tag:blogger.com,1999:blog-50374549017249790982024-02-22T05:54:39.506+01:00riccardo @ parisRiccardohttp://www.blogger.com/profile/02555905452105814017noreply@blogger.comBlogger781125tag:blogger.com,1999:blog-5037454901724979098.post-91077123432459070872020-03-27T14:14:00.001+01:002020-03-27T14:14:27.869+01:00Confinamento - Giorno 10Giovedì 26 marzo 2020. Sono già passati 10 giorni (ma di più da quando abbiamo praticamente interrotto ogni contatto se non il minimo indispensabile per la sopravvivenza). L'onda sta arrivando a Paris. Oggi ci hanno portato i surgelati, ma un errore ci ha fatto slittare un'altra consegna, dove tra l'altro avevano già levato i prodotti più utili. E la vera carestia deve ancora arrivare. Riccardohttp://www.blogger.com/profile/02555905452105814017noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5037454901724979098.post-9530703661158312322020-03-26T15:48:00.001+01:002020-03-26T15:48:12.504+01:00Confinamento - Giorno 9Mercoledì 25 marzo. Giornata "normale", lavoro agli articoli e su gnuplot. Ho scoperto cose che neanche immaginavo. Durerà ancora molto, temo, e non si capisce come (e se) hanno previsto la fine di questo periodo. Ma la botta deve ancora arrivare.Riccardohttp://www.blogger.com/profile/02555905452105814017noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5037454901724979098.post-3264644343724557972020-03-25T12:41:00.001+01:002020-03-25T12:41:50.744+01:00Confinamento - Giorno 8Martedì 24 marzo. E' di nuovo martedì, giornata di "pulizie". La mattina quindi se ne passa pulendo casa: autodisciplina per mantenere il senso del tempo. Nel pomeriggio lavoro un po', ritrovo dei vecchi conti da mandare ai miei colleghi sperimentali, avanzo un po' su un articolo. La cosa più penosa è dover annunciare a vari colleghi il decesso di Bill.<br />
<br />
La sera prove virtuali: manteniamo anche questa consuetudine per non lasciarci andare ad un tempo immobile. Stasera: Fischia il vento, La Varsovienne, Va Pensiero.Riccardohttp://www.blogger.com/profile/02555905452105814017noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5037454901724979098.post-66595322526866993132020-03-24T17:09:00.000+01:002020-03-24T17:09:03.124+01:00Confinamento - Giorno 7Lunedì 23 marzo 2020. La prima settimana è passata. Giorno di lavoro intenso: articolo su Titano e scambio con Malik in Texas. Purtroppo finisce con una brutta notizia proprio dal Texas: Bill non ce l'ha fatta, colpito da un male fulminante, ci ha lasciato a mezzogiorno (ora del Texas). C'eravamo visti l'ultima volta a dicembre a Parigi, eravamo rimasti con una birra in un bar di Houston a giugno durante il prossimo congresso ASMS (che dubito si farà per altri motivi). Brutta giornata. Qui siamo tutti ancor più tristi di quanto lo possa già essere in questi tempi bui.Riccardohttp://www.blogger.com/profile/02555905452105814017noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5037454901724979098.post-87797684310943962392020-03-23T09:43:00.001+01:002020-03-23T09:43:07.086+01:00Confinamento - Giorno 6Domenica 22 marzo 2020. Per dare una parvenza di "domenicalità" ci alziamo più tardi. Quindi la giornata prosegue:<br />
<br />
1) Colazione e telefonate in Italia;<br />
<br />
2) Gestione mail, recupero altri dati dal Texas;<br />
<br />
3) Pranzo della domenica;<br />
<br />
4) Analisi dati cinetici;<br />
<br />
5) Prove "virtuali" della Chorale Populaire de Paris. Ora il sistema "LIVE" di Youtube funziona meglio. Basta andare sul mio "canale" e si trova il live. Abbiamo "provato" i brani che avevamo iniziato a studiare prima del blocco, in particolare: "El pueblo unido", "El eserjito del Ebro", "Marche Funebre", "La semaine sanglante". E ripreso anche "Le chant des marais" e "Bella Ciao".<br />
<br />
https://www.youtube.com/channel/UChrbXJB-DKgN_YGuvde1Ciw<br />
<br />
6) Tentativo di "the skype" con i "blandiniani". Molti devono ancora rodare il sistema, a partire da Blandine. Ci riproveranno.<br />
<br />
7) Aggiornamento dati dell'epidemia;<br />
<br />
8) Cena e film.Riccardohttp://www.blogger.com/profile/02555905452105814017noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5037454901724979098.post-65797940356780450552020-03-22T11:27:00.001+01:002020-03-22T11:27:12.594+01:00Confinamento - Giorno 521 marzo 2020. E' sabato, cerchiamo di avere un ritmo un po' diverso altrimenti si perde il senso del tempo. Dopo una settimana di organizzazione si riesce a lavorare di più e meglio, era ora.<br />
<br />
1) Colazione del sabato, con telefonata quotidiana a Roma;<br />
<br />2) Arrivati un po' di dati dagli USA di costanti cinetiche, posso fittare con diversi modelli cinetici e non solo gli esponenziali delle morti;<br />
<br />
3) Pranzo;<br />
<br />
4) Continuo a lavorare sui dati, più uno scambio di mail per un articolo su cui avanzare la settimana prossima sull'atmosfera di Titano. Come meta di vacanze virtuali non è male;<br />
<br />
5) Momento musicale: oggi Monteverdi. Programma di studio: Orfeo, "Rosa del ciel" e "Possente spirto". La prima la so, posso lavorare direttamente alla memorizzazione e interpretazione, la seconda bisogna decidere quali variazioni fare.<br />
<br />
6) Cena, kefir e "Tenente Colombo" in TV.Riccardohttp://www.blogger.com/profile/02555905452105814017noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5037454901724979098.post-85333910981754372422020-03-21T10:23:00.003+01:002020-03-21T10:23:26.015+01:00Confinamento - Giorno 4Venerdì 20 marzo. Quarto giorno. Scrivo ancora il mattino dopo e già ricordo male cosa ho fatto il giorno prima.<br />
<br />
1) Mattina: lenti preparativi, lettura e scrittura di mail, aggiornamento bollettino dell'epidemia;<br />
<br />
2) Pranzo: la dispenza è ben fornita, non dobbiamo uscire;<br />
<br />
3) Pomeriggio: provato a fare skype con gli USA. La connessione è lenta e si blocca. Alla fine continuiamo per mail;<br />
<br />
4) Aperitivo musicale: stasera Guccini. Il video è disponibile qui<br />
<a href="https://www.facebook.com/emanuela.isabel/videos/10157870143258211/?__tn__=%2CdCH-R-R&eid=ARClzJiWcsZfe5njgl5UVZpWfHibui1CAv5TDZYRE1wDsqpAFQvnOBJnCnhFpJydl0XVhE-Og7QgWhRJ&hc_ref=ARQQlfJXKwoMa-H-4k_Ce0Mh0N7obJ-Dcr0BjRF4VK_ax9aAu9mjzJ-xdHKVL6jhpFk&fref=nf">https://www.facebook.com/emanuela.isabel/videos/10157870143258211/?__tn__=%2CdCH-R-R&eid=ARClzJiWcsZfe5njgl5UVZpWfHibui1CAv5TDZYRE1wDsqpAFQvnOBJnCnhFpJydl0XVhE-Og7QgWhRJ&hc_ref=ARQQlfJXKwoMa-H-4k_Ce0Mh0N7obJ-Dcr0BjRF4VK_ax9aAu9mjzJ-xdHKVL6jhpFk&fref=nf</a><br />
<br />
5) Cena e TV.Riccardohttp://www.blogger.com/profile/02555905452105814017noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5037454901724979098.post-76311421686209577352020-03-20T09:02:00.000+01:002020-03-20T10:22:42.239+01:00Confinamento - Giorno 3Terzo giorno, 19 marzo 2020.<br />
<br />
Siamo qui, sveglia regolare alle 8, come in "tempo normale". Per il resto:<br />
<br />
1) Telefonata con i miei per convincerli a non uscire o il meno possibile e fare la spesa online, mangiarsi i surgelati;<br />
<br />
2) Colazione e meeting skype con i miei colleghi fisici alle 10:00. Seguita da alcune mail di lavoro in seguito al meeting;<br />
<br />
3) Pranzo. Oramai Picard è il nostro fornitore ufficiale;<br />
<br />
4) Riposo (al mattino ci si sveglia presto), e lavoro al computer. A volte anche fare delle "recommendation letter" fa sentire vicini. Fissato meeting skype con uno studente negli USA per venerdì alle 16 ora di Paris.<br />
<br />
5) Ore 18:00 bollettino della protezione civile e aggiornamento dati. Non mi pare che la situazione migliori né in Italia né in Francia (che sta seguendo pericolosamente l'Italia). Ma soprattutto non è facile trovare indicatori veramente affidabili.<br />
<br />
6) Ore 20:15 Prove (si fa per dire, in realtà canto solo io) su LIVE youtube con la Chorale Populaire de Paris. Dopo qualche problema tecnico siamo riusciti a fare qualcosa. In particolare, "Fischia il Vento" e "Son la Mondina" (ripasso di tutte le voci), più un giro di "Bella Ciao" e "Paris en fête" per il morale dei coristi. Chissà se la cantavano con me nelle loro case.<br />
<br />
7) Cena, un po' di TV per distrarsi e a dormire.<br />
<br />
Una riflessione prima di chiudere. A inizio febbraio, verso il 10, ho avuto una strana febbre. Salita lunedì a 38.5 mi ha fatto restare a letto senza riuscire praticamente ad alzarmi, solo a dormire, per un giorno e mezzo. Era la prima settimana della vacanze d'inverno, e questo mi ha aiutato a seguire le buone vecchie "raccomandazioni della nonna": non uscire con la febbre e aspettare tre giorni sfebbrato prima di uscire. Non so se era il coronavirus, per saperlo bisognerebbe fare il test sugli anticorpi. E mi comporto come se non lo fosse. Ma tanti che l'hanno avuto in forma lieve non si sono molto probabilmente comportati così. Sono usciti con un po' di febbretta, hanno preso metro, fatto riunione, andati anche a cena da amici e parenti. Questo è rischioso sia per sé che per gli altri. Per gli altri è evidente, ma io credo anche per sé. Restare a casa, riposarsi, aiuta il proprio corpo a riprendersi. Quando le nostre nonne erano giovani anche una bronchitella, che oggi curiamo con gli antibiotici, poteva diventare mortale, soprattutto se trascurata. <br />E' quindi bene che TUTTI possano e debbano restare a casa quando malati, anche con una "influenzetta" (che potrebbe non essere tanto "etta", magari non per sé ma per qualcun altro). Il sistema sanitario-assistenziale dovrebbe VIETARE di lavorare per chi è malato anche in futuro, non lasciarlo a pochi privilegiati che possono e/o che ancora ricordano cosa gli si diceva da bambini. Si salterà un incontro, un corso, un qualcosa. Sempre meglio di una pandemia. Riccardohttp://www.blogger.com/profile/02555905452105814017noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5037454901724979098.post-54185298976167914272020-03-19T12:12:00.000+01:002020-03-19T12:12:08.398+01:00Confinamento - Giorno 2Secondo giorno, il 18 marzo 2020. Scrivo la mattina del giorno dopo e già mi sfugge quello che (non) ho fatto ieri. Da domani (cioè oggi) sarà meglio scriverlo la sera prima di dormire.<br />
<br />
1) Mattina usuale, colazione, update dei dati epidemici, lettura di un articolo da referare;<br />
<br />
2) Pranzo. Per il momento abbiamo abbastanza beni di prima necessità per non dover uscire a comprare cibo per un po' ... scarseggia lo zucchero di canna per i kefir d'acqua (importanti perché pare aiutino il sistema immunitario) e la candeggina (ma non uscendo non servirà per un po').<br /><br />3) Finito di leggere l'articolo e scritto il referaggio. Mail a vari colleghi per riprendere il filo di vari discorsi.<br />
<br />
4) Ore 18:00 bollettino della protezione civile e aggiornamento dei vari plot sull'epidemia.<br />
<br />
5) Ore 19:00 scambio di messaggi con i miei genitori per forzarli a non uscire. Il Lazio sta iniziando a crescere ... <br /><br />6) Ore 19:45 secondo tentativo per le prove online. Oltre ai video fatti da Emanuela, la funzione "Live" sul mio canale Youtube funziona, fatto il test con il bureau (e Pierre), domani proviamo con tutti i coristi<br />
<br />
7) Ore 21:30 cena. Il freezer è piccolo, ma abbiamo ricevuto un rifornimento di surgelati, un po' li cuciniamo anche per domani.<br />
<br />
Così finisce anche il secondo giorno di confinamento.Riccardohttp://www.blogger.com/profile/02555905452105814017noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5037454901724979098.post-15956502503710509112020-03-18T08:45:00.000+01:002020-03-18T08:45:02.560+01:00Confinamento - Giorno 1Erano anni che non usavo il Blog, ma ora è venuto il momento. L'epidemia di coronavirus e il confinamento sono qualcosa che mai pensavamo potesse avvenire. Restiamo a casa anche noi a Parigi, da martedì 17 marzo 2020, a partire dalle 12:00 non si può uscire di casa se non per motivi importanti con "certificato sull'onore". Noi, visto l'andamento in Italia, ci stavamo preparando ed è da più giorni che abbiamo diradato il contatto. Fuori c'è "l'assalto ai forni", come è stato altrove i primi giorni, ma noi abbiamo già quasi tutto l'essenziale.<br />
<br />
<br />
Fortunatamente noi possiamo lavorare da casa, ma tante cose non sono più possibili. L'elenco è lungo, troppo lungo anche per noi che siamo abbastanza casalinghi. Gli "esperti" dicono che bisogna darsi delle regolarità. Ecco quindi, brevemente, il nostro primo giorno di confinamento (ovvero ieri):<br />
<br />
<ol>
<li> Sveglia alle 8, lenta colazione, fusa del gatto (un po' come sempre, giusto un po' più lentamente, ma non di molto ...).</li>
<li>Telefonata in Italia per aggiornamento della situazione Roma-Paris. </li>
<li>Pulizie casalinghe. Martedì era il giorno in cui veniva la signora delle pulizie, che ora ovviamente non viene, manteniamo quindi le abitudini.</li>
<li>Pranzo.</li>
<li>Riposo: le pulizie stremano anche per soli 40 m2 !!</li>
<li>Ripresa di contatti vari per organizzare prossimi articoli, review, analisi dei dati della cinetica del contagio etc ... </li>
<li>Ore 18:00 bollettino della protezione civile e aggiornamento dell'analisi cinetica del contagio. </li>
<li>Martedì è anche il giorno della Chorale Populaire de Paris, quindi ho cercato di fare qualcosa. E' bene che i coristi non perdano una regolarità, so quanto li perturba questo, soprattutto per i più soli e anziani. Non sono riuscito a far funzionare dei siti in cui potermi vedere/sentire e almeno commentare e ho attivato il conto "live" su youtube ma funzionerà da domani. Ho fatto un paio di video quindi che gli ho mandato per mail.</li>
<li>Cena</li>
<li>Un po' di TV: un interessante docomentario su ARTE sul Putin, l'America, l'Europa. Rilassa dal coronavirus ... </li>
<li>Anche questo primo giorno è finito. Domani ...</li>
</ol>
Potete trovare i video fatti se avete FB qui:<br />
<br />
Son la mondina<br />
<a href="https://www.facebook.com/emanuela.isabel/videos/pcb.10157858900038211/10157858891188211/?type=3&theater">https://www.facebook.com/emanuela.isabel/videos/pcb.10157858900038211/10157858891188211/?type=3&theater</a><br />
<br />
Fischia il vento<br />
<a href="https://www.facebook.com/emanuela.isabel/videos/pcb.10157859008258211/10157858996313211/?type=3&theater">https://www.facebook.com/emanuela.isabel/videos/pcb.10157859008258211/10157858996313211/?type=3&theater</a><br />
<br />Riccardohttp://www.blogger.com/profile/02555905452105814017noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5037454901724979098.post-61162212338409002732018-08-13T19:32:00.000+02:002018-08-13T19:32:06.048+02:00Ripresa (?)<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<br />
Sono più di tre anni che non nutro più questo (esangue) blog. Oramai tutto sembra dover passare unicamente per i social, dove però si ha poco tempo per riflettere in modo più articolato. E dove queste riflessioni restano.<br />
<br />
Estate 2018, è tempo di cambiare. L'Italia, l'Europa, tutto il mondo occidentale sono alla deriva, o meglio si incamminano su una strada che solo chi non ha studiato un minimo la storia non può non vedere. Certo un misero blog non può risolvere molto, ma sempre meglio che stare a guardare.<br />
<br />
Abbiamo il fascismo del XXI secolo e quello del XX che si sono saldati e la sinistra che non esiste più. Una parte è diventata liberale, l'altra si è evaporata, altra ancora è diventata semplicemente di destra. Allora cercherò di approfittare di questo spazio libero per prossime riflessioni, che non si dovrebbero esaurire certo in un post.<br />
<br />
Per prima cosa, credo si dovrebbe riflettere sul fatto che se la sinistra scompare, arriva inevitabile il fascismo, il nazionalismo, il sovranismo come lo si chiama oggi. Ma sono sempre gli stessi: i neri, gli autocrati, chi vuole la società divisa, controllata da sgherri di varia natura, squadracce indipendenti come organi governativi, dove gli imbelli qualunquisti posso sentirsi appagati nella propria mediocrità.<br />
<br />
Ma la sinistra per esistere non può non essere socialista e internazionalista. Il socialismo nazionalista lo conosciamo, come anche il liberalismo. Entrambi ci portano allo stesso punto di arrivo, direttamente o indirettamente. Un socialismo del XXI secolo che dovrebbe per prima cosa ricucire tutte le divisioni del passato, a partire dalla grande scissione degli anni 20. Tra non molto ricorrono i 100 anni delle nascita del PCF (1920) come quella del PCd'I (1921). Le tradizioni, o meglio quello che ne resta in alcuni paesi, socialista e comunista non hanno più senso di dividersi.<br />
Il socialismo del XXI secolo non potrà essere unicamente marxista, ovviamente, dovrà considerare come il mondo è mutato. Il socialismo però deve per prima cosa essere internazionalista e umanista.<br />
<br />
Nel 2018 cento anni dalla fine della prima guerra mondiale, ovvero dove i nazionalismo sfociano inevitabilmente.<br />
<br /><br />Riccardohttp://www.blogger.com/profile/02555905452105814017noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5037454901724979098.post-13846398967219734302015-01-15T21:13:00.002+01:002015-01-15T21:14:28.364+01:00Profili per il Colle<style>
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<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDovQtOJJsELpF4v-wtuvFmHQO5hl5kYsgzY7VKN29UqVO3zORwjbDlJqzdUtffnyg0_108tI9DYP2DrFTkgoHhmcs-o6Qn8VOs-SXdJWGlitTgbMAMZBfVgz26SXtavLfpGCnOGL-Syo/s1600/RomaPalazzoQuirinale.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDovQtOJJsELpF4v-wtuvFmHQO5hl5kYsgzY7VKN29UqVO3zORwjbDlJqzdUtffnyg0_108tI9DYP2DrFTkgoHhmcs-o6Qn8VOs-SXdJWGlitTgbMAMZBfVgz26SXtavLfpGCnOGL-Syo/s1600/RomaPalazzoQuirinale.JPG" height="240" width="320" /></a></div>
<br />
Per
orientarsi nelle prossime elezioni presidenziali, cerco di riassumere quale
“statura” ha in genere un Presidente della Repubblica, a partire dei passati
presidenti. Vedremo poi quanti nel panorama politico hanno caratteristiche
compatibili con questo passato. Questo non significa che devono necessariamente
avere queste caratteristiche, ma che è ragionevole aspettarsi un profilo
analogo. Quanto meno perché quel profilo è indice di quali competenze sono
necessarie per svolgere quel “mestiere”.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br />
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Giorgio Napolitano.</b> Presidente dal 2006
al 2014. In precedenza fu <u>presidente della Camera</u> dal 1992 al 1994 e
ministro dell’Interno dal 1996 al 1998. Prima del 1992 fu sempre
all’opposizione con il PCI (leader dell’ala migliorista), deputato dal 1953
(con alcune pause). Era già senatore a vita dal 2005 quando fu eletto
presidente della Repubblica. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Carlo Azeglio Ciampi.</b> Presidente dal
1999 al 2006. Fu ministro di Tesoro, Bilancio e Programmazione Economica dal
1996 al 1999 e <u>presidente del Consiglio</u> dal 1993 al 1994. In precedenza
fu <u>Governatore della Banca d’Italia</u> dal 1979 al 1993. Entrò per la prima
volta come membro del parlamento nel 2006 come senatore a vita. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Oscar Luigi Scalfaro.</b> Presidente dal
1992 al 1999. Fu <u>presidente della Camera</u> per alcuni mesi nel 1992 prima
di essere eletto presidente della Repubblica. In precedenza fu, tra le altre
cose, ministro dell’Interno dal 1983 al 1987. Entrò in parlamento sin
dall’Assemblea Costituente con la DC nel 1946 e da allora fu sempre
parlamentare. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Francesco Cossiga.</b> Presidente dal 1985
al 1992. Fu <u>presidente del Senato</u> dal 1983 al 1985, <u>presidente del
Consiglio</u> dal 1979 al 1980 e ministro dell’Interno dal 1976 al 1978. Fu
deputato dal 1958 e senatore dal 1983 con la DC.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Sandro Pertini.</b> Presidente dal 1978 al
1985. Fu <u>presidente della Camera</u> dal 1968 al 1976. Eletto all’Assemblea
costituente nel 1946, fu senatore nel 1948 e poi deputato dal 1953 con il PSI
fino alla sua elezione a presidente della repubblica. Partigiano, fu medaglia
d’oro al valor militare, rappresentante del PSIUP nel CNL.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Giovanni Leone.</b> Presidente dal 1971 al
1978. Fu <u>presidente della Camera</u> dal 1955 al 1963, <u>presidente del
Consiglio</u> nel 1963 e 1968. Deputato e poi senatore con la DC dal 1948.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Giuseppe Saragat.</b> Presidente dal 1964
al 1971. Fu <u>presidente dell’Assemblea Costituente</u> dal 1946 al 1947 e
ministro degli Esteri dal 1963 al 1964. Parlamentare sin dall’Assemblea
Costituente, fu tra i fondatori del PSDI di cui fu segretario a più riprese.
Socialista antifascista, passò quasi venti anni in esilio dal 1926 al 1943
quando rientrò per combattere il fascismo, fu arrestato e condivise la cella a
Regina Coeli con Pertini.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Antonio Segni.</b> Presidente dal 1962 al
1964 (quando si dimise in seguito a trombosi celebrale). Fu <u>presidente del
Consiglio</u> dal 1955 al 1957 e dal 1959 al 1960, ministro dell’Interno dal
1959 al 1960 e ministro degli Esteri dal 1960 al 1962 (fu anche ministro di
Difesa, Istruzione e Agricoltura). Eletto all’Assemblea Costituente con la DC,
fu deputato fino all’elezione alla presidenza e senatore a vita dopo le
dimissioni.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Giovanni Gronchi.</b> Presidente dal 1955
al 1962. Fu <u>presidente della Camera</u> dal 1948 al 1955. Eletto deputato
nell’Assemblea Costituente con la DC fu sempre deputato e poi senatore dopo il
mandato presidenziale.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Luigi Einaudi.</b> Presidente dal 1948 al
1955. Ministro del Bilancio dal 1947 al 1948 fu il primo <u>Governatore della
Banca d’Italia</u> nel dopoguerra fino alla sua elezione al Quirinale. Fu
eletto all’Assemblea costituente e senatore liberale. Prima della guerra era
stato senatore del regno dal 1919. Fu tra i senatori che nel 1925 firmarono il
Manifesto degli intellettuali antifascisti di Benedetto Croce. Durante il
fascismo fu esule in Svizzera.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Enrico De Nicola.</b> Presidente dal 1946
al 1948. Era stato <u>presidente della Camera</u> del regno dal 1920 al 1924.
Liberale giolittiano fu deputato dal 1909 fino al 1924 e più volte ministro con
Giolitti e Orlando.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Se
quindi guardiamo gli undici precedenti presidenti della Repubblica, un tratto
comune è quelli di essere stati presidenti di Camera o Senato, presidenti del
Consiglio o<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Governatori della Banca
d’Italia (solo Einaudi fu unicamente governatore e non anche presidente del
Consiglio come Ciampi).</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Guardiamo
quindi chi sono i “papabili”, ovvero quanti hanno almeno una caratteristica del
profilo ed eleggibili (per essere eletti al Quirinale l’età minima è di 50 anni,
ho escluso gli ex-presidenti tuttora in vita). Li elenco in ordine cronologico
decrescente:</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Presidenti del Senato:</b> Pietro Grasso,
Renato Schifani, Franco Marini, Marcello Pera, Nicola Mancino, Carlo
Scognamiglio.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Presidenti della Camera:</b> Laura
Boldrini, Gianfranco Fini, Fausto Bertinotti, Pier Ferdinando Casini, Luciano
Violante, Irene Pivetti.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Presidenti del Consiglio:</b> Mario Monti, Silvio
Berlusconi, Romano Prodi, Giuliano Amato, Massimo D’Alema, Lamberto Dini,
Ciriaco De Mita.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Governatori della Banca d’Italia:</b>
Ignazio Visco, Mario Draghi, Antonio Fazio.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Questa
lista poi si potrebbe restringere di molto. Difficile pensare che Berlusconi
possa essere eletto, come anche che vengano “riesumate” persone che sono state
delle meteore nel panorama politico come, per esempio, Pivetti e Scognamiglio
(qualcuno sa che fine abbiano fatto?). Altri sembrano troppo anziani (ma chissà
…) e alcuni sono stati invischiati in vari scandali (penso a Fazio e Mancino). </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Il
prossimo presidente sarà uno di questi? O sarà un outsider? Per questo dobbiamo
aspettare le prossime settimane. Questa lista ristretta però ci può aiutare a
capire perché certi nomi potranno essere presi in considerazione, perché altri
hanno probabilmente poche possibilità. A mio avviso, visti i compiti di un
presidente che non sono di pura rappresentanza, è preferibile che il presidente
abbia un’esperienza tale che gli consenta di svolgere al meglio questo non
facile lavoro. Non un paludato ma neanche un inesperto. Purtroppo in questi
anni ci sono state molte meteore politiche e fallimenti personali che
ristringono ancora di più la rosa. Il compito non sarà facile. Noi da qui non
possiamo che osservare e sperare.</div>
Riccardohttp://www.blogger.com/profile/02555905452105814017noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5037454901724979098.post-74960949593552919412015-01-11T22:09:00.002+01:002015-01-11T22:09:52.808+01:00Cosa è Voltaire ?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7KE3EAkksB5OVCE-eoPgPVGQJOCBZe74IPam1iXhSxdQQ4fuPf_Z4GZ1JmpeUHtr_jG9SDfzAztg3dh3Hz-8GAiRTKpy9eDRGPQHToGDB_5BRs0tpawedCFBNL7AOpoQq_L9U9p1oHNY/s1600/AduC_002_Voltaire_(1694-1778).JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7KE3EAkksB5OVCE-eoPgPVGQJOCBZe74IPam1iXhSxdQQ4fuPf_Z4GZ1JmpeUHtr_jG9SDfzAztg3dh3Hz-8GAiRTKpy9eDRGPQHToGDB_5BRs0tpawedCFBNL7AOpoQq_L9U9p1oHNY/s1600/AduC_002_Voltaire_(1694-1778).JPG" height="320" width="240" /></a></div>
<br />
Sono appena tornato dalla “marcia repubblicana” di Parigi. Da République a Place de la Nation facendoci tutto Boulevard Voltaire. Simbolicamente proprio in nome di Voltaire, dell’Illuminismo, a Liberté, Egalité, Fraternité, nel 1901 si è aggiunto un quarto valore repubblicano: Laicité. Voltaire, libertà di espressione, libertà di professione religiosa ma anche libertà di critica e di sberleffo. Libertà di bestemmiare anche (come diceva ieri a proposito Jean-Alain Miller su Le Point). <br />
<br />
Ma cosa significa Voltaire per i giovani francesi emarginati? E’ qualcosa di più del nome di una stazione della metropolitana? Emarginati dal sistema scolastico, Voltaire per loro è il segno dell’istituzione che li ha emarginati, che li ha relegati nelle classi per i peggiori, è il normalien, il polytechnicien che ha tutto nella vita semplicemente per essere stato uno studente modello dai 10 ai 18 anni, il bravo bambino per bene, studioso e diligente, che ha fatto quello che gli è stato chiesto di fare, presto e bene. Ha allora vinto un concorso per entrare in una delle grandi scuole della République e la sua vita si è sistemata per sempre. Lui no, lui ha dovuto sempre lottare. E dove erano Voltaire, Rousseau e tutti i paladini della laicità e della République in quei momenti? A prendere un caffè in un bar della capitale, lontani, a lavorare di penna e di matita mentre lui doveva lavorare di notte in un deposito freddo ed inospitale per pochi spicci. Non è quindi una questione solamente di integrazione: l’integrazione è vista non solo come assimilazione ma soprattutto come asservimento. Non è l’assimilazione del figlio (o nipote) di algerini che è diventato agrégé, ma l’asservimento di chi porta le pizze la sera ai giovani agrégés, che nelle scuole di Voltaire, Rousseau e Diderot lava i cessi. <br />
<br />
Sono vittime i terroristi? No, loro sono i carnefici. Carnefici indottrinati da tante falsità e da tanti sofismi. Carnefici che hanno risposto allo stato che li ha emarginati, che li ha classificati ZEP, rispondendo presente al nuovo califfato dell’ISI (sentite cosa dice il terrorista dell’HyperCacher a tal proposito). Carnefici che sono stati nutriti dalla manipolazione dell’ebreo cattivo. <br />
<br />
Ma se veramente si vuole combattere questo terrorismo, non lo si può fare solamente con i controlli dei servizi segreti: non si potranno mettere dieci poliziotti a controllare ogni potenziale terrorista. Non possiamo rispondere con l’asservimento ad uno stato di polizia. Non ho risposte univoche, ma un punto ineludibile è che si riscopra il valore sociale dell’educazione. Educazione non solo come “riuscita scolastica” però. Facile a dirsi, molto più difficile a farsi, ahimé. <br />
<br />
I terroristi, poi, mi sembrano sempre uguali, islamisti o brigadisti. Ma questo non voglio dirlo a parole, lo ha detto meglio di me Brassens. E come dice la canzone (nella traduzione più nota in Italia fatta da De André):<br />
<br />
<i>E voi gli sputafuoco, e voi i nuovi santi </i><br />
<i>crepate pure per primi noi vi cediamo il passo </i><br />
<i>però per gentilezza lasciate vivere gli altri </i><br />
<i>la vita è grosso modo il loro unico lusso </i><br />
<i>tanto più che la carogna è già abbastanza attenta </i><br />
<i>non c'è nessun bisogno di reggerle la falce </i><br />
<i> basta con le garrote in nome della pace </i><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/gwFnbQM4Dts?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<br />
<br />Riccardohttp://www.blogger.com/profile/02555905452105814017noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5037454901724979098.post-40952329281520868452013-08-30T08:41:00.002+02:002013-08-30T08:42:19.446+02:00Nuovo sitoHo deciso di aprirmi un sito personale sulle attività scientifiche, molto spartano ed essenziale. La prima versione è online da ieri sera. Si intitola semplicemente "<a href="http://theochemevry.wordpress.com/">Theoretical Chemistry & Modeling in Evry</a>".Riccardohttp://www.blogger.com/profile/02555905452105814017noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5037454901724979098.post-26939430707635210572013-08-06T11:25:00.001+02:002013-08-06T11:25:35.454+02:00De Gregori e la massa di sinistraChe cosa ha detto di tanto grave De Gregori nell’intervista estiva uscita sul Corriere della Sera lo scorso 31 luglio da aver scatenato una tale ondata di risposte, soprattutto tra il cosiddetto popolo della rete (quello se-dicente di sinistra)? Ha detto forse quello che in molti pensano ma in pochi dicono, o perché non sanno come dirlo o perché pensano che dirlo sia poco ‘corretto’, quasi vergognandosene. Il grande merito di questa intervista è forse stato proprio quello di esser riuscita a mettere nero su bianco il malessere più nascosto di una parte, non so quanto consistente, dell’elettorato ‘storico’ del centrosinistra (storico perché forse non è già più un suo elettorato). Perché forse bisognerebbe iniziare a dire che ad una parte del centrosinistra che sente il “maldipancia” del governo delle larghe intese, ce n’è una che, pur non essendo esaltata da questa situazione, la percepisce come il male minore dopo la sconfitta elettorale e vorrebbe, soprattutto, che si possano mettere a frutto quei paradossi che questa situazione anomala ha generato magari. Era quella parte, silente ma chissà quanto consistente, che già prima delle elezioni non vedeva male un governo post-elettorale fondato sull’alleanza tra il PD e Scelta Civica. Alleanza che tutti pensavano inevitabile, ma che lo stallo al Senato ha reso non sufficiente.<br />
<br />
<a href="http://www.imille.org/2013/08/de-gregori-la-massa-di-sinistra/">(continua su iMille) </a>Riccardohttp://www.blogger.com/profile/02555905452105814017noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5037454901724979098.post-40921936501005527922013-07-25T10:18:00.001+02:002013-07-25T10:18:16.595+02:00L’avanzata frontista incombe sulla Francia<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIwoBlFcNlwwLvJgXUVN0FRX45eRYiKwJvqK2wfM61BBuZw-IC7ZB6S79H_zGspCg-6jQ4kKM7zT9rQVbHUFuqX7frSEMzbwixAV0yniJnKxfpF1XvxWQl0p9DtGB-g_Uc-IhKkqh0Xjs/s1600/Marine-Le-Pen-007.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIwoBlFcNlwwLvJgXUVN0FRX45eRYiKwJvqK2wfM61BBuZw-IC7ZB6S79H_zGspCg-6jQ4kKM7zT9rQVbHUFuqX7frSEMzbwixAV0yniJnKxfpF1XvxWQl0p9DtGB-g_Uc-IhKkqh0Xjs/s400/Marine-Le-Pen-007.jpg" /></a></div>
<br />
<br />
Un segnale preoccupante per la Francia e l’Europa è arrivato alcune domeniche fa da Villeneuve-sur-Lot, una ridente cittadina dell’Aquitania. Questa era, infatti, la circoscrizione elettorale dove era stato ri-eletto deputato nel 2008 Jerome Cahuzac. Di questa circoscrizione era stato deputato dal 1997 al 2002 e poi dal 2010 e dell’omonimo comune era stato anche sindaco dal 2001 al 2012. Jerome Cahuzac era anche il ministro del Budget del governo socialista di Jean-Marc Ayrault finché non è stato travolto da un “piccolo” scandalo finanziario, scandalo che ha nuociuto enormemente sia al governo sia all’immagine del presidente Hollande. In cosa consiste lo scandalo (detto anche “affaire Cahuzac”) è presto detto. Nel dicembre 2012 viene accusato dal giornale Mediapart di frode fiscale e in particolare di avere dei conti all’estero usati per eludere il fisco francese (per le sue attività professionali di medico). Dopo aver negato, e dopo che Hollande e Ayrault avevano annunciato che si fidavano dell’estraneità dichiarata dal proprio ministro, è costretto in marzo ad ammettere la frode fiscale e a dimettersi da ministro. Il 9 aprile viene espulso dal Partito Socialista e rinuncia, sotto la pressione del suo stesso partito e in particolare del presidente dell’Assemblea Nazionale, il socialista Claude Bertolone, a riprendere il suo seggio da deputato (in Francia, infatti, i deputati quando diventano ministri non fanno più i deputati, lasciando il posto ad un “supplente”, ma quando non sono più ministri possono recuperare il proprio seggio).
(continua su <a href="http://www.imille.org/2013/07/lavanzata-frontista-incombe-sulla-francia/">iMille</a>)Riccardohttp://www.blogger.com/profile/02555905452105814017noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5037454901724979098.post-68202337183532591902013-07-18T19:58:00.001+02:002013-07-18T19:58:55.716+02:00Un vero chimico?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_5yd2srjnm_lxwpGLXMbxMGp1Lw-6IeSf1-ync8UqCgGLcBhjhhSwjkOE9SfQdKh6D_O3FDUxBPEWHKR5jKe4xygNkpoghnhcXQP1ND3oXVJnXqtSbA8x3PAAh6TI8Plf-xs4GTdOH6g/s1600/Schermata+2013-07-16+alle+17.52.23.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_5yd2srjnm_lxwpGLXMbxMGp1Lw-6IeSf1-ync8UqCgGLcBhjhhSwjkOE9SfQdKh6D_O3FDUxBPEWHKR5jKe4xygNkpoghnhcXQP1ND3oXVJnXqtSbA8x3PAAh6TI8Plf-xs4GTdOH6g/s400/Schermata+2013-07-16+alle+17.52.23.png" /></a></div>
Ho il mio primo articolo di chimica organica, che uscirà a breve su Tetrahedron Letters. Io ho fatto alcuni semplici conti per convalidare dei meccanismi di reazione proposti, ma vale lo stesso per essere un chimico a tutti gli effetti?<br />
<br />
Si sa che i chimici-fisici non sono proprio dei chimici (poi figuriamoci i teorici ...), ma la chimica organica è quella vera, dove ci si sporca le mani. Certo io ero tranquillamente seduto su una sedia a costruire le molecole e far girare dei conticini, però questo da fuori non si vede! Quindi ho un articolo di chimica organica. Finalmente un "vero chimico"? Riccardohttp://www.blogger.com/profile/02555905452105814017noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5037454901724979098.post-64059380497045196102013-05-13T23:59:00.006+02:002013-05-13T23:59:58.402+02:00Verso il congresso (2)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjicPDfF3s8cAEqdmmLX9tZdWBwVXwvm361vy3u7VyYYn6z4uuMruI2kBm9Nk8l8_wO_Z63ZkeftHDkfDt3LAnfynhKNsTfP6ig6GprKqSehC-RwJ0Kx7apHgJeoJjM5VI5JfbOdD6FqFE/s1600/dc_pci.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjicPDfF3s8cAEqdmmLX9tZdWBwVXwvm361vy3u7VyYYn6z4uuMruI2kBm9Nk8l8_wO_Z63ZkeftHDkfDt3LAnfynhKNsTfP6ig6GprKqSehC-RwJ0Kx7apHgJeoJjM5VI5JfbOdD6FqFE/s400/dc_pci.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<br />
Il senso di un segretario. Qual è ? Spesso viene identificato come il leader e nella visione veltroniana del PD il segretario è leader e quindi candidato premier. Una visione di un PD che non fa alleanze, che nasce per inglobare. Un PD cui però è mancato un organizzatore. Bersani è stato in mezzo al guado. Da una parte visto come il leader, ma dall'altra, per sua stessa ammissione, non come unica punta ma come colui che tiene insieme la baracca. E' rimasto però in mezzo, e quindi né carne né pesce. Né leader carismatico (e lo abbiamo visto), né organizzatore (e anche questo li si è visto).<br />
<br />
Ora è chiaro che un partito ha bisogno di entrambe le figure e che è difficile che un leader carismatico sia un grande organizzatore o comunque qualcuno che tiene le fila delle varie anime, come è difficile che un organizzatore sia un leader carismatico. Nella tradizione della sinistra italiana del dopoguerra il segretario era il leader (Togliatti, Longo, Berlinguer) ma aveva dietro un organizzatore. Un organizzatore che però non doveva tenere conto di troppe anime. Il PCI pur sotto il centralismo democratico aveva delle "anime" ma poche e ben salde intorno alla centralità del suo segretario. La DC invece funzionava diversamente, tante anime, tante correnti, tante visioni del mondo anche molto diverse tenute insieme. Con un segretario che tesseva la fila e poi altri che diventavano primi ministri (l'Andreotti che proprio in questi giorni ricordiamo essere stato sette volte primo ministro non è mai stato segretario del partito), partito che non poteva reggere un segretario-premier (e infatti quando fu primo ministro De Mita la DC fibrillò non poco). Ora il PD se vuole mantenere la sua vocazione plurale (e quindi maggioritaria) forse dovrebbe (paradossalmente) cambiare sistema: avere un segretario che rifletta le anime, che ne faciliti la dialettica per giungere ad una visione politica necessariamente complessa ma non contraddittoria e cacofonica, e un candidato premier che ne sia il leader.<br />
<br />
E se vogliamo vedere a quel Partito Democratico che, piaccia o no, è il riferimento internazionale del PD italiano, ovvero i Democrats americani, questi hanno un chairman e un candidato presidente che non coincidono.<br />
<br />
Se invece si vuole un partito più cementato intorno ad un unico scopo, allora il segretario-leader è un modello migliore. Come sempre, prima di chi, prima di "dieci misure concrete", bisognerebbe capire come il partito vede se stesso e il mondo.Riccardohttp://www.blogger.com/profile/02555905452105814017noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5037454901724979098.post-90262361413715353462013-05-13T00:05:00.000+02:002013-05-13T00:05:25.285+02:00Verso il congresso (1)<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4h65NvY5-hjpEU9Sb5gSxKebDGkhn0eXY3v8jPpPfxMyg3YTNbFWMDF8ah_c_uBH2MVIA74bMC_f8C3q8zL5e5ZisomZ1uiBBQfTwVZIzJedVpPTXJUs_pFgLk4HbOF5WhK0n0KvheHc/s1600/epifani4_650.jpg_415368877.jpg" imageanchor="1"><img border="0" height="211" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4h65NvY5-hjpEU9Sb5gSxKebDGkhn0eXY3v8jPpPfxMyg3YTNbFWMDF8ah_c_uBH2MVIA74bMC_f8C3q8zL5e5ZisomZ1uiBBQfTwVZIzJedVpPTXJUs_pFgLk4HbOF5WhK0n0KvheHc/s400/epifani4_650.jpg_415368877.jpg" width="400" /></a><br />
Con l’assemblea nazionale di ieri si è aperta la strada che porterà al congresso autunnale del Partito Democratico. L’elezione di Guglielmo Epifani a segretario del partito è da cogliersi da una parte con preoccupazione ma dall’altra con speranza. La preoccupazione è principalmente di natura simbolica e pre-giudiziale, data dalla provenienza di Epifani, inutile nasconderlo. La fusione tra CGIL e il partito del centro-sinistra non fa bene a nessuno e soprattutto, oggi, al partito. E’ vero che la visione che si ha nella vulgata della CGIL (che è in questi mesi soprattutto quella della FIOM di Landini) non rappresenta la realtà del sindacato stesso. Però è anche vero che una parte consistente (forse la più consistente) dell’elettorato del PD proviene da lavoratori dipendenti e pensionati, quindi da quella fascia socio-economica che è rappresentata dai sindacati tradizionali. Se quindi il significato della scelta dell’ex segretario generale della CGIL, è quello di ripiegarsi sul proprio elettorato tradizionale, non possiamo essere ottimisti. E ripeto, non per la categoria socio-economica (a cui poi, tra l’altro, posso anche dire di appartenere, anche se in un altro stato), né perché ho nulla contro la CGIL, ma per l’atto di rifugiarvisi, dello scegliere come segretario il simbolo di quell’organizzazione il cui giusto ruolo è di difendere le conquiste politico-sociali del proprio zoccolo duro elettorale. Potrebbe sembrare anzi logico, ma è un simbolo di difesa, di chi è all’angolo e si affida alla sicurezza del proprio “elettorato sicuro” o quantomeno percepito come sicuro.<br />
<br />
Però si può vedere il lato positivo della scelta. Quello di affidarsi all’esperienza organizzativa della CGIL. L’organizzazione del PD, diciamolo, è stata in questi sei anni di vita totalmente assente. Basata sui personalismi e senza nessuna struttura che trascenda i rapporti diretti per il bene di un organismo più grande. Il sindacato italiano è forse l’ultima struttura della sinistra organizzata. E, infatti, di organizzazione ha parlato Epifani nel suo intervento di Roma. Organizzazione del partito e organizzazione del congresso. Speriamo.
<br />
<br />
Voglio chiudere queste prime note di avvicinamento al congresso che inauguro oggi con un secondo segnale positivo dato da Epifani. Che il congresso sia un congresso dove si capisca cosa è il centro-sinistra oggi, che si parta dalla realtà, dall’analisi della realtà sociale, economica, internazionale, per discutere la linea. E che i nomi siano una conseguenza e non una premessa. Se diventerà un congresso come nel 2009, ovvero unicamente basato sul candidato segretario e sulla lista della spesa (i programmi) di ogni candidato sarà una seconda (e forse ultima) occasione mancata. Perché ridurre la politica ai “programmi” (che è il metodo grillino) è la fine della politica e della visione che è la pre-condizione da cui discendono le azioni e quindi la distinzione tra le famiglie politiche. E oggi non mancano i motivi e gli spunti per iniziare una discussione seria che parta dai principi primi del senso della sinistra. Non solo rimettendo al centro il cuore dell’essere di sinistra (ovvero quello che oggi ricordava Giuliano Amato, volere una società dove anche il figlio di chi sta sotto con il merito può arrivare dove sta il figlio di chi sta sopra) ma ricontestualizzando la crisi italiana ed europea in un mondo che cambia, in rapporti economici e produttivi diversi da quelli non solo degli anni 70 ma anche degli anni 90.
<br />
<br />
Ecco, usiamo un congresso per guardare con occhio critico concetti “naturali” come quelli di produttività, risorse, industrializzazione e ricordarci come tante conquiste sociali derivano da quel modello produttivo che muta in un mondo diverso.
<br />
<br />
Se il PD parlerà di questo e non di un candidato contro l’altro, un gruppo contro l’altro, allora avrà usato questo momento forte del congresso per fare del bene a sé e all’Italia. Altrimenti forse neanche esisterà più, o sarà veramente uno zombie come vorrebbe l’ex comico genovese. Epifani sembra rendersi conto di questo. Almeno questo è un buon inizio. Speriamo.
Riccardohttp://www.blogger.com/profile/02555905452105814017noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5037454901724979098.post-46175627213057075642013-05-07T23:51:00.002+02:002013-05-07T23:51:21.514+02:00Andreotti, l'anti-divo<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjn2DT2a8LnFNSt15fk_mkrSfjzcLOz5X9kCj7e4MYPrQAW7x_ucA19FIknCGvof-PaF79XlLOh4_Q9fJPINjySsFKCvKzDeouAM_MB0e3GzG67jnm_mULX6GdPbq2QyVWcMPn7bsgnFL8/s1600/Andreotti-Il-diavolo-delle-metafore_h_partb.jpg" imageanchor="1"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjn2DT2a8LnFNSt15fk_mkrSfjzcLOz5X9kCj7e4MYPrQAW7x_ucA19FIknCGvof-PaF79XlLOh4_Q9fJPINjySsFKCvKzDeouAM_MB0e3GzG67jnm_mULX6GdPbq2QyVWcMPn7bsgnFL8/s400/Andreotti-Il-diavolo-delle-metafore_h_partb.jpg" width="400" /></a><br />
<br />
Ieri è morto Giulio Andreotti, e subito sono iniziate lodi e critiche (per non parlare delle ingiurie, di cui si farebbe volentieri a meno) su quello che è stato indubbiamente uno degli attori principali della vita politica italiana. Figura centrale, soprattutto, in quel lungo periodo che va dagli anni sessanta alla prima metà degli anni novanta, fu ben sette volte presidente del consiglio, anche se per un totale di circa sette anni e mezzo, e sempre in primo piano nei governi della Repubblica. Il rappresentante classico di quella stabilità sostanziale della Prima Repubblica che si celava dietro una formale instabilità, che ben incarnava il senso costituzionale del Presidente del Consiglio dei Ministri (senso che è ancora formalmente lo stesso nella Costituzione Italiana).<br />
<br />
(<a href="http://www.imille.org/2013/05/andreotti-l-anti-divo/">continua su iMille</a>)Riccardohttp://www.blogger.com/profile/02555905452105814017noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5037454901724979098.post-47149636571674963932013-04-23T20:49:00.002+02:002013-04-23T20:49:34.071+02:00Napolitano e la rotta del governo“Sulla base dei risultati elettorali – di cui non si può non prendere
atto, piacciano oppur no – non c’è partito o coalizione (omogenea o
presunta tale) che abbia chiesto voti per governare e ne abbia avuti a
sufficienza per poterlo fare con le sole sue forze. Qualunque
prospettiva si sia presentata agli elettori, o qualunque patto – se si
preferisce questa espressione – si sia stretto con i propri elettori,
non si possono non fare i conti con i risultati complessivi delle
elezioni. Essi indicano tassativamente la necessità di intese tra forze
diverse per far nascere e per far vivere un governo oggi in Italia”.<br />
<br />
continua su <a href="http://www.imille.org/2013/04/napolitano-la-rotta-del-governo/" target="_blank">iMille</a>. Riccardohttp://www.blogger.com/profile/02555905452105814017noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5037454901724979098.post-71510886913584053842013-03-19T23:03:00.003+01:002013-03-19T23:16:24.877+01:00"Rapporto morale"<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNZnSnIcaHB0aYq5aCjbZEC1ICx9nJ8omu_o114LTvQwYFwduSOkNgXHDD7VidYSlzvOHxNhL1J0w1zqW8hLsVbWJEJr76lxnrENfSR2BMIeGA-SwuiZmMIZGg7GI0rvfxSeWxJK0lZiI/s1600/Torre_Eiffel_(Las_Vegas).jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="265" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNZnSnIcaHB0aYq5aCjbZEC1ICx9nJ8omu_o114LTvQwYFwduSOkNgXHDD7VidYSlzvOHxNhL1J0w1zqW8hLsVbWJEJr76lxnrENfSR2BMIeGA-SwuiZmMIZGg7GI0rvfxSeWxJK0lZiI/s400/Torre_Eiffel_(Las_Vegas).jpg" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<i>Ieri, alla scadenza del mandato del segretario politico del circolo PD Parigi, si è svolta l'elezione per il rinnovo delle cariche. Compiuto questo lungo mandato, iniziato nel gennaio 2009, ho lasciato a nuovi e più motivati democratici. Tanto per capire quanto volubile sia l'Italia, in questo breve periodo ho visto passare due governi (Berlusconi, Monti) e tre segretari del PD (Veltroni, Franceschini, Bersani). Seguendo la regola delle Assemblee Genereali (AG) francesi, in qualità di presidente ho aperto la serata con un breve intervento, chiamato appunto "rapporto morale" che riporto di seguito. Ma i miei pochi lettori possono stare tranquilli, non mi ritiro a vita privata ...</i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<br />
<br />
Questo <i style="mso-bidi-font-style: normal;">rapporto morale</i> annuale che mi sto
accingendo a tenere come Presidente dell’Associazione Democratici Parigi e del
Circolo PD Parigi assume, per me, un valore diverso. Perché sarà il mio ultimo
come presidente dell’Associazione e del Circolo. E’ venuto il momento di
rinnovare le cariche e, come avevo annunciato già dall’autunno, non chiederò di
rinnovare il mio mandato di presidente. I motivi sono tanti e dipendono sia da
motivi locali sia nazionali sia, soprattutto, personali. E non credo siano poi
interesse per molti.</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
Passo quindi
oltre e vorrei essere breve, proponendo alcuni spunti che spero potranno
indurre ad una qualche riflessine, spunti nati soprattutto dall’ultimo anno di
attività. Spero di poter dare così il mio contributo per aiutare la navigazione
nel futuro, che non sarà facile, vista la situazione politica in Italia e in
Europa. Ma non voglio tediarvi con un lungo discorso. Proverò ad essere breve e
mi limiterò a condurre un ragionamento usando quattro semplici parole.</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">1. Hybris</b>. Pensare di essere i
migliori, diversi, unici. Superiori ad altri e quindi perdere la testa per la
propria tracotanza. E’ la <i style="mso-bidi-font-style: normal;">hybris</i>
anche di chi si sente puro e immacolato. Ma la politica, come qualsiasi nostra
attività sociale, dal luogo di lavoro al condominio, è sporcarsi le mani. Ho
letto da qualche parte : ‘La giustizia non è il diritto, non è la legge, perché
mentre la legge è uguale per tutti, la giustizia incontra l’altro nella sua
singolarità e nella sua differenza.’ Chi si sente puro non ha occhi per capire
il mondo, resta nella sua torre ad emanare editti assoluti e terribili.
Cerchiamo di guardare e, per quello che possiamo, agire nel mondo che ci
circonda spinti da ideali come Giustizia e Onestà, ma non confondendo la legge
con la Giustizia, i regolamenti con le Regole; cerchiamo di non confondere un
principio, che come tale è irraggiungibile nei fatti, con l’intransigenza che
facilmente accompagna l’attuazione assoluta di un principio assoluto, intransigenza
che non solo è lontana dal principio, ma, mentre ci fa credere di portarci
molto vicino al principio, ce ne allontana. E’ la tracotanza che può farci
perdere nel senso morale dell’azione politica. Un tema molto scivoloso e molto
più difficile di quanto potrebbe sembrare. Come abbiamo provato con difficoltà
a barcamenarci tra questi difficili scogli non lo so. Sarà ad ognuno di noi
provare a rifletterci. E cercare di tenerlo a mente per il futuro.<br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">2. Società Civile</b>. Guardiamo come anche
al livello nazionale le associazioni si sono trasformate : da parallele
alla politica, da luogo dove si agisce nella società per la società e per l’azione,
a qualcosa di molto più commisto con il potere. Questa commistione è
parzialmente un elemento positivo che ci dovrebbe anche far riflettere su
possibili strumentalizzazioni dell’azione sociale a fini personali. Se abbiamo
parlato e visto usare partiti come taxi, rischiamo forse nel futuro prossimo di
trovarci con associazioni usate come taxi. E dall’eccesso di professionismo
della politica si rischia di passare all’altro eccesso di ‘uno vale uno’, che
mi sembra piuttosto “uno vale l’altro”, all’improvvisazione, alla banalità del
cittadino. Poi ho paura che si rimpiangeranno tra non molto le ‘intelligenze
irpine’. Non è facile proteggersi dalla scure della semplificazione, dal
manicheismo inevitabile che si manifesta quando si esasperano e si esagerano i
sensi delle cose e delle parole. Quando si è esasperati poi inevitabilmente si
esaspera. Quando la società è in crisi si cercano facili capri espiatori. A
volte non del tutto incolpevoli, lungi da me difendere certa classe politica,
ma questa andrebbe sostituita con una classe politica parimenti (se non più) professionale,
abile, consapevole. E il venire da un’associazione, da una parte di realtà non
è detto che sia a priori garanzia. Gli ultimi venti anni dovrebbero avercelo
insegnato.<br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">3.Sirene</b>. Sono le sirene della
« democrazia diretta » e i subdoli pericoli che ne sono celati.
Guardiamo la storia dell’uomo, senza la superiorità supponente di uomini di un
presente inopinatamente diverso. Guardiamo i « cittadini
Robespierre », i plebisciti napoleonici o gaullisti, il popolo e il
peronismo, guardiamo qual è il risvolto dell’appellarsi direttamente al popolo
senza la fatica delle mediazioni. Ecco, la fatica, lo studio, sono il contrario
del tutto e subito, malattia che sembra essersi istallata in modo sempre più
stabile e preoccupante nella vita pubblica italiana, dal piccolo al grande. Le
riflessioni, gli studi, il saper attendere, preamboli inevitabili per azioni
durature, sono faticose e l’impazienza dell’infinito presente non sembra
volerle ammettere. Per questo bisogna avere il coraggio di saper aspettare, di
‘saltare un giro alle elezioni’ o di passare la mano, di guardare la realtà con
occhio più distaccato, meno presi dalle contingenze. Lo stato di perenne
urgenza, l’emergenza assurta a sistema, non sono condizioni che possono far nascere
qualcosa di stabile e positivo. Dovremmo saperlo bene. Basta studiare la storia
del passato recente o remoto. Basta scorrere le righe di chi prima di noi si è
trovato in situazioni analoghe.<br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">4.Europa</b>. La politica italiana,
l’abbiamo capito, purtroppo, è un navigare a vista di mese in mese, di
settimana in settimana. Ci perdiamo a volte in ipotesi e complotti, in scenari
e scandali. Ma dovremmo forse ritornare, ripensare ognuno di noi, il senso
della nostra azione politica qui all’estero. Sarà sicuramente un senso diverso
per ciascuno di noi. Una motivazione sicuramente importante, che è stata una
delle motivazioni fondanti il circolo, è quella legata all’Europa. Spinti da un
bisogno di politica come espressione tangibile di una cittadinanza europea ci
siamo messi qui a fare politica per il PD all’estero. Cerchiamo perciò di
uscire dalle piccole beghe italiane, e usiamo la nostra posizione favorevole
per dare il nostro contributo alla creazione di uno spazio politico europeo. Le
possibilità non ci mancano, con il PS e gli altri partiti socialisti europei
qui presenti sta già cominciando un cammino che ci porterà alle prossime
elezioni europee del 2014. Cerchiamo di farne un momento di costruzione di una
coscienza politica socialista europea, ricordando (come ce lo ricorda la
bocciatura del bilancio da parte del parlamento europeo) che non ci vuole meno Europa
ma più democrazia in Europa e pedagogia sull’Europa.</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
Chiudo qui e
faccio gli auguri al prossimo segretario, ne avrà bisogno per navigare in una
stagione politica che non sarà facile né, temo, entusiasmante.</div>
<br />Riccardohttp://www.blogger.com/profile/02555905452105814017noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5037454901724979098.post-4593097516722452452013-02-22T10:21:00.000+01:002013-02-22T10:21:53.920+01:00Università e Ricerca nel progetto del PDLunedì a Napoli è stato presentato il progetto del PD su Università e Ricerca, <a href="http://www.partitodemocratico.it/doc/250697/litalia-giusta-universit-e-ricerca-per-ripartire.htm"> programma</a> che si può trovare (e scaricare) in rete.<br />
<br />
Il tema dell’Università e della Ricerca non è marginale nell’idea di Italia che mostra avere il Partito Democratico, come lo prova anche la grande attività di Marco Meloni e Maria Chiara Carrozza, rispettivamente responsabile nella segreteria e presidente del Forum su Università e Ricerca del partito. I due infatti, da soli o insieme, stanno girando l’Italia e non solo (si sono recati anche a Parigi, Bruxelles, Londra e Monaco di Baviera per incontrare tanti italiani all’estero che lavorano nelle università e nei centri di ricerca d’Europa), per spiegare come e perché il PD vuole dare centralità all’insegnamento universitario e alla ricerca.<br />
<br />
Il programma presentato brevemente nel 2011 (ne abbiamo parlato in un precedente<a href="http://www.imille.org/2011/11/universita-e-ricerca-nelle-proposte-del-pd/"> articolo</a>
) è ora espanso e approfondito. Si parte da una constatazione, non solo
sul numero di iscritti, ma soprattutto su quanti sono beneficiari di un
aiuto: troppo pochi perché lo studio universitario sia veramente un
diritto. Rilanciare il diritto allo studio è infatti una delle
preoccupazioni principali. Ma più in generale ‘invertire la rotta’ è la
parola centrale del documento. Invertirla sul modo di garantire il
diritto allo studio ma non tanto quanto principio astratto (o peggio
terribilmente concreto nell’inutile e dannoso ‘diritto al diploma’) ma
perché si è consapevoli che l’idea per cui “non serve la laurea per fare
le scarpe” è alla base della spirale economico-industriale (perché
spirale culturale) in cui sta affossando l’Italia, il suo sistema
produttivo e più in generale la società. Traspare, finalmente, la
consapevolezza che l’Università del presente in Europa è ben diversa
dall’Università italiana dei ‘dottori’, o meglio dell’Università di
élite, e perciò bisogna fare proprio il senso dell’Università di massa,
che non esclude differenziazioni, al contrario: ‘dobbiamo scoprire la
differenziazione: l’università che forma un ampio numero di laureati non
è più la stessa di cinquant’anni fa’. <br />
<br />
(continua su <a href="http://www.imille.org/2013/02/universita-ricerca-nel-progetto-del-pd/">iMille</a>)Riccardohttp://www.blogger.com/profile/02555905452105814017noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5037454901724979098.post-41075856938358128952013-02-12T19:00:00.002+01:002013-02-12T19:00:51.647+01:00Io sono qui<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKUpwDQL2fxyIPuZk0K6rm8_7MZnlKUXoL54EIhyDny5-m7mmUYtEcw5gXmyNeIIB3HmxdOStPcpqtU7PGDXA97H2ezX9ewOmQCovR4Tus_M_N2jaKz6rgUA3gVLEYSBdAVk3VCIhhvqw/s1600/Schermata+2013-02-12+a+18.50.29.png" imageanchor="1" style="margin-left:1em; margin-right:1em"><img border="0" height="257" width="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKUpwDQL2fxyIPuZk0K6rm8_7MZnlKUXoL54EIhyDny5-m7mmUYtEcw5gXmyNeIIB3HmxdOStPcpqtU7PGDXA97H2ezX9ewOmQCovR4Tus_M_N2jaKz6rgUA3gVLEYSBdAVk3VCIhhvqw/s400/Schermata+2013-02-12+a+18.50.29.png" /></a></div>
<a href="http://politiche2013.voisietequi.it/risultato/f8a6265c52521a988bed29910c56109b/">Pieno PD</a>, manco a farlo apposta ... Riccardohttp://www.blogger.com/profile/02555905452105814017noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5037454901724979098.post-79467675988072740592013-01-26T00:47:00.002+01:002013-01-26T00:47:46.793+01:00Martedì 29, ore 19:30 a ParigiMartedì 29, alle 19:30 presso la sezione PS del 2° arrondissement si discuterà di Università e Ricerca con Maria Chiara Carrozza, <a href="http://www.garavini.eu/">Laura Garavini</a>, Elio Carozza, Francesco Cerasani e Marco Meloni.<br />
<br />
Penso che sia un'ottima occasione per vedere quali sono le idee del PD sull'argomento.
<br /><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMmADVR5WYGYNnPWX0oziM3cBOZkQlqktsxX7avOvCfklrZBD-wsssmtpspxMiOtT1vFhZzB6CSI5R0rxhg-cpD1y-YTLBF3WUo_6pwiYDcNU3FklD2HZ2WDcwJytQl4BJICHQmDPVuvI/s1600/CarrozzaGaraviniCerasani%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left:1em; margin-right:1em"><img border="0" height="400" width="283" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMmADVR5WYGYNnPWX0oziM3cBOZkQlqktsxX7avOvCfklrZBD-wsssmtpspxMiOtT1vFhZzB6CSI5R0rxhg-cpD1y-YTLBF3WUo_6pwiYDcNU3FklD2HZ2WDcwJytQl4BJICHQmDPVuvI/s400/CarrozzaGaraviniCerasani%25281%2529.jpg" /></a></div>
Riccardohttp://www.blogger.com/profile/02555905452105814017noreply@blogger.com0