui era nato.
Perché se è vero che non eravamo d’accordo con Paola Binetti su molte cose (disaccordo da lei largamente contraccambiato) è anche vero che in questi due anni e mezzo di strada insieme non si sono mai create quelle condizioni di dialogo proprio su questi temi, un dialogo che avrebbe potuto portare ad una migliore sintesi e ad una maggiore incisività nella società italiana. Il non essere riusciti a convincere Paola Binetti che laicità e fede non sono in opposizione, per esempio o che per una buona politica non è necessaria la precondizione della sacralità ma il più semplice “minimo comune denominatore” del rispetto della dignità di ogni essere umano (concetto non certo scevro al cristianesimo) è una sconfitta di tutto il partito democratico. E’ parte del fallimento di quella missione alta che aveva il PD, che era una delle basi ideali della sua nascita.
Si assiste cosi’ ad un partito più identitario, che magari ci puo’ piacere di più “localmente”, ma che non è più il partito del futuro, ma un partito che sembra più rivolto al passato.
E’ infine curioso notare come da una parte c’è una trasmigrazione di deputati del PD verso l’UDC, giustificata con una caratterizzazione identitaria che non piace del PD, e dall’altra chi questa caratterizzazione identitaria sta evidentemente dando, cerca proprio l’accordo con l’UDC.
Un ritorno ad accordi tra partiti identitari. Nulla di nuovo sotto il sole. Nulla che non abbia già non funzionato.
Oggi per il partito democratico è un giorno triste, un giorno che sembra portare sempre più lontano quel “nuovo partito” (e non quel partito nuovo) per il quale abbiamo iniziato a lavorare due anni e mezzo fa.
Pero’, al contrario di molti dei miei compagni di strada, laici, democratici, di sinistra, attenti alle questioni dei diritti e della laicità, che stanno gioendo in queste ore, io non riesco a farlo. Perché l’uscita di Paola Binetti sta a significare, secondo me, alcune cose che sono paradigmatiche per come sta diventando il PD e per come non sia riuscito a diventare cio' per cui era nato.
Perché se è vero che non eravamo d’accordo con Paola Binetti su molte cose (disaccordo da lei largamente contraccambiato) è anche vero che in questi due anni e mezzo di strada insieme non si sono mai create quelle condizioni di dialogo proprio su questi temi, un dialogo che avrebbe potuto portare ad una migliore sintesi e ad una maggiore incisività nella società italiana. Il non essere riusciti a convincere Paola Binetti che laicità e fede non sono in opposizione, per esempio o che per una buona politica non è necessaria la precondizione della sacralità ma il più semplice “minimo comune denominatore” del rispetto della dignità di ogni essere umano (concetto non certo scevro al cristianesimo) è una sconfitta di tutto il partito democratico. E’ parte del fallimento di quella missione alta che aveva il PD, che era una delle basi ideali della sua nascita.
Si assiste cosi’ ad un partito più identitario, che magari ci puo’ piacere di più “localmente”, ma che non è più il partito del futuro, ma un partito che sembra più rivolto al passato.
E’ infine curioso notare come da una parte c’è una trasmigrazione di deputati del PD verso l’UDC, giustificata con una caratterizzazione identitaria che non piace del PD, e dall’altra chi questa caratterizzazione identitaria sta evidentemente dando, cerca proprio l’accordo con l’UDC.
Un ritorno ad accordi tra partiti identitari. Nulla di nuovo sotto il sole. Nulla che non abbia già non funzionato.
Oggi per il partito democratico è un giorno triste, un giorno che sembra portare sempre più lontano quel “nuovo partito” (e non quel partito nuovo) per il quale abbiamo iniziato a lavorare due anni e mezzo fa.
domenica 14 febbraio 2010
Padania Rossa
Ecco, giusto prima di una settimana che mi vedrà andare venerdi' a Venezia e sabato a Pavia, per poi "rifugiarmi" nella sana Zurigo, ho visto questa cartina dei livelli di inquinamento dell'europa, tratta dal monitoraggio fatto dall'ESA negli ultimi 18 mesi sui livelli di diossido di azoto.
Incoraggiante ...
leggi e persone
"Salvo guido e cambio la legge".
Ma a nessuno viene in mente l'assurdità di queste affermazioni? Dovrebbe casomai essere il contrario, "cambio guido (guida?) e tengo la legge".
Se infatti una legge si fa, si fa (si dovrebbe?) perché di interesse generale, e che ci sia guido o gino a capo di una struttura non cambia.
Mi pare la prova che non ci sia né interesse nella legge né necessità di guido.
Allora bisognerebbe far andare via guido e la legge. E anche "guida".
Ma a nessuno viene in mente l'assurdità di queste affermazioni? Dovrebbe casomai essere il contrario, "cambio guido (guida?) e tengo la legge".
Se infatti una legge si fa, si fa (si dovrebbe?) perché di interesse generale, e che ci sia guido o gino a capo di una struttura non cambia.
Mi pare la prova che non ci sia né interesse nella legge né necessità di guido.
Allora bisognerebbe far andare via guido e la legge. E anche "guida".
sabato 13 febbraio 2010
mercoledì 10 febbraio 2010
Misteri
Mentre scrivo questo piccolo e inutile post, il blog non è visibile. Cliccando esce fuori un messaggio di splinder (valli a capire qui sono tutti collegati, gmail, splinder, blogger ...) che dice che il mio blog non è attivo e potrebbe essere stato cancellato.
Quindi lascio queste parole al mistero, dove andranno a finire?
Quindi lascio queste parole al mistero, dove andranno a finire?
giovedì 4 febbraio 2010
Botte e risposte
Da qualche giorno sul blog de iMille si sta dibattendo su una proposta di alcuni senatori del PD sul crocefisso nelle scuole (proposta che denota un concetto quanto meno curioso del concetto di laicità ...). Un dibattito cui sta partecipando il senatore Stefano Ceccanti (primo firmatario), in un covo di serpi "laiciste" e che è stato ripreso anche dal sito del'UAAR.
UAAR e PD, come ha detto qualcuno sono complementari:
"La tessera della UAAR garantisce la dannazione nell'aldilà, quella del PD nell'aldiquà".
UAAR e PD, come ha detto qualcuno sono complementari:
"La tessera della UAAR garantisce la dannazione nell'aldilà, quella del PD nell'aldiquà".
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