venerdì 22 febbraio 2013

Università e Ricerca nel progetto del PD

Lunedì a Napoli è stato presentato il progetto del PD su Università e Ricerca, programma che si può trovare (e scaricare) in rete.

 Il tema dell’Università e della Ricerca non è marginale nell’idea di Italia che mostra avere il Partito Democratico, come lo prova anche la grande attività di Marco Meloni e Maria Chiara Carrozza, rispettivamente responsabile nella segreteria e presidente del Forum su Università e Ricerca del partito. I due infatti, da soli o insieme, stanno girando l’Italia e non solo (si sono recati anche a Parigi, Bruxelles, Londra e Monaco di Baviera per incontrare tanti italiani all’estero che lavorano nelle università e nei centri di ricerca d’Europa), per spiegare come e perché il PD vuole dare centralità all’insegnamento universitario e alla ricerca.

Il programma presentato brevemente nel 2011 (ne abbiamo parlato in un precedente articolo ) è ora espanso e approfondito. Si parte da una constatazione, non solo sul numero di iscritti, ma soprattutto su quanti sono beneficiari di un aiuto: troppo pochi perché lo studio universitario sia veramente un diritto. Rilanciare il diritto allo studio è infatti una delle preoccupazioni principali. Ma più in generale ‘invertire la rotta’ è la parola centrale del documento. Invertirla sul modo di garantire il diritto allo studio ma non tanto quanto principio astratto (o peggio terribilmente concreto nell’inutile e dannoso ‘diritto al diploma’) ma perché si è consapevoli che l’idea per cui “non serve la laurea per fare le scarpe” è alla base della spirale economico-industriale (perché spirale culturale) in cui sta affossando l’Italia, il suo sistema produttivo e più in generale la società. Traspare, finalmente, la consapevolezza che l’Università del presente in Europa è ben diversa dall’Università italiana dei ‘dottori’, o meglio dell’Università di élite, e perciò bisogna fare proprio il senso dell’Università di massa, che non esclude differenziazioni, al contrario: ‘dobbiamo scoprire la differenziazione: l’università che forma un ampio numero di laureati non è più la stessa di cinquant’anni fa’. 

(continua su iMille)