domenica 26 settembre 2010

Juventus - Cagliari 4 - 1

Una bella gara, giocata a viso aperto da entrambe le squadre. Dopo un inizio equilibrato, con il Cagliari che reagisce bene allo svantaggio e pareggia, poi la Juventus prende il controllo del gioco e riesce a dilagare. Krasic va forte ma con più ordine a centrocampo come questa sera è più utile alla causa. Un periodo altalenante. Si vedrà tra qualche giornata se i bianconeri riusciranno a mantenere questa compattezza anche con squadre.

Storari 6.5. Puntuale quando serve.

Grygera 6. Presidia la fascia senza troppo fare.

Bonucci 5.5. Segna ma in difesa è da brividi.

Rinaudo 6. A sinistra basta difendere. Buon esperimento.

Chiellini 5.5. Anche lui meno difende meglio è. Da rivedere anche come terzino sinistro.

Melo 6. Un po' nervoso quando è nella sua area di rigore, più sciolto in mezzo al campo e quando si propone in avanti.

Krasic 8. Devastante.

Aquilani 7. Con lui il centrocampo acquista ordine. Fondamentale per il dominio bianconero.

Pepe 6.5. Esce alla distanza. La tecnica non la si impara, ma quando ci mette intensità riesce a far bene.

Amauri 6.5. Lotta dentro l'area e fa benissimo da sponda.

Iaquinta 6.5. Davanti è sempre in agguato. Non molla mai. Spreca un'occasione enorme sparando in faccia ad Agazzi.

Del Piero 6. Entra a partita fatta. Deve solo mantenere un vantaggio enorme.

Legrottaglie 5.5. Neanche lui sembra troppo attento in difesa.

Sissiko s.v.

Del Neri 7. Le azzecca tutte. Fuori Del Piero punta su attaccanti fisici e un centrocampo di qualità. La difesa non va, ma avendo questo materiale l'unico modo è dominare a centrocampo. Ci riesce e fa sua meritatamente la partita.
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Agazzi 6.5. Ne para tante, ne prende tanti.

Perico 5. Spaesato.

Canini 5.5. Lotta in area per tutti i 90 minuti. Ma quattro gol sono troppi.

Astori 5.5. In affanno anche lui.

Agostini 5. Surclassato sulla fascia.

Lazzari 6. Due assist due gol. Meglio quando attacca che quando difende. E si vede.

Cossu 5. Troppo lezioso. Gira a vuoto.

Nainggolan 5. Dovrebbe condurre il centrocampo rossoblu. Non ci riesce.

Biondini 5. Troppi errori nei fondamentali. Spaesato.

Acquafresca 5. Sempre in ritardo. Inutile.

Matri 6.5. E' l'ultimo a mollare. Da solo fa ballare la difesa bianconera, con una doppietta e tante azioni pericolose.

Nené 6. Sostituisce uno spento Cossu e mette un po' di brio.

Laner 5. Pochi si ricorderanno della sua partita.

Pisano 6. Contiene per quel che può anche se quando entra bisognerebbe rimontare.

Bisoli 5.5. Non trova il bandolo della matassa a centrocampo dove si gioca la partita. Da ex centrocampista si mangerà le mani. Poi cambi indispensabili ma non cambia il risultato.

Cesena - Napoli 1 -4

Napoli domina nel primo tempo ma senza rendersi mai pericoloso, così nella ripresa il Cesena osa di più e viene premiato con il gol. Poi con Gargano e Cavani (non a caso nazionali arrivati quarti nella coppa del mondo) il Napoli continuando a dominare riesce ad essere più pericoloso, pareggiare e poi dilagare.

Antonioli 6.5. Salva il risultato tante volte. Troppe e non può arrestare la goleada finale.

Von Bergen 5.5. Balla molto anche se finché in campo la difesa regge.

Pellegrino 5. Travolto.

Nagatomo 5.5. Sicuramente meglio quando attacca che quando difende.

Appiah 6. Un riferimento per il centrocampo del Cesena. Uno dei pochi quest'oggi.

Colucci 5.5. Perso.

Schelotto 6. Timido nel primo tempo, si scatena ad inizio ripresa e propizia il gol. Poi troppo nervoso.

Ceccarelli 5. Quando entra Cavani non capisce più nulla.

Giaccherini 5. Non pervenuto.

Parolo 6. Ordinato e premiato dal gol.

Bogdani 5. Mai servito dai compagni. Troppo isolato non trova il gioco di sponda che sarebbe necessario.

Lauro 5. Gli avversari gli passano intorno come fulmini.

Caserta 5. Non regge il ritorno del Napoli.

Malonga s.v.

Ficcadenti 5.5. Difende bene un tempo e ha il coraggio di voler vincere la partita nella ripresa. Poi però non riesce ad evitare il ritorno del Napoli e la goleada.

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De Sanctis 6. Puntuale quelle poche occasioni in cui è chiamato.

Aronica 5.5. Troppo nervoso rischia molto.

Dossena 6.5. Non molla mai, sempre dinamico e nel vivo dell'azione.

Cribari 6. Gestisce la difesa con ordine.

Campagnaro 6.5 Tosto.

Zuniga 7. Una spina nel fianco destro. Può essere devastante.

Pazienza 6. Macina del centrocampo senza però troppo brillare.

Yebda 6. Senza infamia e senza lode.

Sosa 5. Poco pericoloso e troppo prevedibile.

Hamsik 6.5. Il più pericoloso dei suoi nel primo tempo.

Lavezzi 7. Non riesce a fare gli scambi che sa nel primo tempo, scatenato nel secondo.

Cavani 7.5. Poco da dire: entra e il Napoli fa quattro gol. Doppietta per lui.

Gargano 7. Un incrocio dei pali pazzesco e luce a centrocampo oltre a lottare come sempre.

Cannavaro 6.5. Bene ad evitare di sbilanciare troppo la squadra.

Mazzarri 6. Mette una formazione timida, forse per far riposare qualcuno. Quando poi c'è bisogno cala il poker d'assi e viene premiato. Nervoso viene espulso per delle inutili proteste.

sabato 25 settembre 2010

Milan - Genoa 1 - 0

Vittoria di misura ma infine meritata per il Milan che non prende gol, e questo è già molto, anche se nel primo tempo dietro ballano parecchio e si ha sempre l'impressione che se attaccata la squadra è molto perforabile. Nel primo tempo il Milan pericoloso in contropiede e sulle percussioni di Gattuso (uno dei pochi dinamici), mentre il Genoa sembra poter prendere in mano la partita. Nel secondo gol a freddo del Milan con un lancio lungo di Pirlo arpionato da Ibrahimovic. Il Milan a quel punto riesce ad addormentare la partita e il Genoa si spegne.

Abbiati 6. Un quasi autogol e un parata che salva il risultato sul finire del primo tempo. Disoccupato nel secondo tempo.

Antonini 5. Dinamico ma non azzecca un passaggio e si fa saltare troppo facilmente. Non basta essere giovani per essere dei bravi terzini.

Nesta 6. Fatica molto in mezzo alla difesa. Regge il primo tempo, contiene meglio nel secondo.

Thiago Silva 5.5. Troppo impreciso e impaurito. E il Genoa non è il Real Madrid.

Pirlo 5.5. Un primo tempo di inutili lanci lunghi. Nel secondo azzecca il primo lancio e comincia a giocare a pallone.

Gattuso 7. Cuore, polmoni, dinamicità, intensità. Vicino ad un gol che avrebbe meritato.

Abate 5.5. Timido, si limita a contenere.

Boateng 5. Si agita ma per lo più sbaglia. In fase involutiva.

Robinho 6. Cerca i movimenti giusti. A tu per tu con il portiere sbaglia una grande occasione.

Ronaldinho 5.5. Qualche passaggio illuminante ma non salta mai il difensore.

Ibrahimovic 6. One chance one gol. Lo pagano per questo. Il minimo sindacale e nulla più.

Flamini. 6. Entra per mantenere il risultato e questa volta non si fa sopraffare. Rischia anche di segnare il gol del 2-0.

Seedorf. 6. Qualche buona fiammata nei 20' finali che gioca.

Allegri 5.5 Sugli uomini da mettere in campo può limitatamente a quello che ordina il padrone di casa. Prova a puntare su terzini giovani e sulla grinta di Gattuso. Ricambiato dal secondo, i primi non sono all'altezza. Viene salvato da un lancio di Pirlo che Ibrahimovic insacca. Per il resto il Milan non impone alcun gioco. Riesce almeno a non farsi riprendere come con la Lazio.

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Eduardo 6.5. Decisivo nel primo tempo, fuori posizione sul gol vittoria del Milan.

Rafinha 6. Inizia bene, dalla sua parte si lotta molto soprattutto nel primo tempo. Dopo si addormenta come la partita.

Ranocchia 6. Puntuale negli anticipi, gli scappa una volta Robinho e una Ibrahimovic (insieme a Dainelli).

Dainelli 6. Come Ranocchia tiene tutto un tempo e viene fulminato all'inizio del secondo. Poi tiene la posizione cercando di colpire in area avversaria ma senza riuscirci.

Criscito 6.5. Presidia bene la zona sinistra, sia quando gioca più avanti, sia quando passa in difesa.

Chico 6. Come difensore non è un fenomeno, ma rischia di portare in vantaggio il Genoa alla fine del primo tempo. E sarebbe stata tutt'altra partita.

Mesto 6. Inizia bene, ma poi quando dovrebbe stringere si perde.

Kharja 6. Ordine a centrocampo ma anche qualche leziosità di troppo.

Veloso 6.5. Tecnica e intensità.

Palacio 6.5. Dalla sua parte si gioca tutto il primo tempo e lui è bravo a bloccare il Milan e a penetrare sulla fascia. In calando nella ripresa e con lui i pericoli rossoblu.

Toni 6. Tiene in apprensione la difesa rossonera e gioca bene di sponda. Non riesce però né a segnare ne a far segnare.

Sculli 5. Entra per dare brio in attacco e gol. Latitante.

Milanetto 6. Lottatore di centrocampo.

Rudolf s.v.

Gasperini 5.5. Mette un Genoa in campo senza paura e nel primo tempo sembra poter andare in vantaggio prendendo il pallino del gioco. Nel secondo il Genoa cala e non imbrocca i cambi.

giovedì 23 settembre 2010

Juventus - Palermo 1 -3

Se la Juventus con questa partita doveva rilanciarsi non è stata la serata giusta. Colpita a freddo dal Palermo non riesce a trovare il pareggio anche perché nel primo tempo tranne Krasic e Del Piero sono pochi a fare qualcosa in avanti, anche perché gli attaccanti rosanero tengono sempre in apprensione la difesa bianconera. Nel secondo tempo Del Neri cerca di cambiare, levando giustamente Quagliarella ma poi senza Del Piero e senza dei terzini capaci a crossare è difficile recuperare. E il Palermo dilaga.

Storari 5.5. Tre gol e un palo che lo trovano troppo impreparato. Prende solo i tiri più facili.

Grygera 5. Se questo è un terzino.

Bonucci 5. Bucato dall'attacco del Palermo che lo fa impazzire.

Chiellini 5. Chi l'ha visto? E poi solo inutili lanci lunghi nel vuoto.

Motta 5. All'altezza di Grygera. Eppure da quel lato basterebbe difendere. Gli entrano i cross quando oramai è troppo tardi.

Marchisio 6. Messo a fare il mediano non può evitare da solo il tracollo della difesa.

Pepe 5. Non attacca e non difende. Giustamente esce dopo un tempo. Perché è entrato sarebbe la domanda. Anzi perché l'hanno fatto traslocare da Udine?

Krasic 6.5. Inizia fortissimo, l'unico a correre e saltare l'uomo. Poi cala ma è ancora pericoloso nel finale.

Melo 5.5. Non fa danni, che già è qualcosa. Si limita a galleggiare.

Del Piero 6.5. L'unico che porta pericoli alla porta rosanero nel primo tempo. Nel secondo è ancora uno dei più attivi nei quindici minuti iniziali che gioca.

Quagliarella 4. Un tempo inesistente. Un fantasma che non sa come orientarsi. Forse inizia a pentirsi di averl lasciato casa per Torino.

Iaquinta 6. Grintoso anche se troppo statico. Non molla mai e viene premiato dal gol.

Amauri 6. Fa la boa nel centro dell'area ed è sempre pericoloso di testa. Purtroppo non basta anche perché i cross giocabili sono molto pochi.

Aquilani 5. Dovrebbe dare ordine e razionalità invece è invisibile.

Del Neri 5. Certo gli attori sono quelli che sono, ma a parte lanciare Krasic a destra, sperare in una giocata di Del Piero e dire di fare cross alti (ancorché andrebbero fatti bene) quando inserisce due punte alte non sembra aver trovato il bandolo della matassa. Palla lunga e pedalare va bene quando dietro non si ha una difesa di burro.

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Sirigu 7.5. Strepitoso. Un muro invalicabile.

Cassani 6.5. Difende e attacca con intensità.

Bovo 7. Cancella Quagliarella nel primo tempo, soffre Amauri ma poi corona la prestazione con un gran gol su punizione.

Munoz 6.5. In difficoltà con un dinamico Del Piero, meno con uno statico Iaquinta.

Balzaretti 6.5. Soffre Krasic ma poi cresce e si fa anche pericoloso in avanti.

Bacinovic 6. Mantiene bene un centrocampo che deve solo contenere e scatenere i magnifici tre rosanero lì davanti.

Migliaccio 6. Ordine e quantità nel mezzo del campo.

Nocerino 6. Dal suo lato a centrocampo si deve difendere. E lo fa bene.

Pastore 7.5. Fa impazzire la difesa della Juventus. Un gol e un palo, esce da dominatore.

Ilicic 7.5. Con Pastore forma una coppia di mezzepunte strepitose. Si trovano a memoria e i difensori bianconeri non sanno proprio come fermarli.

Pinilla 6.5. Bravo a fare il perno su cui girano due scatenati Pastore e Ilicic.

Hernandez 6. Si fa vedere con qualche scatto senza infierire.

Rigoni 6. Deve aiutare a mantenere un ottimo risultato. Missione compiuta.

Darmian s.v.

Rossi 6.5. Mette un centrocampo a tre di quantità a supporto di due mezzepunte dinamiche con Pinilla punta centrale che fa da sponda. Il gol al 2' lo aiuta, non cede a difensivismi e così mantiene sempre vivo il pericolo per la difesa bianconera. Tre gol a Torino sono anche merito suo.

mercoledì 22 settembre 2010

Lazio - Milan 1-1

Un pareggio sostanzialmente giusto. La Lazio lascia sfogare il Milan che non si rende mai pericoloso e poi, come sabato scorso, lentamente cresce e prende il comando del centrocampo. Il che non è da stupirsi vista la nullità del centrocampo rossonero. Il Milan va in vantaggio con una fiammata. Poi incredibilmente invece di sfruttare palleggio e contropiede la Lazio la aggredisce come si farebbe con una neopromossa qualsiasi e pareggia meritatamente e rischia anche di vincere. Il Milan arranca e le stelle non brillano, anzi sono parecchio appannate. Abbiati il migliore dei suoi la dice lunga. Un bene per Berlusconi che non stia più pensando a elezioni.

Muslera 6. Goffo nell'uscita che porta al gol del Milan. Attento per il resto.

Cavanda 6.5. Sovrasta Ronaldinho, se glielo avessero detto poco tempo fa non ci avrebbe mai creduto.

Biava 6. Soffre Ibrahimovic, che gli scappa una sola volta.

Radu 6. Bravo a far girare a vuoto Boateng.

Dias 6. Ne servono due per Ibrahimovic e con Biava lotta e limita i pericoli.

Hernanes 7. Timido all'inizio e un po' fumoso, esce alla distanza. Quando poi deve attaccare la difesa è devastante. Se gli attaccanti fossero all'altezza dei centrocampisti che ha intorno farebbe della Lazio una squadra fortissima.

Foggia 6. Non esaltante in fase offensiva ma da quella parte non passa nessuno.

Mauri 6. Ha un'occasione d'oro per andare in vantaggio ma la spreca. Lotta ma non brilla.

Ledesma 6.5. Domina a centrocampo. Polmoni e piedi fini. L'anima della Lazio.

Brocchi 6.5. E' ovunque. Fondamentale per la supremazia a centrocampo. Gladiatorio.

Floccari 6. Poco servito sullo 0-0 e molto isolato. Quando serve però è presente e segna un gol pesantissimo.

Rocchi 6. Con la sua entrata l'attacco della Lazio inizia ad esistere. Ha anche una grande occasione per quello che sarebbe potuto essere un meritato vantaggio.

Zarate 6. Quando entra mette più apprensione sulla sinistra. E dalla sua parte la Lazio è pericolosa e segna.

Lichtsteiner s.v.

Reja 6.5. Imbriglia benissimo il Milan per tutto il primo tempo e buona parte del secondo. Poi quando va in svantaggio (immeritatamente) osa di più e ha la fortuna che il Milan difensivamente non esiste.

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Abbiati 7. Ottime parate, sempre attento, prende un gol imparabile. Il migliore dei suoi.

Thiago Silva 6. L'unico a non perdere la testa dietro. Una voce nel deserto.

Zambrotta 5. Prende una traversa, ma prima e poi nulla.

Nesta 5. Regge nel primo tempo, quando nessuno gli si presenta davanti, crolla appena la Lazio attacca.

Abate 5.5. Cerca di fare il terzino, ma non è certo Cabrini. Almeno corre, che già nel Milan è molto.

Pirlo 5. Il fantasma del giocatore che è stato.

Boateng 5.5. Inizia bene, molto volitivo. Poi però cala e gira a vuoto. Incredibile errore nel finale che avrebbe potuto far vincere la partita.

Seedorf 5. Troppi errori e sprechi. Il solo assist non basta a salvare la sua prestazione. Dovrebbe dare brio e invece è una bella statuina come gli altri.

Gattuso 6. Corre e lotta come da anni. Ma inutilmente.

Ibrahimovic 6. Sufficienza politica per il gol quando la mette dentro con uno scatto sul filo del fuorigioco. Per il resto è imbrigliato dalla difesa della Lazio. Punto di riferimento dentro l'area ma non supportato dagli inserimenti dei compagni.

Ronaldinho 4. Potrebbe forse fare il giocatore di calcetto. Immobile.

Flamini 5.5. Dovrebbe dare corsa e solidità e invece poi il Milan crolla.

Antonini s.v.

Robinho s.v.

Allegri 6. Schiera solo due stelle su quattro, cosa che rischierà forse di fargli perdere il posto visti i decreti presidenziali che obbligano alle quattro stelle. Certo se questi sono i giocatori più in forma i 5 punti (in 4 partite) sono un miracolo. Schiera una formazione logica ma poi quando è in vantaggio incredibilmente si fa mettere sotto.

sabato 18 settembre 2010

Fiorentina - Lazio

Lazio vincitrice a Firenze, in rimonta. Dopo un inizio veemente dei viola che sembrano poter dilagare con il predominio sulle fasce, piano piano, tranquillamente e testardamente, la Lazio prende il controllo del centrocampo. Pareggia e iniza il suo dominio che si concretizza con il gol vittoria nella ripresa. Nel finale la Fiorentina cerca di pareggiare spinta solo dalla volontà ma con poca lucidità. Vittoria meritata per Eddy Reja.

Frey 5. Colpevole sul primo gol che rimette in gara la Lazio.

Kroldrup 6. Inizia mettendo pressione alla difesa laziale sui calci d'angolo. Poi difende e nulla più.

De Silvestri 5.5. Inizia bene, ma poi quando trova Mauri e Hernanes dalla sua parte barcolla. Non regge la fascia difensivamente né con Curci né con Marchionni.

Gamberini 6. Uno dei pochi che si salva. Ma quando il centrocampo tracolla i difensori da soli possono poco.

Pasqual 5. Non supporta Vargas quando c'era da spingere, soffre Rocchi nella ripresa. Impacciato.

Zanetti 5. Il duo di centrocampo non funziona. Perso.

Cerci 6.5. Grande furore offensivo, merito suo il vantaggio (su un mezzo rigore). Poi insiste rendendosi pericoloso. Lascia scoperto il centrocampo e viene sostituito.

Montolivo 4.5. Dovrebbe essere il faro della squadra. Invece non azzecca un passaggio. Travolto dalla superiorità tecnica e tattica del centrocampo laziale.

Vargas 6. Inizia molto bene ed è sempre uno dei più pericolosi dei suoi. Peccato che i suoi cross non siano sfruttati da nessuno.

Ljajic 6. Si muove molto ed è molto dinamico. Poco supportato da Gilardino, si appanna alla distanza ed esce.

Gilardino 5. Inesistente. Pensare che il centravanti titolare della nazionale viene neutralizzato dai due centrali della Lazio dovrebbe far riflettere.

Marchionni 6. Cerca di equilibrare il centrocampo ed è anche pericoloso a destra. Uno degli ultimi ad arrendersi ma non basta.

Babacar 5. Entra e ha subito una ghiotta occasione per pareggiare ma la spreca malamente.

Mihaijlovic 5. Mette in campo una squadra con due esterni molto larghi che all'inizio sembra poter avere la meglio su una Lazio macchinosa. Ma con il tempo il suo centrocampo leggero viene sobissato dalla Lazio, sia in quantità sia in tecnica. La squadra alla fine sembra attonita, il che è la cosa più preoccupante se vuole continuare a sedere sulla rovente panchina viola.

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Muslera 6. Questa volta non fa il para-rigori. Per il resto poco impegnato.

Radu 6.5. Soffre Cerci ma poi alla distanza prende le misure, prende coraggio e si fa vedere bene anche avanti.

Dias 6. Inizio un po' in affanno ma poi acquista sicurezza.

Lichtsteiner 6.5. Bravo e puntuale. Dalla sua ha Vargas che all'inizio gli scappa ma poi lo contiene e si rende anche pericoloso sulla fascia.

Biava 6.5. Imprigiona Gilardino ed è anche pericoloso in avanti.

Bresciano 6.5. Diligente a sinistra, meglio poi a destra.

Mauri 7. Inizia in sordina, finisce da dominatore.

Ledesma 7. Uno dei padroni del centrocampo. Trova un gol meritato.

Matuzalem 6.5. Buona l'intesa con Ledesma. In due non fanno vedere palla ai viola.

Hernanes 6.5. Qualche volta troppo lezioso, grazie alla struttura messa in campo da Reja questo suo difetto riesce a diventare un pregio. Come nel gol del vantaggio.

Rocchi 6. A volte isolato, bravo nel gioco di sponda e nel reggere il peso dell'attacco.

Brocchi 6.5. Entra nel secondo tempo, si installa a destra e prende possesso della sua zona.

Kozak 7. Si fa trovare al posto giusto nel momento giusto. Alla prima occasione non sbaglia.

Reja 8. Imbriglia la Fiorentina con un centrocampo folto ma dai piedi buoni. Prende così lentamente il controllo della partita. Perfetto.

venerdì 17 settembre 2010

Sarkozy, Rom, Repulsioni

Sarkozy "caccia" i Rom, gli zingari, i nomadi. Rom, rumeni, popoli slavi. Molto differenti per storia, religione, lingua eppure accomunati nell'immaginario occidentale.
Le "istituzioni" europee stigmatizzano (giustamente) questo atteggiamento che, senza mezzi termini, è razzista e prevaricatore. Proto-nazista. E' sempre infatti bene ricordare che le popolazioni zingare sono state decimate dal nazi-fascismo. La persecuzione contro di loro non è stata seconda a quella contro gli ebrei. Eppure nell'immaginario occidentale gli ebrei sono riusciti, fortunatamente e giustamente, ad "uscire dal ghetto culturale" in cui li avevano condotti secoli di stigmatizzazioni religiose e sociali (gli ebrei non erano solo "deicidi" ma anche "usurai", "commercianti", "ricchi sulle spalle degli altri"). Al contrario gli zingari sono sempre restati ai margini, in una nebulosa confusa di etnie, lingue, religioni. Ci sono zingari con la nazionalità italiana e spagnola, anzi con qualcosa di diverso di una nazionalità. Con l’abitudine a vivere nelle terre d’Italia e Spagna vagando come clan, come gruppo. Ci sono poi zingari dell’Est. Zingari, Rom, nomadi. Per definizione, ma più per gli eventi della storia senza una nazionalità forte a preservarli formalmente, pur accomunati dall’emarginazione. Popolo, anzi popoli, senza stato. Per questo quando le nazioni si ripiegano su loro stesse e cercano un nemico per identificarsi e non possono sfogare la propria frustrazioni in guerre tra nazioni allora si genera il disagio verso i corpi estranei che possono definire al proprio interno. Un corpo estraneo che in questo caso non è minoranza nazionale all’interno di una nazione e per questo ancora più debole. Non sono i Baschi di Spagna o gli Ungheresi di Slovacchia. Sono una non-nazione. E sono anche persone che vivono separati non solo dal concetto di stato-nazione (ma non di comunità, anzi sono molto più “con” nel quotidiano di tanti abitanti delle grandi metropoli del luminoso occidente) ma anche da quello di residenzialità. Nomadi che si confondono con poveri. Nomadi e poveri, anzi, uno affianco all’altro, spesso forzatamente. E non poche sono infatti le tensioni tra i gruppi che involontariamente si ritrovano gli uni sugli altri. Guerre tra poveri, echi di scontri secolari tra popoli. Con nazioni perse o senza nazioni. Infatti la guerra dei benpensanti ai cosiddetti Rom è la repulsione verso un diverso che è vicino. Contro una delle possibile strade che avremmo potuto perdere. E’ anche la repulsione verso il povero, verso chi non è inserito nella società. Non distinguendo chi ha una storia secolare di nomadismo e chi è semplicemente povero, disperato, che viene nella ricca parte d’Europa per fare il muratore, per vivere, mangiare, e trova da dormire sotto un ponte, in una stazione, negli anfratti dimenticati delle città, in quella zona di frontiera tra i centri cittadini fatti di antichi palazzi e le periferie delle ridenti villette autonome.
Rifiutati da tutti, senza esclusioni. Per questo, Sarkozy e Berlusconi possono contravvenire al politically correct perbenista, possono prendersi senza alzare un sopracciglio gli attacchi e le critiche di Barroso, della Merkel, di una commissaria europea che viene da un paese ultra-ricco come il Lussemburgo. Infatti, lavatasi la coscienza con una critica, chi veramente difenderà i Rom, gli zingari, i nomadi, i poveri, i senza casa? Chi accetterà che il nostro sistema può produrre nel suo seno le bidonvilles che sembrano esotiche manifestazioni di Africa, Asia, Sud America? Qualche gruppo isolato sicuramente, e meritevolmente. Ruota di scorta della coscienza di una società che nel profondo ha bisogno di vedere i paletti che la identificano e riconosce gli zingari come al di là del confine che definisce il proprio essere.

Sarkozy e Berlusconi sanno bene che le società occidentale sentono “repulsione” verso il mondo vasto degli zingari. Chi quando sale in autobus non si tocca istintivamente la tasca dove ha riposto il portafogli, o non stringe la borsa, quando un bambino zingaro sale in vettura? Chi non prova sollievo quando una mamma, giovanissima, vestita con larghe gonne sovrapposte e un bambino che allatta, non ci si siede affianco ma passa oltre? Pochi forse lo ammetteranno in pubblico, e questo non è diverso dall’ipocrisia di Barroso, Merkel, Reding, ma non provoca disagio la povertà? Non provoca disagio la vita nomade? Nomadi, zingari. Vivere senza casa, in movimento. Un ideale romantico che frana in baracche, roulottes, sporcizia.
Repulsione. Qualcuno ha detto che quando proviamo nei confronti di qualcosa una repulsione e un disgusto fisiologico, spesso è perché questo è la proiezione negativa dell’immagine di noi stessi. Negativa rispetto al nostro schema di valori: lavoro, casa, igiene, benessere. Ma anche negativa rispetto a un fondo di delusione. Il sogno romantico dell’avventura che finisce in rivoli maleodoranti tra fango e lamiere. Il disagio che provochiamo verso zingari e poveri all’interno della nostra società, disagio che spesso si tramuta in violenza, che viene dal profondo di noi stessi, individualmente e collettivamente. Il “pericolo” viene trasfigurato in paura per le cose, per furti, violenze (ricordiamo la violenza del rumeno a Roma che fece pendere definitivamente la bilancia verso Alemanno?) da chi sapientemente manipola l’opinione pubblica, sapendo che nel profondo ci sono paura e disagio, repulsione, che vengono da lontano. Dalla definizione stessa di “normalità” che ci siamo dati come società benestante occidentale.
Repulsioni che facilmente, inevitabilmente, diventano espulsioni. Nell’inevitabile silenzio collettivo.

mercoledì 15 settembre 2010

Bayern - Roma

La Roma va a Monaco per difendersi, con una formazione compatta. Un buon primo tempo dove imbriglia il Bayern senza concedere troppo. Nel secondo arretra troppo il baricentro e la capitolazione è inevitabile. Certo questa squadra è troppo fuori posto per l'Europa. Ha la fortuna di avere un girone non difficilissimo (sulla carta), ma è chiaro ad allenatore e giocatori che non potranno andare molto avanti. Vale la pena quindi sfruttare queste partite per riassettare la squadra tatticamente e caratterialmente con una certa tranquillità. Per ora il ritorno al 442 potrebbe non essere una cattiva idea, anche in chiave campionato. Il problema è che se si deve far giocare Totti ad ogni costo (per motivi interni o per assenza di alternative) nessun modulo può sopperire alla mancanza di un giocatore.

Butt 6.5. Poco impegnato ma pronto di riflessi quando serve.

Van Buyten 6. Non deve fare molto, però quelle poche volte gli attaccanti della Roma pungono.

Lahm 5.5. Non avendo nulla da difendere dovrebbe spingere. E invece arranca.

Contento 6.5. Il Bayern è solo la fascia sinistra nel primo tempo. Nel secondo continua a spingere e a fare gioco dalla sua parte.

Badstuber 6.5. Difende e offende quando serve.

Van Bommel 6. Passaggetti, passaggetti, con l'impressione di girare a vuoto.

Schweinsteiger 6.5. Il motore del centrocampo, si appanna un po' a metà gara ma poi esce alla distanza. E non si tira mai indietro quando c'è da tirare da fuori.

Altintop 6.5. E' la spina nel fianco della Roma del primo tempo. Nel secondo a destra non lo è altrettanto.

Kroos 6. Invisibile nel primo tempo, velenoso nel secondo.

Muller 6.5. Fermato da Cassetti a destra nel primo tempo, nel secondo inizia a sinistra ed è il più pericoloso dei suoi. Ripassa a destra e trova un gran gol.

Olic 6. Esce e il Bayern rompe l'assedio.

Gomez 6. Pochi minuti intensi.

Klose 6.5. Uno scampolo di partita per cercare sempre il gol e trovarlo.

van Gaal 6. Il Bayern nel primo tempo attacca a vuoto. Nel secondo tempo scambia Muller e Altintop, il pericolo aumenta ma sempre e solo da un lato. I cambi lo premiano.

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Julio Sergio 6. Poco impegnato nel primo tempo, ma non troppo sicuro. Si esalta nel secondo tempo ma poi capitola e non è incolpevole sul secondo gol.

Juan 6. Difende, difende, con puntualità e fisicità.

Cassetti 5.5 Bene nel primo tempo a non fare schiacciare la squadra. Nel secondo non riesce a fare altrettanto.

Burdisso 6. Un po' in affanno, regge per quello che può.

Rosi 6. Bucato un po' troppo ma regge all'esordio con carattere. Buone progressioni in attacco.

Pizarro 6. Mediano e regista. Bene per un tempo e mezzo.

Brighi 5. Pochi lo ricorderanno in campo.

Perrotta 6. Lotta a centrocampo ma cala troppo alla distanza.

De Rossi 5. Confuso genera confusione in mezzo al campo.

Totti 5. Inconludente e irritante.

Borriello 6. Isolato in avanti, nel primo tempo è il più pericoloso attaccante in campo (giocatori tedeschi compresi). Nel secondo ha un'occasione per il pareggio di quelle che non si dovrebbero sbagliare.

Menez s.v.

Ranieri 5.5. Torna al sicuro 442 e la Roma imbriglia il Bayern per un tempo. Poi arretra troppo il baricentro. Non cambia nulla, eppure la squadra avrebbe bisogno di aria fresca. Certo a vedere chi sta in panchina non gli si possono dare troppe colpe. Ma qualcuna comunque sì.

domenica 12 settembre 2010

Senza difese

Valanghe di gol negli anticipi del sabato (2 a Cesena, del Cesena sul Milan, storiche, 3 a Milano e ben 6 nella goleada di Cagliari), i 5 gol della novità della partita dell'ora di pranzo, anche il pomeriggio (e il posticipo) ci hanno regalato tanti (troppi?) gol. Un solo 1-0 ai confini della penisola e nessun pareggio a reti inviolate. Non molto tempo fa uno stratega del calcio diceva che lo 0-0 era il risultato perfetto. Di perfezione (soprattutto in difesa) se n'è vista ben poco.
E i risultati altalenanti, le sorprese, sono frutto di difese allo sbando. Così se l'Inter può prendere gol di testa (e vista la stazza dei suoi centrali è qualcosa che ha dell'incredibile) ma riesce a recuperare con centrocampo e soprattutto con il duo Sneijder-Eto'o, non altrettanto riesce a fare il Milan. Senza Nesta dietro è un colabrodo. Davanti è fermata da "arbitri di sinistra" e giocatori messi insieme in fretta e furia guardando più alle urne che ai prati. Le gerarchie si devono ancora capire, si deve capire quanto il tracollo della Roma sia dovuto ad una serata di follia o quanto i problemi (anche qui soprattutto difensivi) siano strutturali. Altre squadre come Palermo, Udinese, Genoa, che hanno cambiato molti giocatori pescando dalla riserva misteriosa di campionati oscuri (che talvolta riservano fenomeni, spesso però solo giocatori medi) sono indietro ma difficile dire se faranno bene o male.
Un inizio che, come sempre, può dare poche indicazioni. L'Inter non gioca bene ma vince, il Milan doveva essere stellare ma è fermato da una serata di fine estate in riviera. La Juve è troppo preda del suo senatore Del Piero: bastava vederne la faccia quando gli hanno chiesto di un possibile arrivo di Cassano. Nero di rabbia. Vanno bene le squadre organizzate quando non trovano giocatori di grande classe organizzati o senza particolare verve.
Le difese inesistenti hanno il merito di portare valanghe di gol e di incertezze, di tenere viva l'attenzione su una giornata che si trascina su mille orari differenti. Tanti 0-0 sparsi su 5 turni sarebbero stati insostenibili seppur perfetti tecnicamente. Ma la perfezione tattica non fa spettacolo e lo spettacolo porta avanti la baracca.
Tutto perfetto quindi. O quasi.

sabato 11 settembre 2010

Cagliari-Roma 5-1

Partita condizionata dal rigore più espulsione dopo solo 20'. Inizio spumeggiante ma equilibrato, con la Roma che sembrava, dopo il colpo iniziale del solito Daniele Conti (della serie le colpe dei figli non ricadano sui padri e sui suoi tifosi), essersi ripresa, con interessanti trame offensive tra Totti, Ménez e Pizarro. Poi in 10 la catastrofe giallorossa, a partire dal centrocampo e il Cagliari che sembra un gigante in tutti i reparti. Punteggio molto pesante, forse troppo.

Agazzi 7. Non facile avere personalità quando tutti sanno che è in campo perché così vuole Cellino. E ottime parate quando serve. E serve.

Canini 6.5. Tutto bene, anche se verso metà del secondo tempo si soffre in difesa. Regge e festeggia meritatamente.

Agostini 6.5. Borriello è isolato, soffre gli inserimenti di Perrotta. Gli levano Totti presto e non può che esserne contento.

Astori 6.5. Anche per lui una serata più facile del previsto.

Pisano 6.5. Oltre a difendere aiuta nella costruzione.

Conti 7.5. Gran tiro e gran gol. Poi si avventa sul pallone in area, 30 punti al ginocchio per far vincere la propria squadra. Decisivo anche se gioca solo 20 minuti.

Cossu 7.5. Assist a gogo. E' un po' troppo innamorato dei suoi dribbling, ma oggi glielo si può concedere.

Biondini 8. Regna sul centrocampo cagliaritano. Dirige vittoriosamente la squadra.

Nainggolan 7. Bravo, ordinato, geometrico.

Acquafresca 7.5. L'aria della Sardegna gli fa bene. Un gol di grande precisione.

Matri 8. Brilla come tutto l'attacco rossoblu e merita la doppietta.

Lazzari 6.5. Bravo a tenere i reparti, qualche sbavatura e inutile cattiveria quando difende.

Pinardi 6.5. Entra nel secondo tempo e aiuta a mantenere l'ordine.

Bisoli 7.5. Cagliari ben messo in campo, ma nemmeno nel più roseo dei suoi sogni poteva immaginare di essere dopo 20' in vantaggio per 2-1 e con un uomo in più.

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Julio Sergio 5. Non sempre colpevole, ma mai decisivo.

Cassetti 5. Crolla con tutta la squadra.

Castellini s.v. Entra ed esce quando ancora non è successo nulla. E ne succederà.

Juan 4.5. Regge anche in inferiorità numerica ma poi non evita il tracollo.

Burdisso 4. Distrugge un ginocchio e una partita.

De Rossi 4.5. La grinta si dovrebbe avere nel momento del bisogno. Trova il pareggio ma poi entra in confusione completa.

Pizarro 5.5. Qualche passaggio illuminante poco sfruttato dai compagni e nulla più.

Ménez 5. Lezioso, la grinta non è il suo forte, tenta di pungere ma a stento pizzica.

Borriello 5. Isolato, prova a fare la boa per gli inserimenti dei compagni. Tentare non basta per riuscire.

Perrotta 5.5. E' lui che nel secondo tempo sembra poter riportare la Roma sotto. Non basta.

Totti 6. Gioca 20 minuti, un assist di tacco che sembra preludere ad una grande serata. Invece esce e la Roma crolla.

Rosi 5. Inizia bene ma poi crolla con tutta la squadra.

G. Burdisso 5. Non facile entrare a freddo, prendere il posto del fratello in 10 uomini e sotto di un gol. Riesce ad arginare all'inizio ma poi viene bucato a ripetizione.

Baptista s.v.

Ranieri 5. La Roma sembra ben messa all'inizio. Poi quando è in dieci uomini cerca di non far perdere la testa ai suoi ma non ci riesce.

Pagelle Anticipi: Inter-Udinese 2-1

Inter - Udinese 1-1. Un'Inter leziosa, che fa il possesso palla ma non riesce a concretizzare se non su calci da fermo (corner e rigore). Vittoria di misura che può essere utile per dare fiducia nella strada verso una forma, fisica e tattica, che è ancora lontana. Buona prestazione dell'Udinese che non merita la sconfitta. Inizio di stagione che riserverà sorprese, come sempre dopo i mondiali. Se pensiamo che il Barcellona ha perso 2-0 in casa contro l'Hercules, questa vittoria striminzita ha un valore maggiore per i neroazzurri.

Julio Cesar 6.5. Incolpevole sul gol, sicuro negli interventi che una difesa non più granitaca concede all'Udinese.

Zanetti 5.5. A destra, poi a sinistra, poi (meglio) di nuovo a destra. Si sta reinnamorando (troppo) del pallone.

Chivu 5. Non si trova a suo agio come terzino-palleggiatore e difensivamente è dalla sua parte che Sanchez si infila ripetutamente creando tante occasioni da gol. Si sapeva che all'Inter servono terzini ...

Samuel 5. Il muro si fa bucare troppo. Prendere un gol di testa da parte dalla difesa più fisica del campionato non è buon segno.

Lucio 6. In difesa è lento come sempre. Ha il merito di segnare il primo gol in campionato dell'Inter. Quando davanti Milito sembra non esistere sapere che da dietro può venire il pericolo è sempre positivo.

Cambiasso 6. Ordinato, cerca di dare i tempi. Trasformare una squadra di contropiedisti e fisica in palleggiatori non è impresa facile. Prova a recitare la parte che gli è chiesta.

Mariga 6. Tenta di rispettare le consegne di creare un centrocampo di palleggiatori, da rivedere. Spreca un'occasione unica sull'1-1.

Snijder 6.5. Lui ed Eto'o fanno reparto in avanti. Non è al massimo della forma ma ci prova sempre.

Milito 4. Non pervenuto. Quando si ha questa forma è meglio restare a casa.

Eto'o 6.5. Ha chiesto di essere messo in condizioni di segnare ed è certamente l'attaccante più pericoloso. Fallisce dal dischetto ma segna sulla respinta un gol non facile. Il palo non è generoso con lui a 10' dalla fine.

Biabiany 5. Un terzo attaccante? Un fantasma sulla destra?

Cordoba 6. Entra e, seppur non più giovanissimo, dà dinamicità alla difesa troppo statica.

Pandev 5.5. Meglio di Biabiany, ma non brilla neanche lui.

Muntari s.v.

Benitez 5. Vuole far giocare la Germania come la Spagna. La strada è lunga. Un errore di Handanovic e una follia di Angella lo salvano. Mariga titolare potrebbe essere un esperimento da riprovare. Biabiany probabilmente no. Difficile poi segnare con un giocatore in meno in campo. Per ora Eto'o è il suo migliore alleato in campo. Deve trovarne altri altrettanto forti.


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Handanovic 5.5. Due uscite a vuoto nel primo tempo potevano costare molto caro all'Udinese. Passato il brutto inizio, si rifà nel secondo tempo. Respinge il rigore ma non basta per non perdere, Eto'o il gol lo voleva troppo.

Benatia 6. Sempre sotto pressione ma non cede.

Domizi 6. Ordinato come tutta la difesa dell'Udinese.

Zapata 6. Deve contenere Eto'o. Fatica ma riesce a limitare i danni.

Pasquale 5. Dalla sua parte non partivano certo pericoli, ma non affonda come avrebbe potuto.

Sanchez 7. Finché riesce a bucare Chivu è una sciabola sul fianco dell'Inter. Dalla sua parte troppi assist non sono finalizzati dagli attacanti.

Pinzi 6. Dal suo lato impazza Eto'o ma lui non si scompone troppo.

Asamoah 6. Recuperare palloni e ripartire.

Inler 6.5. Bravo a smistare i palloni nel centrocampo dell'Udinese.

Di Natale 5.5. Si agita, scatta, ma non è mai decisivo.

Floro Flores 6.5. Segnare di testa all'Inter non è impresa da tutti.

Angella 4. Entra per Pasquale, e colpisce un pallone quasi innocuo di mano regalando la vittoria all'Inter.

Corradi s.v.

Cuadrado s.v.

Guidolin 6. Udinese ben messa in campo, imbriglia l'Inter, gli concede il palleggio sapendo che non è la specialità dei nerazzurri. Bravo a sfruttare la corsia destra tenendo così sotto pressione i campioni d'Italia. Non merita la sconfitta.

mercoledì 8 settembre 2010

Italia - Far Oer

Dare i voti ai giocatori è un hobby divertente e rilassante, che resta faceto per quanto il calcio sia sentito come un'attività serissima. Ma in fondo non lo è, e i giudizi sono fiuto, sensazioni, qualche fatto oggettivo (un gol, una papera, una parata, un passaggio). Quindi proviamo questo esercizio distensivo sulla distensiva partita di ieri sera. L'Italia dopo le batoste sudafricane affrontava le "temibili" isole Far Oer. Visto il livello dell'avversario è difficile proiettare questa prestazione nel futuro. Contentiamoci di questo bel rotondo 5 a 0. E' sempre meglio vincere largamente che perdere, no?
Quindi veniamo ai giocatori schierati da Prandelli, una formazione inedita e sperimentale. Esperimenti possibili per l'avversario. Se non si fanno delle prove contro le Far Oer con chi? Da notare l'eccesso di giocatori della Fiorentina o comunque beniamini del pubblico. Si va verso una nazionale federale o comunale? Quando si giocherà a Napoli si chiamerà Maggio e a Roma Cassetti?

Viviano: sv. Il portiere non deve fare praticamente nulla. Una parata su una punizione centrale e un mezzo malinteso (senza avversari nei paraggi) con Bonucci. Se rigiocherà (ancora non si è capito chi è il portiere titolare) ne riparleremo.

De Silvestri: 6. Difensivamente disoccupato, nelle proiezioni non sembra essere folgorante. Anche lui in campo solo quando si gioca a Firenze?

Antonelli: 6. Come De Silvestri, da rivedere in copertura. Nei dialoghi con Pirlo e Cassano si vede che non ha l'abitudine di giocare con colleghi così forti. Speriamo si abitui presto.

Bonucci: 6. Per la coppia centrale non prendere gol ultimamente è già qualcosa. Ma da rivedere con qualche nazionale più vera.

Chiellini: 6. Dicono debba diventare il leader della difesa, e visto il panorama non ha scelta. Con le Far Oer c'è poco da dirigere, tra un mese con Serbia e Slovenia sarà un'altra musica.

Pirlo: 7.5. Convincente, rinato. Non sbaglia un passaggio e si merita il premio del gol. Ad averlo avuto cosi in Sudafrica c'era il rischio di fare anche qualche gol.

De Rossi: 7. Capitan futuro o capitan presente? Lotta e gioca con scioltezza a centrocampo, coprendo e proponendosi. Trova facilmente il gol. Aiutato da un compagno di reparto che sa gestire il gioco.

Montolivo: 6.5. Chiaramente ancora il più fragile dei tre centrocampisti. Nettamente meglio rispetto a quello che si era visto a giugno. Da rivedere a ottobre.

Rossi: 5.5. Il meno convincente degli attaccanti schierati. Cerca di fare il Cassano ma non lo è. Lezioso. Se qualcuno si domandava perché i grandi clubs italiani non avessero cercato di prenderlo in questo calciomercato, forse ieri si è avuta una parte di risposta.

Cassano: 7.5. Sontuoso. Si muove, si propone, si smarca, passaggi illuminanti a gogo. E un gol fenomenale.

Gilardino: 6.5. Il solito Gila. Sembra sempre girare a vuoto, questa volta però fruttuosamente. La difesa allegra delle Far Oer lo agevola, forse troppo.

Quagliarella: 6.5. Entra ed è fischiato come neo-juventino. Non è in gran forma, ma riesce, forse per orgoglio, a segnare. Non ha la forma dei mondiali, quando dietro di lui aveva una città intera. Ora è uno dei tanti bianconeri in nazionale. Se bisogna fischiarlo per motivarlo, allora soffiamo forte.

Palombo: 6.5. Uno spezzone di partita per lui. Solido. Ottima l'intesa con Cassano e Pazzini. Una parte di buona Samp che non può che far bene alla nazionale.

Pazzini: 7. Entra in un secondo tempo dove la tensione generale cala, ma riesce a portare il panico in area di rigore e a tenere viva l'attenzione.